Che cos’è il counseling? Risponde Michela Roccatello

Incontro con Michela Roccatello: “Il counseling mira alla promozione del benessere della persona, valorizzando le capacità individuali e indirizzando le energie e le motivazioni verso il miglioramento della qualità di vita”.
“Che cos’è il counseling? È la domanda più frequente alla quale rispondo quando dico che lavoro faccio”. Michela Roccatello, professional pounselor, iscritta ad AssoCounseling, racconta quello che fa nella sua veste professionale.
“Quella del counselor è una figura professionale piuttosto recente. In Italia venne inserita per la prima volta nel 1990, all’interno di un piano di interventi urgenti in materia di prevenzione e di supporto alla diffusione del AIDS. Da allora la figura del counselor è stata utilizzata oltre che in ambito sanitario anche in ambito organizzativo e aziendale.
Ma il counseling nasce negli Stati Uniti attorno al 1920, nel primo dopo guerra, per supportare e per reinserire i reduci di guerra nel mondo del lavoro. È una professione di aiuto che stimola e favorisce lo sviluppo delle potenzialità dell’individuo affinché esso possa trovare la soluzione a un disagio che vive nel quotidiano.
Oggi è un tipo di intervento professionale rivolto a una fascia di persone sempre più vasta e sempre più bisognosa di interventi immediati e circoscritti nel tempo.
Il counseling è ascolto e accoglienza e c’è sempre più bisogno di essere ascoltati.
Abbiamo ritmi di vita sempre più frenetici, le comunicazioni delegate a mail, chat e non ci si dedica il tempo per stare con gli altri e con sé stessi. La parola chiave nella relazione tra counselor e cliente è fiducia.
Si lavora ad obbiettivo, stipulando un vero e proprio contratto che sarà il focus del percorso che solitamente ha una durata media di 10 incontri.
Il contratto che si stipula con il cliente è specifico e focalizzato esclusivamente a un disagio temporaneo, legato al presente.
Per alcuni clienti il tema sul quale lavorare è ben chiaro e il contratto viene stipulato al primo incontro in altri casi è bene andare a fondo e capire insieme al cliente qual è lo scopo del percorso. Chiaramente l’obbiettivo deve essere condiviso e attuabile…
Counselor e cliente creano una relazione alla pari nella quale il cliente si sente ascoltato e accolto in assenza di giudizio.
Un percorso di counseling è un supporto per gestire la fatica che si prova nell’accettare un cambiamento, un lutto o una malattia, la fine di una relazione o una difficoltà di comunicazione con un collega, un amico o un famigliare.
I percorsi possono essere individuali o di gruppo e possono trovare applicazione nel privato o nelle organizzazioni.
In questo caso il counselor interviene facilitando la soluzione di problemi legati a dinamiche di gruppo e contribuisce a migliorare le relazioni tra clienti e utenti o fra collaboratori.
Il counseling mira alla promozione del benessere della persona, valorizzando le capacità individuali e indirizzando le energie e le motivazioni verso il miglioramento della qualità di vita”.

Miche Rocatello è Professional Counselor, iscritta ad AssoCounseling e si è diplomata a indirizzo analitico transazionale. Successivamente si è specializzata nella gestione delle dinamiche di gruppo e nella formazione dei gruppi all’interno delle organizzazioni.
Riceve in presenza a Como, a Montorfano e a Erba, oppure online.
Per un colloquio conoscitivo: info@michelaroccatello.com oppure +39 347 0123265