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Invito all’operetta con Elena D’Angelo ne “La Vedova Allegra”

27 gennaio 2025 | 18:00
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Invito all’operetta con Elena D’Angelo ne “La Vedova Allegra”
Invito all’operetta con Elena D’Angelo ne “La Vedova Allegra”
Invito all’operetta con Elena D’Angelo ne “La Vedova Allegra”

L’operetta più famosa arriva ad Erba nella spumeggiante interpretazione della Copagnia Elena D’Angelo

Dici  operetta e immediatamente la mente va a “La vedova allegra” perchè quella di Franz Lehár è l’operetta per antonomasia “nella sua sublime idiozia, vola sulle ali del canto, della danza, del gesto, della maschera è teatro perfetto, perfettamente teatrale” come ebbe a scrivere Witold Gombrowitz, grande commediografo polacco, parlando dell’operetta in generale.

Anche se i rimandi vanno al passato, guai a pensare che l’operetta sia una forma di spettacolo poco attrattiva e la conferma sarà, ancora una volta, il successo di pubblico venerdì 31 gennaio al Teatro Excelsior di Erba per  “La Vedova allegra” messa in scena, dalla Compagnia di Operette Elena D’Angelo che, da anni, ottiene larghi consensi in importanti teatri italiani grazie alle produzioni curate nei minimi particolari, gli eleganti allestimenti, l’uso della musica dal vivo e la presenza di un corpo di ballo. Tutti elementi che soddisferanno gli affezionati del genere.

Andata in scena per la prima volta a Vienna, al Theater an der Wien il 30 dicembre 1905, “La vedova allegra” consacrò subito l’ungherese Lehár come il vero erede degli Strauss. Spumeggiante nel ritmo, inesauribile nell’invenzione melodica, a tratti nostalgica e malinconica, l’operetta dimostra che la leggerezza, in musica, non è per forza sinonimo di banalità. La regia rispetta la filologia dello spettacolo sia nel testo che nella musica che nell’allestimento mantenendo l’equilibrio tra modernità e tradizione.

la vedova allegra d'angelo

La trama si snoda, fedele all’originale con i tradimenti, ricatti, bugie. In un clima dove tutto è grave, ma all’improvviso, la gravità si dissolve in una risata, un bacio, un canto. In questo regno di fantasia “la situazione è sempre grave ma mai seria”. Le finanze del piccolo stato di Pontevedro sono in grave pericolo. Solo Anna, ricca vedova del banchiere Glawari, sposando un pontevedrino in seconde nozze potrebbe risanare le casse dello stato. Il barone Zeta, ambasciatore pontevedrino a Parigi, approfitta della festa organizzata in ambasciata per far incontrare  Anna e Danilo: forse l’antica fiamma potrebbe riaccendersi…

Matrimonio per amore o matrimonio per interesse? Il dilemma attraversa a tal punto la società umana, in ogni epoca, che tutte le forme d’arte, prima o poi, hanno sentito il bisogno di affrontarlo.  L’eterna lotta tra le ragioni del cuore e quelle del portafoglio si snoda, qui, tra un immaginario stato in bancarotta, una bella vedova in possesso di un’eredità di cento milioni di franchi, cacciatori di dote e gli immancabili equivoci, spingendo a riflettere, tra una risata e l’altra, sulle piccolezze degli uomini.

operetta la vedova allegra