Taccuino letterario del 20 ottobre 2022

Parolario&Co. è una rubrica settimanale di consigli di lettura realizzata in collaborazione tra Associazione Culturale Parolario, giornale La Provincia di Como e Ciaocomo radio con il patrocinio del Consiglio di Regione Lombardia. Si ringrazia Confindustria Como, Fondazione Volta e BCC Cantù
Carissimi e carissime, ripartiamo, verso un mondo meraviglioso, pieno di libri, storie e racconti… da oggi, infatti, e per tutte le domeniche di questa nuova stagione, torna Parolario & Co, con tutti i migliori consigli di lettura e qualche curiosità, com’è ormai d’abitudine… quindi, senza porre altro tempo in mezzo, diamo il via a questa prima puntata ricca di spunti e suggerimenti di lettura.
Volente o nolente (più la seconda, che la prima), ci tocca fare i conti con la paura e l’incertezza che provoca in ciascuno di noi la guerra, che “non si può umanizzare, si può solo abolire”, come diceva Albert Einstein. Per questo motivo, oggi vi presento alcuni libri che parlano di conflitti, presenti, passati e, ahimé, futuri, perché historia magistra est, la storia è maestra, o meglio, dovrebbe esserlo.
“Sono gli italiani che in virtù della loro grandezza collettiva, acquistata attraverso i travagli e gli errori secolari, con i voli della fantasia, frutto di sette secoli di sogni, hanno creato questo incubo”. L’incubo cui si riferisce Giuseppe Antonio Borgese nel suo libro Golia, edito da La Nave di Teseo con introduzione di Francesco Merlo, è il fascismo di Benito Mussolini, un gigante la cui violenza l’autore ha provato in prima persona, costretto dall’affermazione del regime a un lungo e sofferto esilio oltreoceano. Se nell’antica Roma la tirannia continuò anche dopo l’assassinio di Cesare, questo avvenne perché “la tirannia non risiedeva in Cesare, ma nel cuore dei Romani”. Seguendo questa intuizione, rileggendo le pagine di Dante e Machiavelli, studiando l’Italia medievale e il Risorgimento, questo saggio di Borgese, pubblicato nel 1937 negli Stati Uniti, resta a oggi attualissimo. Perché il fascismo è descritto come una peculiare “malattia italiana”, diffusa in un paese pericolosamente incerto nel distinguere tra desiderio e realtà, e per questo affascinato da una guida carismatica a cui affidarsi. Torna in libreria, in una nuova edizione curata dalla Fondazione “G.A. Borgese”, un testo necessario per capire il ventennio che ha segnato la storia del nostro Novecento, per comprendere i motivi dell’ascesa del fascismo e i pericoli che allora sono stati sottovalutati. La testimonianza di un autore e studioso, convinto antifascista, che si è opposto al regime quando ancora la fine di Golia era lontana, e che ha pagato per questa sua scelta di libertà.
Ci spostiamo un po’ più in là geograficamente e un po’ più vicino nel tempo con No Sleep til Shengal di Zerocalcare, edito da Bao Publishing, che racconta il viaggio, nella primavera del 2021, del fumettista romano in Iraq, per far visita alla comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e protetta dalle milizie curde, e documentarne le condizioni di vita e la lotta. Il viaggio si rivela difficile perché più volte la delegazione italiana viene respinta ai vari check point controllati dalle diverse forze politiche e militari che si spartiscono il controllo del suolo iracheno. Questo libro a fumetti è la fotografia di un momento geopolitico preciso, in cui un manipolo di persone si oppone allo strapotere di chi chiama “terrorismo” ogni tentativo di resistenza, mentre gli assetti di potere cambiano lentamente, e il sogno del confederalismo democratico in un pezzetto troppo spesso dimenticato di Mesopotamia rischia di svanire per sempre, nell’indifferenza assordante dell’occidente.
