Quali sono le controindicazioni dei fanghi termali?

Fangoterapia con il fango termale: tutto quello che bisogna sapere sul trattamento, in quali casi farlo e quali sono le controindicazioni
Con l’espressione fango termale si fa riferimento a un prodotto costituito dalla miscela di una componente liquida, l’acqua termale, e una frazione solida, l’argilla; tale miscela è alla base della fangoterapia, un trattamento naturale che viene impiegato sia in ambito cosmetico che in ambito medico; riguardo agli impieghi medici, varie sono le indicazioni della fangoterapia, in particolare alcuni problemi cutanei e vari disturbi a carico dell’apparato osteoarticolare.
Il fango termale acquisisce le sue caratteristiche chimico-fisiche dopo un periodo di maturazione, più o meno lungo, in apposite vasche.
A seconda della composizione dell’acqua termale cambiano, ovviamente, anche le caratteristiche del fango; per esempio, il fango termale delle Terme di Sirmione è un prodotto naturale che deriva dalla mescolanza di acqua termale salsobromoiodica, caratterizzata da un’importante quantità di zolfo (sotto forma di solforato di idrogeno), sodio, bromo, iodio; altri oligoelementi presenti sono lo zinco, il manganese e il selenio.
Di notevole importanza è poi la presenza del procariote Cyanobacteriumaponinum che aumenta l’efficacia del fango termale nel trattamento di problemi reumatici e osteo-articolari. Si tratta di un microrganismo che non è presente in tutte le acque termali.
Quali sono le indicazioni per la fangoterapia?
I fanghi termali possiedono caratteristiche chimico-fisiche che li rendono efficaci nel trattamento di varie problematiche.
Per esempio, un fango termale come quello delle Terme di Sirmione è dotato di spiccate azioni antinfiammatorie, favorisce la fissazione del calcio nelle ossa e tende a rallentare la degenerazione della cartilagine; la fangoterapia, che viene associata alla balneoterapia, è quindi particolarmente utile nel trattamento di problematiche osteoarticolari quali:
- osteoporosi
- artrite reumatoide
- artrite psoriasica
- artrite gottosa
- cervicalgia cronica (la cosiddetta cervicale)
- lombalgia cronica (mal di schiena)
- periartrite
- reumatismi extra-articolari
- tendiniti
- spondilite anchilosante
- connettiviti
- tenosinoviti
- ecc…
L’applicazione del fango viene effettuata, per circa 20 minuti, a temperature di circa 45 °C; a temperature più basse, la terapia risulta efficace per la cura di alcune malattie dermatologiche, in particolar modo per il trattamento della psoriasi.
Oltre a quelle citate in precedenza, il fango termale di Sirmione si caratterizza anche per diverse altre proprietà: analgesica (ovvero antidolorifica), antisettica, idratante, stimolante del sistema immunitario e vasodilatatoria (con conseguente miglioramento della circolazione sanguigna).
Fra i vantaggi della fangoterapia non si può menzionare il fatto che si tratta di un tipo di cura che, per le sue caratteristiche, porta alla drastica riduzione del consumo di farmaci antinfiammatori e antidolorifici, in particolare i FANS, ovvero i farmaci antinfiammatori non steroidei, medicinali che, come noto, sono sì caratterizzati da notevole efficacia, ma sono anche gravati da un gran numero di effetti collaterali, talvolta anche piuttosto pesanti, in particolar modo a carico del sistema gastrointestinale, ma non solo.

Ci sono controindicazioni alla fangoterapia?
La fangoterapia è un tipo di cura naturale, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale, che, come abbiamo visto, è di notevole utilità in un ampio spettro di disturbi; come tutti i trattamenti medici, però, può avere alcune controindicazioni; in particolare i fanghi termali sono controindicati nei seguenti casi:
- artropatie nella fase acuta
- gravidanza
- mestruazioni
- ulcere emorragiche
- epilessia
- gravi problemi circolatori
- cardiopatie gravi.
È comunque sempre consigliabile, quando ci si appresta a sottoporsi a un ciclo di terapie di qualsiasi tipo, consultarsi prima con il proprio medico curante o con uno specialista.