Sempre più polemiche per il rigore negato al Como contro la Juve al Sinigaglia:”Ma chi decide alla fine?”
In vigore un protocollo ben definito per spiegare bene quando il Var può intervenire e quali i suoi compiti in una partita di calcio. Riassunto pratico. Ma quando Var ed Avar non sono d’accordo ?
Polemiche, proteste, ancora forti perplessità e contestazioni. Il rigore non concesso venerdì dall’arbitro Abisso al Sinigagia al Como – e poi reclamato a gran vice negli spogliatoi da Cesc Fabregas – divede l’Italia del calcio. E fa crescere il malumore per come viene gestito il Var. Perchè è vero che la decisione finale spetta al Var (supporto del direttore di gara a tutto tondo anche se non in campo), ma la discussione – resa pubblica da un programma di Dazn – tra Var (Guida) ed Avar (il suo assistente, Maggioni) conferma che i dubbi erano legittimi: l’assistente (video sopra) a confermare la perplessità per il tocco di mano di Gatti, il Var più deciso fino alla conclusione:”Non è rigore”. E l’assistente che si adegua:”Va bene”. Ecco proprio questo scambio – pubblico ormai grazie a Dazn ed il suo “Open Var” è quello che ha infastidito maggiormente i tifosi del Como. Alla fine, dopo il consulto in sala Var, decisione finale presa dall’arbitro si, ma senza avere visionato alun filmato.
Ma vale la pena ricordare anche il protocollo ed il regolamento in vigore per spiegare bene quando il Var può intervenire e quali i suoi compiti in una partita di calcio.
La situazione in Italia è disciplinata da un apposito protocollo, aggiornato periodicamente. Questa è l’ultima versione del protocollo stesso, aggiornata al primo luglio 2022, contenuto nelle ultime sei pagine de “Il regolamento del giuoco del calcio”. Il tutto preceduto da una premessa: “Il protocollo VAR, per quanto possibile, è conforme ai principi e alla filosofia delle Regole del Gioco. L’utilizzo dei VAR – Video Assistant Referees – è consentito solo se l’organizzatore della gara / competizione ha soddisfatto interamente i requisiti del “Programma di assistenza e approvazione per l’implementazione del VAR” (IAAP) stabiliti nei documenti dell’IAAP della FIFA e ha ricevuto l’autorizzazione scritta dalla FIFA“.
L’utilizzo del VAR in gare di calcio è vincolato a una serie di principi, che devono essere applicati in ogni gara in cui è previsto l’utilizzo dei VAR.
1. Un VAR è un ufficiale di gara, con accesso indipendente ai filmati della gara, che può assistere l’arbitro soltanto in caso di “chiaro ed evidente errore” o “grave episodio non visto” in relazione a:
- rete segnata / non segnata
- calcio di rigore / non calcio di rigore
- espulsione diretta (non seconda ammonizione)
- scambio d’identità (quando l’arbitro ammonisce o espelle il calciatore sbagliato)
2. L’arbitro deve sempre prendere una decisione, ciò vuol dire che all’arbitro non è consentito omettere una decisione e poi utilizzare il VAR per assumerla; la decisione di consentire al gioco di proseguire dopo una presunta infrazione può sempre essere riesaminata.
3. La decisione iniziale assunta dall’arbitro non sarà modificata a meno che la revisione video non mostri palesemente che la decisione era un “chiaro ed evidente errore”.
4. Solo l’arbitro può iniziare una “revisione”; il VAR (e gli altri ufficiali di gara) possono solo raccomandare una “revisione” all’arbitro.
5. La decisione finale viene sempre presa dall’arbitro, o in base alle informazioni del VAR o dopo che l’arbitro ha intrapreso una “revisione sul campo” (OFR = On Field Review).
6. Non c’è un limite di tempo per il processo di revisione poiché l’accuratezza della decisione è più importante della rapidità nel prenderla.
7. Quando una decisione viene riesaminata, i calciatori e i dirigenti non devono circondare l’arbitro o tentare di influenzare il processo di revisione o la decisione finale.
8. L’arbitro deve rimanere “visibile” durante il processo di revisione per garantire trasparenza.
9. Se il gioco prosegue dopo un episodio che poi viene riesaminato, qualsiasi provvedimento disciplinare assunto / dovuto durante il periodo susseguente l’episodio non viene annullato, anche se la decisione iniziale viene cambiata (tranne il caso di un’ammonizione o un’espulsione comminata per aver interrotto o interferito con un attacco promettente o un DOGSO).
10. Se il gioco è stato ripreso, l’arbitro non può effettuare una “revisione” tranne che per un caso di scambio d’identità o per una potenziale infrazione da espulsione relativa a condotta violenta, all’atto di sputare, mordere o all’agire in modo estremamente offensivo e/o ingiurioso.
11. Il periodo di gioco che può essere rivisto prima e dopo un episodio è determinato dalle Regole del Gioco e dal protocollo VAR.
12. Poiché il VAR controllerà automaticamente ogni situazione / decisione, non vi è necessità che gli allenatori o i calciatori richiedano una revisione.
QUALI SONO GLI EPISODI REVISIONABILI
L’arbitro può ricevere assistenza dal VAR solo in relazione a quattro categorie di decisioni / episodi che possono influenzare l’esito finale di una gara. In tutte queste situazioni, il VAR viene utilizzato solo dopo che l’arbitro ha preso una (prima / iniziale) decisione (compreso lasciar proseguire il gioco), o se un episodio grave non viene visto dagli ufficiali di gara. La decisione iniziale dell’arbitro non sarà cambiata a meno che non ci sia un “chiaro ed evidente errore” (questo include qualsiasi decisione assunta dall’arbitro sulla base di informazioni ricevute da un altro ufficiale di gara, ad esempio: il fuorigioco).
Le categorie di decisioni / episodi che possono essere riviste nel caso di un potenziale “chiaro ed evidente errore” o “grave episodio non visto” sono:
Rete segnata / non segnata
- infrazione della squadra attaccante nel costruire l’azione che ha portato alla segnatura o nel segnare la rete (fallo di mano, fallo, fuorigioco, ecc.)
- pallone non in gioco prima della segnatura
- decisione sul gol / non gol
- infrazione del portiere e/o del calciatore che esegue un calcio di rigore o ingresso in area prima dell’esecuzione di un calcio di rigore da parte di un attaccante o difensore che viene poi direttamente coinvolto nel gioco se il pallone rimbalza da palo, traversa o portiere
Calcio di rigore / non calcio di rigore
- infrazione della squadra attaccante nel costruire l’azione che si conclude con l’episodio del calcio di rigore (fallo di mano, fallo, fuorigioco, ecc.)
- pallone non in gioco prima dell’episodio
- posizione dell’infrazione (all’interno o all’esterno dell’area di rigore)
- calcio di rigore erroneamente assegnato
- infrazione da calcio di rigore non sanzionata
Espulsioni dirette (non seconda ammonizione)
- DOGSO (in particolare il punto dell’infrazione e la posizione degli altri calciatori)
- grave fallo di gioco (o contrasto imprudente)
- condotta violenta, mordere o sputare
- agire in modo offensivo e/o ingiurioso
Scambio d’identità (cartellino rosso o giallo)
Se l’arbitro sanziona un’infrazione e poi ammonisce / espelle il calciatore sbagliato, l’identità del reo può essere riesaminata; l’infrazione in sé non può essere oggetto di revisione a meno che non si riferisca a una rete, un episodio da calcio di rigore o un cartellino rosso “diretto”