Per i bambini e le bambine dai 10 anni in su consigliamo la lettura di Cuori aperti contro la guerra, scritto da Sonia Elisabetta Corvaglia e Lucia Perrucci, illustrato da Manuela Santoni ed edito da Mondadori Electa, in cui si racconta una verità importante: non vincerà chi è più forte o chi è più prepotente, ma chi fa squadra. Sasha e Alex non si conoscono neppure, ma quando in Ucraina scoppia la guerra si ritrovano a condividere tutto: una casa, la scuola, due sorelle minori che hanno fatto amicizia. Eppure anche in Italia, dove sono al sicuro, esistono prepotenze e ingiustizie, che richiedono una scelta coraggiosa… Com’è la vita a tredici anni? Be’, al primo posto ci sono gli amici, su questo Sasha e Alex non hanno dubbi. Poi la scuola, lo sport e quella persona speciale che, chissà perché, continui a incontrare dappertutto. Ma se un giorno arriva la guerra? In Ucraina, Sasha all’improvviso deve farci i conti: quella vera non è come nei videogame e in un lampo gli porta via tutto, pure i sogni. Deve scappare. Per fortuna, in Italia c’è la famiglia di Alex ad accogliere lui e la sua sorellina, che potranno continuare a studiare e a fare una vita più o meno normale. Ma anche tra i banchi e le aule di scuola si fanno strada l’odio e la prepotenza Sasha e Alex non si danno per vinti e ideano un piano ispirato all’impresa compiuta nel 1942 dagli eroi della Dinamo Kiev con il quale dimostreranno che la violenza non può vincere di fronte alla solidarietà e al senso di giustizia.
Dai conflitti esterni a quelli interni, che lacerano e lasciano senza fiato, come quello raccontato dalla voce di Sonia Bergamasco nell’audiolibro L’Evento di Annie Ernaux, pubblicato da Emons in coedizione con L’Orma Editore. Ambientato nell’ottobre 1963, questo libro narra la vicenda di una studentessa ventitreenne, costretta a ricorrere alle vie clandestine per poter interrompere una gravidanza. L’evento restituisce i giorni e le tappe di questa ricerca disperata: l’apatia, le ambiguità dei medici, la vicinanza di qualche compagna di corso e l’incontro con la mammana, sino al senso di fierezza per aver, in un modo o nell’atro, resistito. Il romanzo ha ispirato il film La Scelta di Anne (L’Événement) di Audrey Diwan, vincitore Leone d’Oro a Venezia 2021.
Restando in argomento, è necessario chiudere questa puntata citando due dei grandi classici sul genere, due vere e proprie pietre miliari della letteratura mondiale. Il primo è ovviamente, Guerra e Pace, scritto da Lev Tolstoj e pubblicato per la prima volta a puntate tra il 1865 e il 1869, che rappresenta non solo l’evento bellico in sé, ma l’intera società del periodo, con tutti i suoi pregi e le sue debolezze. Il romanzo, pieno zeppo di riferimenti filosofici, scientifici e storici, è ambientato durante la campagna russa di Napoleone e si concentra, in maniera particolare, sulle vicende che in tale periodo vedono coinvolte due famiglie, i Bolkonskij e i Rostov. Il secondo, altrettanto ovviamente, non può che essere Addio alle armi, romanzo dello scrittore statunitense Ernest Hemingway, pubblicato nel 1929. Considerato come uno dei romanzi più significativi e di successo dell’intero Novecento, è basato, in parte, su esperienze personali dello stesso scrittore che si arruolò tra i volontari della Croce Rossa americana durante la Grande Guerra. Il capolavoro di Hemingway racconta di una storia d’amore e di guerra che si svolge in Italia prima, durante e dopo la battaglia di Caporetto. “Addio alle armi” ha per protagonista Frederic Henry, un giovane sottotenente che presiede un gruppo di ambulanze impegnate nel trasporto dei feriti dal fronte agli ospedali da campo. Ferito da una mitragliatrice, durante l’estate del 1917, Henry viene ricoverato all’Ospedale Maggiore di Milano, dove conoscerà e inizierà una storia d’amore con l’infermiera inglese, Catherine Barkley. Lo stile del romanzo è quello proprio di Hemingway: secco, incisivo, essenziale. L’autore utilizza frasi molto brevi ma allo stesso tempo sono tutti pensieri perfetti che arrivano in fondo all’anima. I dialoghi tra i vari personaggi seguono fedelmente questo schema, non sono mai eccessivi, ma proprio per la loro brevità sono incredibilmente efficaci.
A cura di Alessia Roversi
