La proposta

Salviamo l’asilo Sant‘Elia: possa diventare patrimonio Unesco

Davide Fent lancia questa idea dopo il degrado evidenziato da alcune foto dell'asilo progettato dall'architetto Terragni

asilo sant'elia degrado

di Davide Fent

 

Passando e guardando sempre più ruderi dove c’ è un’opera fondamentale e universale del razionalismo come l’Asilo Sant’ Elia, rimango sconcertato, amareggiato. Mi chiedo i <<gli amministratori della Città di Como temono la memoria umana? Hanno paura del passato, della storia della civiltà dell’uomo e fanno per eliminarla. Loro lasciano distruggere  i monumenti e i luoghi di culto che contengono una testimonianza storica, senza sensi di colpa? Un’ altra ferita lancinante si è aperta nel cuore della mia città, Como, dopo Ticosa, Lungolago, Politeama, impianti sportivi, guardando impotente la furia iconoclasta che il tempo e le intemperie sta imperversando sull’ asilo di uno dei più grandi architetti di tutti i tempi.

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Solo qualche tempo fa avevo intervistato Attilio (Terragni) nasce a Como il 31 agosto, giorno di Sant’Abbondio, ma a sei anni si trasferisce a Cernobbio. Architetto ed artista con studio a Milano e Como, docente al Dessau Institute for Architecture, presidente dell’archivio Giuseppe Terragni, pronipote dell’architetto considerato il massimo esponente del razionalismo italiano e non solo. Come lo “zio Peppino”, così Attilio affettuosamente chiama Giuseppe Terragni, ama disegnare e dipingere. Ci eravamo incontrati per parlare del futuro di alcuni aspetti della Polis.

“Caro Sindaco Alessandro Rapinese, buongiorno, visto il suo impegno in prima linea per la Città quando vuole la invito a seguirmi in un percorso per ridare valore al razionalismo. Partiamo dall’ asilo Sant’Elia che è un dovere civico e un diritto per i bambini farlo tornare in funzione”, così iniziava la nostra chiacchierata, con un appello alla quella che era nuova amministrazione, e oggi appare già decaduta.

“Già avevo denunciato una situazione insostenibile per bambini e insegnanti più di tre anni fa, durante i lavori di campionatura colori svolti dal Politecnico, all’interno dell’asilo era stata rilevata una temperatura già superiore ai 30 gradi a causa della rottura del meccanismo che permette alle tende di abbassarsi. E avevo davvero perso la pazienza. Mi ero offerto al Comune con un gruppo di amici artigiani a riparare con pochissima spesa in maniera di mantenere estetica e funzionalità delle origini. Avevo segnalato che erano mesi che aspettavamo come Fondazione Terragni una risposta in merito a questo problema. Esisteva lo studio, c’ erano i soldi (15 mila euro). Si trattava solo di far eseguire i lavori. Se non volevano farlo per il monumento, almeno per i bambini”

 

Poi Attilio cosa è successo?

Ma una serie di interventi inconcepibili affidati a ditte non abituate a lavorare su edifici storici. Se Rapinese vuole, risolve subito il problema del cantiere, si ripulisce l’asilo, mesi e mesi chiuso, derattizzazione, pulizia sterpaglie e pulizia intensiva interna, e farlo tornare un asilo funzionale, bellissimo, creativo, e pregno di poesia. Poi come già avevamo fatto come Fondazione, organizziamo eventi ludici per i bambini, anche d’ estate coinvolgendo le Maestre e i genitori. L’ Asilo si può aprire già domani mattina, meraviglioso è fantastico, in magia, grazia e dolcezza.

L’Urbanistica come l’Architettura è un’arte civica e, come tutte le arti, è espressione del pensiero creativo. In una democrazia l’Urbanistica è il dischiudersi di possibilità inventive, sociali, culturali e funzionali conseguite con materiali sostenibili e proporzioni perfette, plasmate nella luce. In un’epoca di globalizzazione bisogna concentrarsi su come le città possano diventare più umane, più individuali, su come possano istituire una relazione più fisiognomica con il loro contesto e diventare maggiormente democratica.

 

Davide Fent

Responsabile Provincia di Como

DELL’ ASSOCIAZIONE CULTURAIDENTITÀ

Presidente e fondatore

Edo Sylos Labini

 

 

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