Rogo di Breccia, palazzo invaso dal fumo e 100 famiglie evacuate: l’arrestato nega, ma resta in carcere
Il 41enne fermato dalla Polizia fornisce al giudice una versione differente: rimane al Bassone. Grande spavento, tutti fuori casa. Una dozzina le persone ricoverate per problemi respiratori.
Ha negato al giudice di essere stato l’autore dell’incendio. Fornendo una versione differente di quello accaduto nella notte tra venerdì e sabato in un condominio di via Venturino a Breccia: le fiamme in un box che presto si sono propagate causando un denso fumo che ha invaso lo stabile. Una dozzina le persone soccorse e portate in ospedale con problemi respiratori, per fortuna nessun intossicato o ustionato in modo serio. La polizia e il personale 118 Areu hanno poi evacuato precauzionalmente tutte le famiglie presenti, quasi 100.
Per la Polizia il rogo è da addebitare ad un 41enne di origine marocchina, arrestato dalla polizia perché avrebbe appiccato volontariamente l’incendio. L’uomo, accusato di incendio doloso, è stato interrogato oggi nel carcere del Bassone dal giudice delle indagini preliminari Walter Lietti. Avrebbe risposto a tutte le domande, ma fornendo una versione diversa e negando di essere responsabile. Il giudice ha convalidato la custodia in carcere in attesa forse di una perizia psichiatrica sulle sue capacità di intendere e volere.