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“L’occhio del Labirinto”, una piéce sul caso Tortora

26 marzo 2025 | 08:00
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“L’occhio del Labirinto”, una piéce sul caso Tortora

Sabato 29 marzo sesto appuntamento al Teatro dell’Accademia dei Trasformati con “Nell’occhio del labirinto”

Sabato 29 marzo, in attesa della ristrutturazione degli spazi della ex Tintostamperia Val Mulini, presso il Teatro dell’Accademia dei Trasformati, in via Pastrengo 15 a Como, prosegue la rassegna teatrale Gener-Azioni 2025, organizzata da Confcooperative Insubria, Consorzio Abitare, AttivaMente e Piramide Engineering, con il contributo di Fondazione Cariplo e BCC Cantù: il sesto appuntamento, in programma alle 19.30, sarà Nell’Occhio del Labirinto, spettacolo teatrale prodotto da Teatro della Cooperativa, scritto da Chicco Dossi, con Simone Tudda e Renato Sarti come primo spettatore.

SINOSSI DELLO SPETTACOLO

Il caso Enzo Tortora è una delle pagine più buie della giustizia italiana: un uomo innocente, travolto da accuse infondate, una stampa spregiudicata e un sistema giudiziario senza presunzione d’innocenza. Tortora scelse di affrontare il processo, rinunciando all’immunità parlamentare, per battersi contro un sistema iniquo e per dare voce a chi subisce ingiustizie senza avere strumenti per difendersi. La sua vicenda, simbolo di malagiustizia e manipolazione mediatica, invita a riflettere sull’importanza di una giustizia giusta. Morì libero, ma la sua storia resta un monito per evitare che simili errori si ripetano.

«…Spesso riteniamo che il XXI secolo sia l’era delle fake news, dello strapotere dei media – siano essi tradizionali o social – nel dirigere da una parte o dall’altra l’opinione pubblica. Il caso Tortora è l’esempio lampante di come la manipolazione delle informazioni affondi le sue radici più indietro nel tempo: testate autorevoli e firme di tutto rispetto hanno contribuito a questa grottesca macchina del fango basata «pettegolezzi giudiziari», fiumi di calunnie imperniate sul “sentito dire”, cacce grosse allo scoop più bieco per dipingere una persona onesta come un mostro dalla doppia faccia – quella del presentatore che intrattiene le famiglie sulla TV di Stato e quella del malavitoso capace di spostare milioni di lire e chili di cocaina con uno schiocco di dita.

Il caso Tortora non è incredibile soltanto per la crudeltà con cui giudici, stampa e opinione pubblica si sono accaniti nei confronti di un innocente. La storia di Enzo è la storia di un uomo che, dall’alto della sua posizione di personaggio pubblico, ha deciso di farsi portavoce di una battaglia che non ha colore politico: quella della giustizia giusta. Avrebbe potuto darsi alla macchia come già altri – meno innocenti – prima di lui avevano fatto, avrebbe potuto sottrarsi a un processo che sapeva essere iniquo. Consapevole di essere innocente, Tortora si è spogliato dell’immunità di europarlamentare per farsi giudicare da un tribunale che non lo vedeva come imputato ma come nemico. Consapevole di essere innocente, ha messo la sua storia a disposizione di tutte le persone che sono nella sua stessa situazione ma non hanno i mezzi e le possibilità di essere giudicati in maniera equa.

Il monologo – interpretato da Simone Tudda (Segnalato al 30° Premio Hystrio alla Vocazione) – si dipana in una narrazione continua dove la diegesi oltrepassa i confini narrativi per sfociare nel dialogo, risale nel resoconto storico, dove i dati sono sempre raccontati in maniera essenziale per comprendere le vicende, si alterna tra la terza persona di un narratore onnisciente che va a spiare i detenuti del carcere di Forte Longone e la prima persona del giornalista, fino a scavare nella sua interiorità nel momento dell’arresto, provando a immaginare come possa essersi sentito, braccato in piena notte dai carabinieri all’Hotel Plaza di Roma. Iniziano così i suoi anni nell’occhio del labirinto, espressione che vuole unire la claustrofobia di chi non sa quando – e soprattutto se – potrà uscire dalla prigionia fisica e mentale con il voyeurismo giustizialista della stampa che, per una copia venduta in più, non ha esitato a ignorare i fatti per far posto al sensazionalismo più bieco.

Enzo Tortora muore la mattina del 18 maggio 1988 nel suo appartamento di via dei Piatti, a Milano, stroncato da un tumore ma – almeno questo – da uomo libero. La sua vicenda non può e non deve rimanere una targa su un muro del centro di Milano, un trafiletto sui giornali nell’anniversario della morte o un brutto ricordo nella gioventù della generazione prima della mia. Questa storia va raccontata affinché, di casi Tortora, non ce ne siano mai più».
Chicco Dossi

Ingresso a 10 euro con biglietti acquistabili cliccando qui

Nell'occhio del labirinto - Il Caso Tortora per Gener-azioni 25

La stagione, che terminerà a giugno, offrirà spettacoli di alto livello, con la partecipazione di artisti nazionali, e trasformerà un piccolo teatro in un grande spazio per la cultura e la riflessione.

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Sabato 5 aprile
Sulla porta del bagno delle femmine,
Liriche di Catullo, lette e commentate dalla professoressa Valentina Romano

Venerdì 11 aprile
7 notti – di Silvia Beillard
Una storia d’amore

Domenica 4 maggio
Vorrei essere lei! – di e con Valeria Girelli
Celebrazione del potere della musica

Venerdì 9 maggio
Magnificat – di e con Lucilla Giagnoni
Spettacolo che celebra la figura femminile in tutte le sue sfumature

Venerdì 30 maggio
Harry – regia di Giorgio Pesenti
Spettacolo sulla metafora della guerra

Sabato 28 e domenica 29 giugno
Confusioni – Compagnia Filodrammatica Pastificio Scenico
Brillante commedia liberamente tratta dalle opere di Alan Ayckbourn, che intreccia storie apparentemente separate in una riflessione ironica e pungente sulla vita moderna.

Gener-Azioni è un appuntamento consolidato nel panorama culturale della città, dove convergono artisti pronti a offrire il loro contributo creativo a una comunità attenta e partecipe. Gli incontri saranno anche l’occasione per comunicare e diffondere il progetto di rigenerazione Tre-Incroci, che intende proprio la cultura e la produzione artistica come motore di trasformazione urbana della ex Tintostamperia Val Mulini.
Le iniziative rientrano anche nel programma che Confcooperative Insubria organizza nel 2025 in occasione dell’Anno Internazionale delle Cooperative, voluto dall’ONU.