Il processo

Brescia, assalto mediatico per l’udienza con Olindo e Rosa. Castagna:”Una richiesta piena di bugie”

A Brescia allestita una sala stampa con maxi-schermo per consentire ai giornalisti di seguire l'udienza. Il fratello di Raffaella ad oggi ad Avvenire:"Dovere morale difendere la memoria di nostra sorella"

Al Tribunale di Brescia è tutto pronto per l’assalto mediatico di domani: una sala stampa con un maxischermo collegato in diretta con l’aula della Corte d’Appello di Brescia per consentire a tutti di seguire l’udienza. Una sola troupe autorizzata a fare le riprese (se saranno autorizzate dalla Corte) per tutti. Fotografi e operatori dovranno rimanere fuori perché nell’aula non c’è spazio sufficiente per tutti. Tornano in aula Rosa Bazzi e Olindo Romano per la richiesta di revisione del processo per la strage di Erba. Tre le istanze presentate: quella del sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser («censurato» dal Csm per l’iniziativa fuori dalle regole), quella del tutore di Olindo e Rosa e quella degli avvocati di entrambi Fabio Schembri, Nico D’Ascola, Patrizia Morello e Luisa Bordeaux. La difesa presenterà davanti ai giudici quelli che ritiene dei nuovi elementi sulla base dei quali ha chiesto la riapertura caso.

strage di erba famiglia castagna al completo figli e papà carlo

Alla vigilia dell’udienza il fratello di Raffaella Castagna – Giuseppe – parla al quotidiano “Avvenire nel numero oggi in edicola. Quei le sue parole e le sue risposte ad iniziare da cosa si aspetta per domani. Lui ed il fratello Pietro (qui sopra nella foto con papà Carlo, deceduto nel frattepo) non saranno in aula, ma nell’eventualità si costituiranno parte civile tramite il loro legale

 

“Non mi aspetto niente, comunque vada. Che respingano l’istanza o che l’accolgano, sappiamo che finirà in niente, anche se dovesse essere presa in esame, cosa che peraltro ritengo molto probabile. È una richiesta piena di bugie enormi, già dette, già smentite, e ora riproposte in salsa diversa. Una perdita di tempo. Siamo francamente stufi. Ma siamo anche tranquilli. Perché non c’è niente di nuovo in quello che la difesa ha portato. Il fatto che Frigerio non abbia riconosciuto subito Olindo Romano? Non è vero, ed è già stato provato in aula. La macchia di sangue sul tappetino? Arrivava dalla scena del crimine, anche questo accertato in aula dal perito. La confessione dell’imputato è frutto di pressioni? Conosceva dettagli che nessun altro poteva sapere: ha confessato allo psichiatra, ha scritto una confessione anche sulla sua Bibbia, come ha riportato anche la Cassazione. Frigerio si è fatto controinterrogare dalla difesa. Olindo in aula è rimasto in silenzio. Da lui e dalla moglie abbiamo sentito soltanto odio”

 

Andrete in udienza?

Non saremo presenti, ma ci costituiremo parte civile, contrariamente a quanto avevamo detto. In un primo tempo avevamo deciso che non avremmo fatto nemmeno quello. Ma poi abbiamo pensato che non sarebbe stato giusto, che dobbiamo seguire questa storia fino alla fine. E che dobbiamo difendere la memoria di nostra sorella Raffaella.

 

Cosa intende?

Lei era moglie di una persona arrestata per droga. Ma che si venga a dire che quella casa era la centrale dello spaccio solo per riaprire il caso e sostenere l’ipotesi del regolamento di conti la riteniamo un’offesa. Nostra sorella non spacciava, non fumava neanche se è per quello, e sicuramente non ha mai avuto problemi di alcun tipo con la giustizia.

 

È una ferita che si riapre…

Il dolore, certamente… ora abbiamo la nostra vita, il nostro lavoro, la famiglia. Andiamo avanti. Il momento peggiore non è stato nemmeno dopo il fatto… quando è successo… È stato quando hanno indicato mio fratello Pietro come possibile autore della strage. In quel periodo siamo finiti tutt’e due in cura, io dallo psicologo, mio fratello dallo psichiatra: abbiamo iniziato un percorso dal quale alla fine ne siamo usciti rafforzati. Successe che un amico della famiglia di Azouz era andato a dire che quella sera (la sera della strage, ndr) aveva visto un uomo che assomigliava a Pietro fuori di casa che parlava con qualcuno. Poi anche “le Iene” hanno smesso di tartassarci, quando hanno intervistato la persona con cui era invece mio fratello quella sera, da tutt’altra parte. Abbiamo dato corso a 25 querele, compresi i commentatori social.

 

LEGGI ANCHE QUI

leggi anche
olindo e rosa strage di erba video diffusi da quarto grado
Il caso
Olindo e Rosa verso l’udienza e la Procura generale dice no alla revisione del processo:”Inammissibile”
commenta