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“Aspettando il museo”: Torna Vittorio Viviani con Shakespeare a modo suo

24 luglio 2024 | 16:30
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“Aspettando il museo”: Torna Vittorio Viviani con Shakespeare a modo suo

Un nuovo spettacolo di Vittorio Viviani aspettando il museo Frigerio-Squarciapino in fase di realizzazione a Erba

Sabato 27 luglio, alle 21, presso il Teatro Licinium di Erba, si terrà il ventesimo evento della rassegna Aspettando il Museo, realizzata con il supporto del Comune di Erba, Lariofiere, Make Como, il Museo Civico e la Biblioteca comunale Giuseppe Pontiggia di Erba, organizzata da Franca Squarciapino per avvicinare il pubblico al sogno di Ezio Frigerio di realizzare uno spazio espositivo unico in cui la magia del teatro possa incontrare le arti figurative. Sogno che sta diventando sempre più concreto anche grazie alla costituzione del Circolo Magico – Fondazione Frigerio Squarciapino, avvenuta lo scorso giugno.

Per questa serata è previsto il ritorno di Vittorio Viviani, uno dei grandi protagonisti di “Aspettando il Museo”. Attore poliedrico, ma anche cantante, autore e regista, nasce a Napoli, dove si avvicina al mondo del teatro sin da bambino e forma la sua personalità artistica. Debutta nel cinema nel celebre film di Massimo Troisi “Pensavo fosse amore invece era un calesse”, poi la televisione, gli spettacoli di varietà e il teatro. Nel 2017 vince il premio come migliore attore all’Eurasia International Monthly Film Festival per il film “Cronaca di una passione” con la regia di F.Cattani.

Viviani torna a Erba per portare in scena il suo spettacolo dal singolare titolo “Otello ovvero la mossa dell’alfiere – la novella di G.B.Giraldi Cinzio da quel copione di Shakespeare. Le novelle italiane che il Bardo ha copiato”, un progetto di ricerca che nasce con l’intento di svelare l’italianità che si cela dietro alcuni dei più importanti testi di Shakespeare. L’attore aveva già interpretato al Teatro Licinium di Erba la scorsa estate “Giulietta e Romeo” all’interno della stessa rassegna. “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, come ricorda lo stesso Viviani: l’arte è tecnica, bisogna sapere prima di poter creare qualcosa di nuovo, ciò significa che esiste sempre un “prima” e che la cultura non è mai innata, ma è sempre una traduzione di ciò che si è appreso.

Le novelle italiane, infatti, all’epoca del grande drammaturgo inglese, erano conosciutissime e molto apprezzate in tutta Europa. Il novelliere da cui Shakespeare trae l’ispirazione per il suo “Otello” è Gian Battista Giraldi Cinzio, il quale nella sua raccolta di novelle intitolata “Ecatommiti” racconta di un certo “moro di Venezia” innamorato di Disdemona (dal greco “dysdaimon”, che significa “infelice” quasi a suggerire un triste epilogo), personaggi familiari se pensiamo al dramma shakespeariano, con qualche piccola differenza, specie nel finale che lascerà sorpreso il grande pubblico.

Un reading di grande teatralità intercalato da momenti di attualità, ironia e canzone popolare in perfetto stile Viviani, una serata sotto le stelle da non perdere. Ingresso €10,00, prenotazione online qui oppure con mail a fondazionefrigeriosquarciapino@gmail.com

aspettando il museo viviani