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Una donna e un vulcano: “Stromboli”, il film di Rossellini per la mostra “Cosmos. The volcano lover”

2 gennaio 2024 | 16:00
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Ultimo evento collaterale alla mostra in corso a Villa Olmo. Il film girato a Stromboli suggellò l’amore tra Ingrid Bertgman e il regista italiano

Ultimissimi giorni di apertura della mostra “Cosmos, The Volcano Lover” a Villa Olmo, un interessante percorso che, attraverso alcuni capitoli della Naturalis Historia, unisce il mondo di Plinio il Vecchio all’arte contemporanea. La mostra chiuderà domenica 7 gennaio gli orari di visita sono dalle ore 10:00 alle ore 18:00 compreso sabato 6 festa dell’Epifania.

Giunge al termine anche il programma di eventi collaterali alla mostra. Giovedì 4 gennaio alle 21, al Cinema Astra Como, è in programma “Stromboli” il film di Roberto Rossellini girato nel 1948 sull’ilola delle Eolie. Protagonista della drammatica storia è Ingrid Bergman con cui il regista visse una lunga e travagliata relazione. L’attrice svedese aveva scritto a Rossellini offrendosi di lavorare con lui aggiungendo di saper dire ‘ti amo’ in italiano.

Inizio film ore 21, ingresso 3 euro

stromboli rossellini

Karin è una profuga lituana che accetta di sposare un soldato siciliano per uscire dal campo di internamento emettersi alle spalle un passato di collaborazionista dei nazisti. Dopo le nozze la coppia si stabilisce nell’isola natale di lui, Stromboli, dove la giovane donna si sente sempre più a disagio per un complesso di ragioni culturali e ambientali. La sua mentalità nordica, atea e razionale si scontra con quella del marito pescatore e la spinge a desiderare di fuggire dall’isola.
Tre sono le versioni che vennero messe in circolazione. Una versione americana distribuita dalla RKO nel febbraio 1950 costituisce la testimonianza dell’incomprensione tra Rossellini e le major americane. Vi sono infatti aggiunte , ivi compresa una voce narrante, che hanno lo scopo di rendere meno ostica sia la storia che il linguaggio delle immagini. Ne seguirono altre due: una internazionale che venne presentata fuori concorso alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e un’altra che circolò sul mercato italiano che era più breve di 6 minuti rispetto a quella internazionale ma aveva delle immagini in più sul finale tese a sottolineare la dimensione spirituale del film di cui rivendicò la paternità il domenicano Félix Morlion che all’epoca collaborava con il regista.
Rossellini si muove su un piano che va dal documentaristico (si veda la sequenza della tonnara o alcuni scorci dell’isola) all’autobiografico. Perché non è difficile leggere in controluce in Stromboli terra di Dio il sentire che pervade sia il regista che la sua protagonista. Ingrid Bergman è al centro dell’attenzione della stampa scandalistica di tutto il mondo per la sua relazione con Rossellini così come Karin viene quotidianamente passata al vaglio degli sguardi dei ruvidi e ancestralmente diffidenti abitanti dell’isola. Così come Rossellini, che si sente comunque ai margini del cinema ‘ufficiale’ che non lo ha mai gratificato di un’accoglienza piena e convinta. Questo lo spinge a sperimentare e a vedere nel vulcano, minacciosamente sempre pronto ad eruttare, un elemento simbolico da interpretare secondo una molteplicità di punti di vista. Ivi compreso quello di una ricerca spirituale che più che dell’ascesi si nutre del dramma e del conflitto