Davide Fent presenta il libro DAL FUTURISMO AL PUNK DADAISMO per la Fiera del Libro di Como
6 settembre 2023 | 08:30
Per il FuoriFiera della Fiera del Libro di Como Davide Fent presenta il suo libro a Palazzo Valli Bruni in via Rodari, dialogando con Sergio Gaddi e Franco Cavalleri
06Se con una macchina del tempo Davide Fent potesse trasferirsi all’inizio del secolo scorso si troverebbe a camminare con i Futuristi guardando con sarcasmo i Vociani sul marciapiede opposto. Due movimenti che, partendo dalla comune volontà di superare la monotonia dell’esperienza poetica italiana, piuttosto fiacca nell’innovazione, sono sfociate in modalità diverse nell’esprimere il cambiamento di passo. Ecco, quello di Fent sarebbe un passo allineato con quello veloce di Filippo Tommaso Marinetti. Il padre del Futurismo è un riferimento per lo scrittore comasco che presenterà il suo libro “Dal futurismo al punk dadaismo. Stanotte si dorme a Trieste o in paradiso con gli eroi”, venerdì 8 settembre (ore 18) presso Palazzo Valli Bruni, sede dell’Accademia Giuditta Pasta, in via Rodari 1 Como.
E’ uno degli interessanti incontri in programma per il FuoriFiera della Fiera del Libro di Como e, a dialogare con Davide Fent su letteratura, arte e storia, ci saranno Sergio Gaddi e Franco Cavalleri.

Il libro
“L’iconoclastia futurista”, definita dal critico d’arte Mario De Micheli, trovò le sue radici nel provincialismo e nella burocratizzazione progressiva dell’Italia post-risorgimentale. Soli tre mesi separarono la nascita della rivista fiorentina “La Voce” di Giuseppe Prezzolini dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo del 20 febbraio 1909: due avanguardie, quella vociana e quella futurista, notevolmente differenti, secondo Emilio Gentile, ma connotate da alcuni interessi comuni che, insieme alla “Lacerba” (nata da una costola dissidente de “La Voce” su iniziativa di Papini, Soffici, Palazzeschi e Tavolato), sfociarono nell’analisi delle più disparate tematiche economiche, sociali, filosofiche, letterarie ed artistiche, suscitando un clima di fervore in cui il futurismo poté prosperare. Lo stesso Papini, nella rivista francese “Mercure de France”, affermò come lo stesso movimento di cui faceva parte rappresentava una “reazione necessaria a quel culto sfrenato e idiota dell’antico […] a quel disprezzo della modernità di cui il nostro ambiente intellettuale era saturato e lo conduceva a un esaurimento noioso e umiliante”.
Davide Fent, comasco classe 1967, bibliofilo e cinefilo incallito, è giornalista pubblicista collabora con “La Provincia di Como” e “Il Giornale OFF” oltre a varie riviste di arte e cultura. Ha scritto una raccolta di poesie per Lietocolle “Emersioni Lacustri” e vari romanzi e saggi.