Taccuino letterario del 20 novembre 2022

20 novembre 2022 | 12:00
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Taccuino letterario del 20 novembre 2022

Parolario&Co. è una rubrica settimanale di consigli di lettura realizzata in collaborazione tra Associazione Culturale Parolario, giornale La Provincia di Como e Ciaocomo radio con il patrocinio del Consiglio di Regione Lombardia. Si ringrazia Confindustria Como, Fondazione Volta e BCC Cantù

Sarà una puntata molto articolata e ricca di sorprese, quella di Parolario & Co. di oggi, perché viaggeremo tra mondi differenti, tra filosofia e cibo degli dei, tra donne appassionate, forti e coraggiose, uomini solitari e un pizzico di magia, che non guasta mai.

Nella tradizione culturale europea, la pazienza è una virtù fondamentale, anche se minore, che i Greci accostavano al coraggio e il pensiero cristiano alla speranza e alla carità. Oggi, quello che già Georg Simmel chiamava il «ritmo impaziente della vita moderna» sembra farne una nozione del tutto inattuale. Tuttavia, essa può rivelarsi una risorsa quanto mai preziosa, come emerge dalla riflessione sul rapporto dell’essere umano con il tempo e con l’attesa che Andrea Tagliapietra conduce nel suo “I cani del tempo. Filosofia e icone della pazienza”, edito da Donzelli. La pazienza s’inscrive nel tempo del corpo, fatto di lentezza, vulnerabilità e mortalità. Essa fa emergere il significato del corpo come fondo biologico dell’uomo nel suo essere animale. Allora, accanto al discorso «umano, troppo umano» della filosofia, ecco l’urgenza di guardare allo specchio del mondo animale e di prendere in considerazione quelle «icone del pensiero» che, nell’arte, esprimono la metafora animale in continuità con il genere umano. Si scopre così che, nella pittura europea, l’immagine della pazienza è stata spesso affidata a una specie animale che da sempre accorda i propri passi a quelli dell’uomo. Nell’arte i cani fanno la loro comparsa come silenziosi dettagli. Di essi quasi non ci si accorge, tanto la loro presenza risulta consueta e comune. Eppure spesso sono proprio loro a scandire il tempo della scena. Fondendo l’analisi filosofica e l’osservazione di oltre cento opere d’arte, l’autore rivela l’attualità non antropocentrica della pazienza, intesa come strada per giungere a una piena responsabilità nei confronti del tempo vissuto, fondamento della relazione ospitale con gli altri esseri e presupposto indispensabile per abitare il mondo avendone finalmente cura. Da Dürer a Goya, da Bassano a Leonardo fino a Marc, Balla e Warhol, i cani del tempo ci conducono all’antidoto della più pura forma di pazienza, quella dell’attenzione per ciò che semplicemente accade, che è anche la più difficile da conservare nell’epoca impaziente e distratta in cui viviamo.

Fragrante, profumata, irresistibile… di lei tutti si innamorano al primo morso! E allora chi altro se non il re degli Impasti, il Pizza Hero più noto d’Italia poteva parlarci di lei? È appena uscito il nuovo libro di Gabriele Bonci, edito da De Agostini e intitolato “Madre pizza. Le ricette di stagione del re degli impasti per conservare la natura e ritrovare il gusto”, che contiene oltre 50 ricette pizze, pani e fritti impasti diretti e preimpasti e tanti consigli per conservare i prodotti di stagione in modo sano e sostenibile. Prima di restare folgorato dalla magia della lievitazione, Gabriele Bonci voleva fare il contadino, come suo nonno. Non ne ha mai fatto mistero, e per lui la pizza e il pane rimarranno sempre legati alla terra e al lavoro di chi la coltiva. Ecco perché questo «è un libro fatto col trattore», che nasce dall’amore e dal rispetto per i prodotti naturali. Un vero viaggio all’origine del cibo. Oltre a tante ricette inedite e genuine, in Madre pizza ritroviamo tutto il suo metodo e il suo pensiero in una struttura nuova, pensata per seguire al meglio il ritmo delle stagioni: perché i prodotti di stagione costano meno e sono più buoni, e perché è ormai chiaro a tutti quanto sia importante rispettare i tempi e gli spazi della natura. La prefazione è a cura di Dario Torresi.

Come vi avevo anticipato, tra le protagoniste della puntata di oggi ci sono le donne, appassionate, forti e coraggiose. Come quella a cui è dedicato il romanzo grafico “Oriana. Una donna libera”, di Giuseppe Galeani e Paola Cannatella, edito da Rizzoli, che racconta non solo una scrittrice di genio ma anche le trasformazioni di settant’anni di storia attraverso il percorso umano, professionale, artistico e politico di una donna libera. Dall’infanzia a Firenze all’esperienza come staffetta partigiana, dalla precoce scoperta della vocazione per il giornalismo ai reportage di guerra nei luoghi più caldi del pianeta, dalla popolarità mondiale dei suoi libri alla scelta di una reclusione quasi totale fino al controverso impegno civile dopo gli attentati dell’11 settembre, la vita di Oriana Fallaci è una sfida continua in nome della libertà di essere sé stessa. Sempre. Con gli antipatici miti di Hollywood e gli astronauti, con i dittatori e i potenti della Terra. Con i suoi amori folli e geniali. Con i suoi libri.

Un’altra donna, più piccola ma ugualmente agguerrita, la troviamo in “Carlotta contro il mondo”, scritto da Andrea Barzini, illustrato da Zosia Dzierzawska, edito da Giunti e destinato a lettori e lettrici dagli 8 anni in su. Carlotta vive con la nonna, una severa nobildonna. La mamma è morta e il padre, un simpatico bugiardo, l’ha parcheggiata lì. Carlotta risponde male, fa scherzi, non studia, e spesso si merita i castighi in casa e a scuola. Nel lugubre appartamento vivono anche zia Aurelia, un’artista, svagata e romantica, e un’ambigua coppia di camerieri, che fanno di tutto per metterla in cattiva luce. Di fronte alla minaccia di mandare Carlotta in collegio, zia Aurelia convince la nonna ad assumere una governante. Un giorno quindi arriva in casa Marie Jeanne, un tipo brusco, di poche parole e, soprattutto, una maga! Così, le cose per Carlotta cominciano a cambiare.

Restando in tema piccoli lettori e piccole lettrici, dai 9 anni in su vi suggeriamo la lettura de “L’uomo che piantava gli alberi”, scritto da Jean Giono, tradotto da Luigi Spagnol, illustrato da Simona Mulazzani e pubblicato da Salani Editore. Durante una delle sue passeggiate in Provenza, Jean Giono ha incontrato una personalità indimenticabile: un pastore solitario e tranquillo, di poche parole, che provava piacere a vivere lentamente, con le pecore e il cane. Nonostante la sua semplicità e la totale solitudine nella quale viveva, quest’uomo stava compiendo una grande azione, un’impresa che avrebbe cambiato la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future. Una parabola sul rapporto uomo-natura, una storia esemplare che racconta “come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione”.

Ed infine, eccoci al consiglio della nostra Alida dell’associazione culturale Le Sfogliatelle, che oggi ci presenta “Tutti i giorni della mia vita” scritto da Elena Premoli ed edito da Piemme.

A cura di Alessia Roversi

Taccuino letterario Alessia Roversi