Sanità

Comuni montani: quali sono gli incentivi per medici e operatori sanitari?

monti di Garzeno

In data 10 marzo 2022, il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione dell’esecutivo a Palazzo Chigi, ha approvato il dl “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane”, attraverso il quale intende incentivare il ripopolamento e la crescita dei Comuni montani del nostro Paese.

Il Decreto Legge, al fine di raggiungere lo scopo prefissato, tocca sei punti fondamentali, i quali vanno dagli incentivi da destinarsi alle scuole montane fino a quelli per i giovani e gli imprenditori agricoli.

Tra gli argomenti toccati rientra anche quello relativo alla sanità, aspetto fondamentale per il benessere di chi vive in montagna. In particolare, il DL prevede agevolazioni per i medici e gli operatori sanitari che decidono di aprire la propria attività nelle regioni montane. Attraverso questa decisione, lo Stato italiano tenta di migliorare le condizioni di vita dei Comuni montani, incentivando il personale sanitario a spostarsi in luoghi che fino ad oggi non sono risultati la loro prima scelta.

I punti del piano per la crescita dei Comuni montani

Con la SNAMI, acronimo di Strategia Nazionale per la Montagna Italiana, il ministro degli Affari regionali e delle autonomie ha individuato i punti strategici per incentivare crescita economica, ripopolamento e sviluppo delle aree montane, da troppo tempo abbandonate a loro stesse.

Il piano prevede anche passaggi importanti per favorire lo sviluppo di infrastrutture digitali e dei servizi essenziali, in primis quelli sanitari.

I punti toccati sono i seguenti: sanità in montagna; scuole montane; incentivi per imprenditori forestali e agricoli; agevolazioni per le imprese avviate da giovani sotto i 35 anni; accesso a internet e servizi di telefonia mobile; misura “Io resto in montagna”.

Il finanziamento previsto è pari a 100 milioni per tutto il 2022 e di 200 milioni per l’anno seguente.

Incentivi per medici e operatori sanitari

Medici e operatori sanitari che scelgono di aprire o spostare la propria attività in un Comune montano possono ora usufruire di interessanti incentivi, a partire dal credito d’imposta, il quale può ammontare al 60% del canone di affitto annuo dei locali presso i quali si intende aprire lo studio o l’ambulatorio, oppure a 2.500 euro nel caso in cui il medico, al fine di prestare servizio presso strutture sanitarie montane, dovesse affittare un appartamento.

Lo stesso tipo di credito di imposta viene riconosciuto anche a chi sceglie di acquistare, anziché affittare, gli immobili.

Un altro interessante incentivo riguarda l’accesso preferenziale, per chi presta servizio in questi Comuni, alla carica di direttore sanitario.

Gli incentivi coprono anche l’acquisto di arredi e strumentazioni?

Lo Stato non ha al momento previsto incentivi per l’acquisto di strumentazioni e arredi rivolti in modo specifico ai medici che aprono uno studio in montagna; rivolgendosi però a un fornitore affidabile, il quale si occupi della vendita articoli sanitari di alta qualità e a prezzi convenienti, è possibile risparmiare anche in assenza di incentivi.

Dagli arredi per la sala d’attesa e lo studio fino alle strumentazioni di base, come elettrocardiografo, stetoscopi, e ad attrezzature più avanzate, il medico potrà trovare tutto ciò che gli occorre, senza dover spendere cifre troppo elevate.

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