Nicolò Moscatelli torna al liceo per presentare il suo romanzo “I calcagnanti”

13 febbraio 2024 | 17:40
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Nicolò Moscatelli torna al liceo per presentare il suo romanzo “I calcagnanti”

Nicolò Moscatelli, vincitore del Premio Calvino, con il romanzo “I calcagnanti”, sarà al liceo Alessandro Volta per un incontro aperto a tutti

Ritorna a Como Nicolò Moscatelli e ritorna nel suo vecchio liceo, il Volta. Espat da diversi anni, Nicolò è il vincitore del premio Italo Calvino 2022 con il suo romanzo d’esordio “I calcagnanti” (La nave di Teseo), ed è proprio il libro che presenterà  giovedì 15 febbraio alle ore 15 in un incontro aperto a tutti. 

“I calcagnanti” è un romanzo che costruisce con straordinaria sapienza linguistica e culturale un mondo fantastico, che mescola e fonde tratti di tanti altri mondi fantastici della tradizione narrativa e popolare italiana e non solo, quella carnascialesca e del mondo alla rovescia: un racconto accattivante che con spirito anarchico trascina il lettore, proponendo anche, sottotraccia, una sorta di laica e beffarda utopia. Inoltre l’opera è interessane per l’uso di ampie porzioni dei dialoghi in “furbesco”, una sorta di   lingua franca usata dai gaglioffi per non farsi capire dalle loro vittime.

Nicolò Moscatelli da Cantù, anche se da molti anni vive all’estero, ha scritto un libro su questo mondo sotto la linea della legalità, ed è stato così bravo da vincere il 35° Premio Calvino dedicato alle scrittrici e agli scrittori all’esordio.

Il protagonista è Timoteo, un ragazzino nato e cresciuto alla Casa della Buona Volontà, sorta di bordello in cui vivono le tante ragazze di cui è il beniamino e il cuoco fra’ Gaetano, quel che ha di più simile a un padre. Da lui Timoteo impara le storie magnifiche che costituiscono la sua principale educazione, avventure di banditi e fuorilegge – i calcagnanti – animati dalla più nobile delle idee: combattere l’ingiustizia e i soprusi di ricchi e potenti. Sogna di diventare uno di loro, da grande, e finire sulla forca come un eroe. L’occasione non tarda ad arrivare. Timoteo scopre un cadavere nel canale. Il crudele barone Raimondo fa arrestare e condanna a morte fra’ Gaetano, accusato dell’omicidio. Timoteo, ricercato a sua volta, viene salvato dalle donne della casa, ma poi è costretto a fuggire e a unirsi alla banda dei calcagnanti.

Romanzo d’avventura, romanzo di formazione e insieme fiaba anarchica per il nostro tempo, che ci parla del modo in cui guardiamo ai nostri miti, diventiamo grandi, “I calcagnanti” ci ricorda quanto i libri, le storie condivise e gli “irregolari” che incontriamo sul nostro cammino siano importanti per crescere e imparare a opporci, né soli né disarmati, all’arroganza del potere.

nicolò moscatelli i calcagnanti

Nicolò Moscatelli, nato a Cantù nel 1985, vive attualmente a Dresda dove svolge le più svariate attività: barman, guida turistica, insegnante di italiano e di inglese. Dopo la maturità classica al liceo Volta di Como ha frequentato i corsi di Filologia moderna presso l’Università di Siena, laureandosi con una tesi specialistica sulla lingua di Gadda. È vissuto per sei anni a Filadelfia dove ha conseguito un dottorato in Italianistica ‒ focalizzato su Tommaso Landolfi ‒ presso la University of Pennsylvania.