Evasione fiscale e lavoratori in nero: maxi sequestro a un’imprenditrice dell’erbese

La Guardia di Finanza di Como ha eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore superiore a 200mila euro nei confronti di un’imprenditrice cinese residente nella zona di Erba. Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica e disposto dal Giudice per le indagini preliminari, è arrivato al termine di un’indagine partita da un controllo fiscale.

Durante l’ispezione, avvenuta in un’azienda del settore metalmeccanico, le Fiamme Gialle hanno scoperto diverse irregolarità, tra cui la presenza di due lavoratori impiegati “in nero”, uno dei quali irregolare sul territorio italiano e già destinatario di un ordine di espulsione. Quest’ultimo è stato denunciato per non aver rispettato il decreto, mentre la titolare dell’azienda è stata segnalata per aver assunto manodopera straniera priva di permesso di soggiorno. Per le gravi violazioni, l’attività è stata sospesa.

L’indagine ha inoltre svelato che l’azienda usava fondi per spese del tutto estranee alla propria attività, come l’acquisto di carne, riso per un ristorante di famiglia, vestiti firmati, dispositivi elettronici e giocattoli. Oltre a questo, l’imprenditrice si serviva di fatture false, emesse da altri imprenditori cinesi, per evadere le tasse e l’IVA.

Nel corso dell’operazione, i Finanzieri hanno scoperto anche un tentativo di eludere i controlli: la titolare aveva finto di affittare l’azienda a una società guidata da un suo connazionale, ma in realtà continuava a gestirla lei stessa. I movimenti bancari hanno confermato che era sempre lei a pagare stipendi e amministratori, smascherando la messa in scena. Per questo è stata denunciata anche per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità.