Intervista

“Si sbagliava da professionisti”, una serata dedicata a Gianni Mura al Nerolidio di Como

Il quarto appuntamento di "Strade Blu", la rassegna di musica, racconti e vino curata da Maurizio Pratelli, tributa un doveroso omaggio al giornalista scomparso nel 2020

strade blu gianni mura

Questo è una sorta di appello ai naviganti. Ripartiamo con una tappa di Strade Blu live dove oltre agli amici di casa, Antonio Silva e Luca Ghielmetti, ospiteremo tre splendide anime in arrivo da Torino: Marco Arcuri, Giorgia D’Agostino e Orlando Manfredi. Tutto questo per raccontare, cantare e bere Gianni Mura. Il sommario dell’appuntamento di giovedì 25 gennaio con “Strade blu” lo ha fatto oggi a Ciaocomo radio Maurizio Pratelli, ideatore e curatore della rassegna che, più o meno una volta al mese, porta sul palco del Nerolidio Music Factory di Como, musica, racconti e vino.

 

Il primo appuntamento del nuovo anno – dopo il sigillo del primo tempo di Strade Blu Live con Davide Van De Sfroos – è dedicato al giornalista Gianni Mura (nella foto di Nicola Marfisi insieme a Francesco Guccini), con lo spettacolo, Si sbagliava da professionisti, scritto e interpretato da Marco Arturi. Con lui sul palco ci saranno Giorgia D’Agostino e Orlando Manfredi. La serata sarà introdotta da Maurizio Pratelli insieme ad Antonio Silva, anima del Premio Tenco, e Luca Ghielmetti, farmacista, cantautore, ricercatore enogastronomico di tutto ciò che è buono e sano.

Si sbagliava da professionisti è un monologo con musica pensato come omaggio a quello che è stato sicuramente uno dei più grandi giornalisti sportivi – e non solo – di sempre. Non è uno spettacolo su Gianni Mura ma uno spettacolo per Gianni Mura; per questo chi lo ha scritto ha rienuto di riservare il centro della scena principalmente alle sue storie, nella certezza che anche lo stesso Mura avrebbe preferito così. Perché è attraverso quelle storie dense di epica e di etica, di trionfi e di cadute – insomma, di vita vissuta – che si può avere una visione di insieme dell’irripetibile mondo che Gianni è stato in grado di disegnare con le sue parole. Una di queste, certamente la parola chiave di tutta la sua produzione editorialistica, è umanità, un concetto irrinunciabile per il giornalista milanese, che ha saputo declinarlo in tutti i modi possibili grazie a a quella sensibilità che gli consentiva di riconoscere l’uomo destinato alla sconfitta nel momento stesso del suo trionfo, di distinguere un hombre vertical da un opportunista, di apprezzare la coerenza di quelli capaci di rimanere sé stessi e di sbagliare da professionisti.
Al centro della scena Mariolino Corso, Paolo Pulici, Gigi Riva Sergio Endrigo, Luigi Tenco, Fabrizio De André , la Francia, gli chansonniers e le strade del Tour, la Milano che non c’è più, le tavole imbandite. il vino come pretesto per stare insieme, Marco Pantani e naturalmente Gianni Mura, sempre e per sempre.

Come di consueto anche questa quarta tappa del viaggio di Strade Blu Live sarà impreziosita della presenza di un vignaiolo e dalla degustazione dei suoi vini, in questo caso si tratta di uno storico produttore piemontese: Ezio Cerruti. Nella sua terra il vitigno sovrano è totalmente destinato a produrre Moscato d’Asti e Asti Spumante. Vini troppo tecnologici per i suoi gusti e, come spesso gli capita, Cerruti decide di muoversi in direzione “ostinata e contraria”. Quelle uve dolci e profumate vanno decisamente bene per fare quello che ha in testa: un passito, il Sol.

Per informazioni e prenotazioni 031.507128.

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Gianni Mura (1945 – 2020) iniziò a scrivere per la Gazzetta dello Sport quando era studente al liceo, si iscrisse all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia e, successivamente firmò articoli anche per il Corriere d’InformazioneEpoca e L’Occhio. Nel 1976 iniziò la collaborazione con la Repubblica per cui segue i Giochi olimpici di Montréal, e nel 1983 diventò membro fisso della redazione.  Per tutta la durata del campionato italiano di calcio, tenne una rubrica domenicale intitolata Sette giorni di cattivi pensieri. Sul settimanale Il Venerdì si occupò invece di recensioni enogastronomiche, insieme con la moglie Paola, nella rubrica dal titolo Mangia e bevi. Nel 1998 fu nominato presidente della giuria del premio L’Altropallone, riconoscimento simbolico sportivo per la pace e la solidarietà.Per oltre un ventennio, dal 1997 al 2019, curò — sempre per la Repubblica — un editoriale noto come Intervista al campionato nel quale esprimeva i propri pronostici alla vigilia di ogni torneo di Serie A.

Nel maggio 2007 uscì il suo primo romanzo, Giallo su giallo, vincitore nello stesso anno del Premio Grinzane – Cesare Pavese per la narrativa, ambientato durante l’edizione 2005 del Tour de France, corsa che il giornalista ha seguito per lungo tempo. Alla Grande Boucle, raccontata da alcuni suoi articoli al seguito della carovana, dedicò l’anno seguente il libro La fiamma rossa. Storie e strade dei miei Tour.

Firma storica del Guerin Sportivo, nel 2011 diventò inoltre direttore, insieme a Maso Notarianni, di E – Il mensile, rivista di Emergency che terminerà le pubblicazioni il 25 luglio 2012. In questo stesso anno pubblicò il suo secondo romanzo, Ischia, che ha per protagonista il commissario Magrite. Tra il 2015 e il 2020 tenne una rubrica sul periodico Scarp de’ tenis intitolata Le storie di Mura.

Ricoverato per un malore all’ospedale di Senigallia nel marzo 2020, si spense a 74 anni per un attacco cardiaco. Riposa nel cimitero di Lambrate a Milano. Il 2 novembre dello stesso anno il suo nome venne iscritto al famedio del cimitero monumentale di Milano fra i benemeriti della città.

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