Ambra e Debora: storie drammatiche e storie comiche. Storie di donne a teatro

Ambra Angiolini con “Olivia Denaro” e Debora Villa in “Tilt, esautimento globale” al Teatro Giuditta Pasta di Saronno
Due donne per due spettacoli al Teatro Giuditta Pasta di Saronno. Giovedì 18 gennaio Ambra Angiolini porta in scena la storia di orgoglio e riscatto di una giovane donna siciliana mentre venerdì 19 si cambia registro, ma sempre di donne si parla con Debora Villa e il suo divertente catalogo di “esaurimenti” al femminile.

C’è una storia vera e c’è un romanzo nello spettacolo “Olivia Denaro” interpretato da Ambra Angiolini con la regia di Giorgio Gallione. La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda: la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto. Oliva è una quindicenne che nell’Italia di quegli anni, dove la legge stabiliva che se l’autore del reato di violenza carnale avesse poi sposato la “parte offesa”, avrebbe automaticamente estinto la condanna, cerca il suo posto nel mondo. E, in un universo che sostiene che “la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”, un’Oliva adulta ci narra la sua storia a ritroso, da quando – ragazzina- si affaccia alla vita, fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore proprio perché inedita e rivoluzionaria, rifiuta la classica “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso.
Una storia di crescita e di emancipazione che scandaglia le contraddizioni dell’amore e si insinua tra le ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa. Oliva, proprio come Franca Viola, decide di essere protagonista delle proprie scelte, circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a lei a superare ricatti, stereotipi e convenzioni. Un padre che frequenta il silenzio e il dubbio, ma che riuscirà a dire alla figlia “se tu inciampi io ti sorreggo”, e una madre che, dapprima più propensa a piegarsi alla prepotenza e al fatalismo, riuscirà infine a spezzare le catene della sottomissione e della vergogna.
Grazie alla scrittura limpida e poetica, teatrale e immaginifica di Viola Ardone, “Oliva Denaro” diventa così la storia di tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non aver scelta, costrette da una legge arcaica e indecente ad accettare un aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una storia di ieri e di oggi, che parla di libertà, civiltà e riscatto.
giovedì 18 gennaio ore 20.45
TEATRO GIUDITTA PASTA
OLIVIA DENARO
regia e drammaturgia Giorgio Gallione
dall’omonimo romanzo di Viola Ardone
con Ambra Angiolini
produzione Agidi – Goldenart Production
Debora Villa è esaurita e fin qui niente di nuovo. Ma cosa succede nel momento in cui si accorge di non essere affatto sola, perché in un modo o nell’altro esauriti lo siamo tutti? Direi che un attacco di panico sarebbe il minimo.
Tutti esauriti mentre siamo occupati ad esaurire l’intero pianeta, oltre a noi stessi. Ma tranquilli, ci occupiamo solo delle cose più inutili: è finito il petrolio, è finita la pazienza, è finita l’acqua, è finita la pace, sono finite le api, non ci sono più anticorpi, e tutto va bene, ma se manca il deodorante o è terminata la maionese “fermi tutti, qui c’è un problema!”.
Il periodo storico non aiuta: tra pandemie, lockdown, complottismi, terrapiattisti, guerre, crisi energetica, haters…, “mancano giusto le cavallette” direbbe John Belushi. “E chissene, le cavallette oggi si mangiano!”, risponde Debora sgranocchiando a bocca piena. Siamo di fronte a un esaurimento globale, collettivo: ma forse se riusciamo a rimbalzare appena prima di toccare il fondo, rinasceremo come qualcosa di nuovo.
Perché se siamo la causa del nostro esaurimento, possiamo essere la fonte della nostra energia.É stato provato che se parli alle piante in modo amorevole, loro crescono meglio, più sane, più forti, più belle.
Sorpresa, sorpresa: vale anche per le persone! Solo che con le piante è meglio: sono più simpatiche, non si muovono e soprattutto non rispondono mai. Chi ha studiato afferma che l’uomo è un animale sociale, ” ma non è un animale socievole!” aggiunge Debora.
Einstein diceva: “Se tu giudichi un pesce per la sua capacità di arrampicarsi, lui si sentirà un cretino tutta la vita”. Giusto. Ma Debora ha un dubbio: “Se tu giudichi un pesce per la sua capacità di arrampicarsi, forse il cretino sei tu!?”.
Siamo tutti esauriti – perché siamo tutti esauriti- esiste un modo diverso per gestire la nostra esistenza? Su questo filo, che diventa un mantra, si muove il teatro di Debora Villa, funambola che veleggia tra satira, narrazioni, comicità senza sconti e affabulazioni teatrali. Debora vi aspetta per il tutto esaurito di tutti gli esauriti.
venerdì 19 gennaio ore 20.45
TEATRO GIUDITTA PASTA
TILT, ESAURIMENTO GLOBALE
di Debora Villa e Carlo Gabardini
conDebora Villa
ProduzioneSi può fare productions
distribuzione Terry Chegia
Biglietti:
prezzo unico 30 euro in vendita online QUI