“Re Lear è morto a Mosca”, lo spettacolo di César Brie al San Teodoro

12 marzo 2025 | 13:00
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venerdì 14 marzo César Brie porterà in scena “Re Lear è morto a Mosca”, spettacolo coprodotto da Campo Teatrale e Isola del Teatro

Venerdì 14 marzo, alle 21, il Teatro Comunale San Teodoro, in via Corbetta 7 a Cantù, ospiterà lo spettacolo Re Lear è morto a Mosca, vincitore Premio Theatrical Mass 2023, una coproduzione Campo Teatrale e Isola del Teatro, con la regia di César Brie, attori creatori Caterina Pagliuzzi, César Brie, Alessandro Treccani, Leonardo Ceccanti, Eugeniu Cornitel, Davide De Togni, Anna Vittoria Ferri, Tommaso Pioli e Annalesi Secco, la consulenza storica di Antonio Attisani, la scenografia e i costumi di Matteo Corsi, la maestra di danze e lavoro corporale Vera Dalla Pasqua, la maestra di canto Anna Pia Capurso, le musiche di Pablo Brie e le musiche tradizionali Yiddish.

Uno dei più grandi teatri del Novecento, il Teatro Ebraico di Mosca (Goset), è quasi sconosciuto al mondo intero.
Il suo fondatore, il regista Aleksandr Granovskij, e Marc Chagall, il pittore e scenografo che gli ha dato un’impronta decisiva, si sono salvati rifugiandosi in Francia, mentre i due straordinari attori-autori protagonisti di tutte le creazioni del Goset dai primi anni venti sono stati assassinati: Solomon Michoels per ordine diretto di Stalin in un finto incidente stradale e Veniamin Zuskin dalla polizia politica che lo ha rapito nell’ospedale in cui era ricoverato, poi interrogato, torturato e processato segretamente, e dopo quattro anni, nell’agosto del 1952, fucilato. Tutte le carte di Zuskin furono bruciate dalla polizia politica, mentre i materiali del teatro dovevano essere distrutti in un finto incendio, ma furono in parte salvati da qualcuno che per questo rischiò la vita e in parte recuperati tra i resti dell’incendio.
La figlia di Michoels, Natalia, e la figlia di Zuskin, Ala, hanno scritto due libri avvincenti sulla vicenda dei loro padri, libri che sono la principale fonte di ispirazione di questo lavoro.

re Lear è morto a Mosca di e con César Brie al San Teodoro

Re Lear è morto a Mosca è uno spettacolo che ripercorre la loro carriera a partire dall’ipocrita funerale di Stato accordato a Michoels, dove Zuskin rievoca l’inizio della loro collaborazione, per finire in uno sconsolato incontro finale nei panni di Lear e del Fool, circondati da tutti gli attori del Goset.
Lo spettacolo ha il suo filo rosso nell’allestimento del Re Lear, uno dei pochi testi di Shakespeare allora permessi dal regime staliniano. Durante il montaggio di questo straordinario spettacolo i due, non di rado in disaccordo tra loro, affrontano tutti i temi che hanno costellato la vita del Goset, dai rapporti con il potere alla definizione di una nuova arte dell’attore, dall’ebraismo e la lingua yiddish all’assillante imperativo del “realismo socialista”, dai rapporti amorosi alla vita quotidiana delle famiglie, dal contrasto tra comunismo e fascismo al bisogno di creare spettacoli critici, divertenti e non censurabili.

Nel 1935, il sommo regista inglese Gordon Craig assistette al loro Re Lear in yiddish e ne rimase folgorato.

Tornò a vederlo praticamente ogni sera della propria permanenza a Mosca e scrisse a Michoels lettere piene di ammirazione e commozione nelle quali dichiarava di essere stato spettatore del teatro che aveva sempre sognato di fare. Il Goset creò diversi spettacoli memorabili prima e dopo il Re Lear, spettacoli rievocati nella nostra messinscena dai due attori che ne furono protagonisti insieme ai loro colleghi e allievi, senza dimenticare l’incalzare di una censura sempre più rigida e della persecuzione politica che avrebbe portato alla loro morte (“Colpevole di essere attore” si dichiarò Zuskin durante il processo segreto in carcere e senza difensore) e alla chiusura del teatro.

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