Como

Troppe insidie in rete, migliaia le vittime: la Polizia di Como in prima fila contro la pedopornografia

Oggi la giornata nazionale contro la pedofilia: dati-choc che riguardano i minorenni vittime di morbose attenzioni, in genere i protagonisti hanno meno di 50 anni.

Ricorre oggi la Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia e la Polizia Postale  – anche quella di Como – condivide i dati più significativi di un impegno quotidiano, per la tutela dei minori da ogni forma di rischio cibernetico. La lotta all’abuso sessuale online in danno di minori diventa sempre più puntuale nel cercare di porre un argine a fenomeni gravi quanto complessi: cresce il numero dei soggetti adulti arrestati per reati di pedopornografia, adescamento online e abuso sessuale di minori.  Si tratta di soggetti ad alto livello di pericolosità poiché colti in flagranza di reato, perché detentori di grandi quantità di materiale pedopornografico o in quanto abusanti di bambini e ragazzi nelle loro disponibilità.

giornata nazionale contro la pedofilia polizia

Sono spesso uomini, con un’età inferiore ai 50 anni, che in maniera sistematica, sfruttano le caratteristiche tecniche dei diversi servizi di rete per assicurarsi il miraggio dell’anonimato e dell’impunità.  L’adescamento si riconferma come un fenomeno preoccupante che investe fasce di età sempre più precoci, nei luoghi della massima sicurezza percepita, come le chat con i compagni di scuola e le piattaforme di gaming. Sono le vittime più fragili e fiduciose verso gli altri, anche quando sconosciuti, e sono quelli che hanno il rapporto più spontaneo e naturale con le nuove tecnologie.

 

Per questo appare quanto mai urgente proteggerli dalle attenzioni deviate di soggetti adulti, che si concentrano proprio dove la presenza di minori è più cospicua. I genitori sono il primo baluardo di sicurezza per bambini e ragazzi ed hanno, nell’ascolto e nel dialogo, gli strumenti più potenti per rendere la tutela dei bambini una realtà e la loro sicurezza un fatto. Il Dossier “Dentro i numeri: la lotta alla pedofilia online” contiene non solo numeri in grado di raccontare un rischio attuale ma vuole descrivere un sistema di tutela come quello portato avanti dalla Polizia Postale, fatto di sinergie interistituzionali e attività multidisciplinari nelle quali la commistione dei saperi e degli impegni miri a costruire soluzioni possibili ed efficaci.

 

La rete è oggi il luogo del progresso e dello sviluppo delle società ma è diventata anche strumento di amplificazione della minaccia all’infanzia e all’adolescenza: la protezione dei bambini e dei ragazzi da ogni forma di abuso sessuale è possibile, può diventare realtà se si rompe il silenzio, se si creano alleanze, se si condivide la responsabilità di proteggerli anche online, sempre. Purtroppo anche da noi i numeri sono in aumento.

 

La polizia ha diffuso quelli nazionali

 

2622: nel 2022 questo è il numero dei siti oscurati e resi irrangiungibili agli internauti italiani. I siti contengono immagini di violenze su bambini e vengono oscurati perchè consentono alle immagini di abuso di continuare a circolare, favoriscono la commercializzazione del danno subito dalle piccole vittime e alimentano la richiesta di nuovi abusi sui minori.

1466: è il numero delle persone denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale di minori nel 2022,
299 i soggetti denunciati già dopo i primi tre mesi del 2023. Sono spesso uomini, italiani, incensurati e con un’età media inferiore ai
50 anni, i soggetti che vengono identificati come responsabili di reati legati alla pedopornografia.

 

Nel 2022 sono 149gli arresti legati ai casi di pedopornografia, 12 nei primi 3 mesi del 2023. Le indagini che esitano in un arresto sono quelle che identificano soggetti ad alto livello di pericolosità poiché colti in flagranza di reato, perché detentori di grandi quantità di materiale pedopornografico o in quanto abusanti di bambini e ragazzi nelle loro disponibilità.
Nei primi tre mesi del 2023, sono già 56 i minori di età inferiore ai 13 anni adescati in rete, mentre sono 34 le vittime adolescenti (14-16 anni). Poco più che bambini, vengono agganciati da adulti pedofili su socialnetwork, su app di videogiochi, sulla messaggistica istantanea per parlare di sesso, per proporre scambi di immagini intime, per avvicinare, fino ad un incontro, le piccole vittime.

 

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