Dele Alli vuole ripartire da Como: dalla tribuna al campo, si affida a Fabregas per la “rinascita” sportiva

17 dicembre 2024 | 13:03
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Dele Alli vuole ripartire da Como: dalla tribuna al campo, si affida a Fabregas per la “rinascita” sportiva

Da stella del calcio inglese al baratro, dalle fidanzate vip alla depressione. Il calciatore ha scelto il Lario per provare a ripartire, Cesc ci crede, il suo ex allenatore lo paragonava a Maradona……

Domenica era in tribuna, al Sinigaglia, per vedere la gara con la Roma. Presto dovrebbe essere in campo, al centro sportivo di Mozzate. Si affida alle “cure” di mister Fabregas per poter ripartire. Da talento del calcio inglese e mondiale a oggetto misterioso, da fenomeno alla brutta caduta psicologica. Ora sono due anni che non gioca e sembra aver scelto Como per l’operazione ripartenza. Lontano da pressioni e riflettori. La sua ultima apparizione è datata febbraio 2023: deve rimettersi in sesto fisicamente e mentalmente, ma soprattutto deve tornare a sorridere. In riva al lago l’inglese potrebbe ritrovare tutto questo.

La storia degli ultimi anni della vita di Dele Alli è tutta qui. Sofferenze, fantasmi, attacchi di panico, tutto nascosto, frenato dalla paura di guardarsi allo specchio e non riconoscersi nel riflesso. Ma soprattutto dall’ammettere di avere un problema. Poi è arrivato lo sfogo, in un’intervista rilasciata a “The Overlap”, il podcast dell’ex Manchester United Gary Neville, che lo ascoltava in lacrime. Da qui una lenta risalita. Mentale, prima che fisica. Fino a Como, ultima tappa del viaggio, dove si allenerà da gennaio per tornare a sentirsi un calciatore.

Dele Alli ha fatto tutto veloce. ha quasi bruciato le tappe. Velocissima anche la discesa. Dalla vetta al baratro. Al Tottenham con Pochettino è stato fenomenale: subito star, subito titoli di giornale e prime pagine. “È il nuovo Gerrard”, scrivevano di lui come riporta la Gazzetta dello Sport. A soli 21 anni, in Premier, aveva numeri migliori di Ronaldo, Beckham e Lampard. Il suo allenatore Pochettino lo paragonava a Maradona e Ronaldinho in quanto “ragazzi nati con un dono”. Poi la nazionale, la fama, le fidanzate vip, le sfilate e tutto il resto. Sembrava nata una stella, per davvero. E’ arrivato subito il crollo verticale.

Ci sono poi episodi difficili da dimenticare nella vita del ragazzo inglese. Li ha raccontati lui stesso a Neville nel famoso podcast.“A sei anni sono stato molestato da un’amica di mia madre. Mia madre era un’alcolizzata. Sono stato mandato in Africa per imparare la disciplina e poi sono stato rimandato indietro. A sette anni ho iniziato a fumare, a otto ho iniziato a spacciare droga”. A dodici anni viene appeso da un ponte e rischia la vita, poi una banda di rapinatori gli entra in villa, lo prende a pugni, lo minaccia e lo deruba di tutto. Negli ultimi anni al Tottenham non è stato compreso, né aiutato. Lui ovviamente ci ha messo del suo, tenendosi per anni tutto dentro. Così come all’Everton e al Besiktas, dove ha giocato poco e male. Non era più lui. In Inghilterra si è fatto aiutare, scegliendo spontaneamente una clinica specializzata. Sembra venuto fuori dalla fase più buia della sua vita ancora giovane. Tappa a Como: il lago, il progetto, Fabregas che ci ha parlato. Sembra pronto per tornare al campo e provarci con la preparazione. Missione Dale Alle da gennaio sul Lario….