
Niente di immorale, ma una decisione sofferta ed inevitabile. «La solidarietà non era sostenibile». Il vice direttore generale di Sisme, Serena Costantini, respinge le accuse dei sindacati e difende la decisione dell’azienda di lasciare a casa 223 persone, in esubero da inizio anno e che nelle prossime ore – sicuro da lunedì – riceveranno le lettere di licenziamento.
La Costantini è chiara:«Abbiamo creduto nella solidarietà, ma abbiamo sempre chiarito che si sarebbero dovute realizzare alcune condizioni affinché fosse sostenibile». Poi, quasi come una beffa per chi resterà a casa, anche il futuro della ditta di Olgiate che attualmente occupa quasi 500 operai. Secondo la vice-direttrice generale «L’azienda non è in vendita ed anzi può avere un futuro sempre ad Olgiate con i rimanenti dipendenti. Obiettivo sviluppare nuovi prodotti in Italia». Ma nell’olgiatese l’allarme sociale per l’impatto di questi esuberi è alto e devastante. Intere famiglie rischiano di non potere pagare bollette e mutuo nelle prossime settimane.