Le mostre The Art Company : Flavia Colacevich. Astrazione e oltre

25 novembre 2023 | 09:47
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Le mostre The Art Company : Flavia Colacevich. Astrazione e oltre
Le mostre The Art Company : Flavia Colacevich. Astrazione e oltre
Le mostre The Art Company : Flavia Colacevich. Astrazione e oltre
Le mostre The Art Company : Flavia Colacevich. Astrazione e oltre

Fino al 19 gennaio aperta la mostra di Flavia Colacevich presso lo spazio The Art Company in via Borgovico a Como

Inaugurata ieri presso lo spazio espositivo The Art Company di Como, la mostra “Astrazione e oltre” di Flavia Colacevich, fiorentina, ma residente a Cavallasca da molti anni.

Siamo nel campo artistico dell’astrattismo, come si intuisce fina dal titolo, ma fermarci alle etichette nel caso di Flavia Colacevich, sarebbe un peccato. Lungo il percorso espositivo a The Art Company troviamo le Consonanze da una parte, i Paesaggi astratti dall’altra  titoli, questi, puramente allusivi e che lasciano aperta la “lettura” a ciascuno dei fruitori, scrivi il critico Luigi Cavadini nella sua presentazione alla mostra,  sullo sfondo della galleria, le opere recenti, che sono nate sull’onda dell’invasione russa dell’Ucraina, nelle quali la contrapposizione tra forme geometriche in pieno equilibrio e altri in caduta raccontano, in una narrazione che ha perso di definizione e di lucidità, blocchi mentali difficili da risolvere..

art company Flavia astrazioni e oltre

Nata a Firenze, Flavia Colacevich ricorda sempre di aver frequentato da piccola la Galleria degli Uffizi ammirando in particolare la Primavera di Botticelli e i Duchi di Urbino di Piero della Francesca. Negli occhi quindi due capisaldi della storia dell’arte italiana. Alla maturazione della sua pittura hanno contribuito vari corsi frequentati nel tempo e in particolari quelli serali dell’Accademia di Brera.

Nel raccontarci la pittura sviluppata negli anni per giungere all’astrattismo che ha caratterizzato gli ultimi decenni, l’artista ci svela passaggi importanti che hanno tutti a che fare con l’arte d’oltreoceano, quella americana in particolare. La scopre dapprima visitando la Biennale di Venezia del 1980 di fronte alle opere di Agnes Martin (1912-2004), canadese ma attiva negli Stati Uniti dal 1950, e la ritrova in occasione di vari viaggi in quelle terre incontrando i lavori degli altri minimalisti (Ellsworth Kelly, Barnett Newman, Indiana, Sol LeWitt) e del tedesco-americano Josef Albers, ma anche rispondendo alle sollecitazioni dei luoghi. Ne trae suggestioni che la indirizzano verso una pittura dal carattere minimale in cui geometria, colore e luce diventano gli elementi fondanti di un’espressione che si sviluppa per temi generando una narrazione in cui alla fine è la pittura pura a diventare protagonista.  Con un’immagine astratta, Colacevich rappresenta relazioni e visioni, trasparenze e apparenze, in un equilibrio compositivo in cui ora prevale la luce, ora il segno e la geometria, ora il colore e dove questi elementi si giocano, ciascuno a modo suo, una composizione in cui può essere protagonista una struttura formale, una esplosione di colore, uno spazio inatteso o altro ancora. Luigi Cavadini

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