Sembra impossibile ma sono già trascorsi dieci anni da quando Borgogol ci ha lasciato. In questi anni l’affetto dei tifosi è andato aumentando sempre più ed oggi in tanti lo ricordano oltre che per le qualità di giocatore soprattutto per la forza che ha avuto nel lottare contro una malattia, la sclerosi laterale amiotrofica, che lui chiamava ” la stronza” da quando aveva saputo di esserne affetto. Borgonovo, quando se n’è andato, aveva appena 49 anni.
Sulle cause della morte la consorte Chantal non sembra avere dubbi e lancia un monito al mondo del calio e sanitario:”Morto perchè faceva il calciatore. Le scomparse di Vialli e Mihajlovic hanno riaperto vecchie ferite, ma a nessuno interessa indagare».
La Sclerosi laterale amiotrofica, nota anche come morbo di Gehrig, sembra colpire il calcio con particolare accanimento. Uno studio del 2008 valutava la mortalità dei calciatori per Sla 11,5 volte più alta rispetto a chi non gioca a calcio.E non solo c’è maggiore probabilità di sviluppare una malattia neurodegenerativa nella «popolazione» calciatori, ma questa sembra arrivare con circa 20 anni di anticipo rispetto alla media. Fattori che non sembrano riguardare, per esempio, altri sportivi.
Il 17 marzo del 2016 – giorno in cui avrebbe festeggiato 52 anni – la città e la società nella quale ha militato a lungo hanno dedicato Largo Borgonovo al bomber azzurro con la presenza di ex calciatori (Franco Baresi, Claudio Gentile e Gianluca Zambrotta), suoi ex compagni di squadra (Braglia, Todesco, Albiero, Fontolan), autorità (sindaco Lucini e diversi assessori della giunta). E poi tifosi, appasionati di calcio e tanti bambini emozionati. Il video con le parole della moglie la moglie Chantal (qui sotto)
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