Come investono gli italiani in tempi di guerra

Compresa la panoramica generale e iniziale, capiamo come investono gli italiani in tempi di guerra
Il 2022 avrebbe dovuto essere l’anno della rinascita dal punto di vista sia economico che psicologico. Dopo il duro colpo inferto a livello globale dal Covid-19, si pensava che quest’anno ci sarebbe stata una ripresa che avrebbe interessato, non solo i mercati, ma anche la società con un ritorno ad una nuova normalità.
L’ansia generata dalla pandemia ha lasciato, e ancora oggi ne risentiamo, le persone in affanno a causa dello sconvolgimento che ha subito lo stile di vita, soprattutto sul piano lavorativo ed economico. Tra i vari settori e ambiti interessati c’è anche la finanza che ha subito enormi oscillazioni dal 2020. Ad oggi, la parentesi Covid-19 è stata recuperata, anche se adesso assistiamo ad una nuova risalita dei casi e probabilmente ci dovremo abituare a questo tipo di cambiamenti.
L’evento che, invece, ha inciso maggiormente negli ultimi mesi è stato il conflitto Russia-Ucraina. La guerra si è fatta forza motrice per l’accelerazione di un altro crollo dell’azionario; contemporaneamente, le materie prime come oro e argento sono salite.
Facendo un’analisi da un punto di vista finanziario, nel posto lock-down c’è stata, come detto poc’anzi, una rapida crescita. Dall’inizio del conflitto, il 24 febbraio 2022, nonostante sia stato un evento inaspettato che ha sconvolto notevolmente gli individui, ci si aspettava un calo non indifferente. Invece, molti investitori, presi da una sorta di delirio causato da un’enfasi di panico, hanno deciso di essere avveduti vendendo cavalcando l’onda. Quindi, potremmo affermare che, nonostante tutto, il mercato finanziario ha sicuramente risentito di tutti questi eventi, ma le quotazioni sono ricominciate a salire.
Da precisare, però, che investire i propri risparmi in un momento così complesso e difficile richiede studio e strategia, che non tutti possiedono. Spesso è più facile e indicato rivolgersi a piattaforme specializzate di lungo corso, qui un esempio di piattaforma fintech pioniera del settore, per poter approfittare del momento storico del mercato nel modo più opportuno e sicuro.
Come investono gli italiani in tempi di guerra
Compresa la panoramica generale e iniziale, capiamo come investono gli italiani in tempi di guerra. Specifichiamo, prima di addentrarci in numeri e percentuali, che questi tragici eventi accendono i riflettori sui cambiamenti del mercato tanto da riuscire ad ottenere una grande attenzione da parte degli investitori.
È stato constatato, secondo i dati forniti a marzo 2022, da una delle maggiori piattaforme sui mercati finanziari, Investing.com, che le preferenze degli investitori italiani sono state rivolte principalmente alle azioni e successivamente alle materie prime.
Infatti, tra le categorie di investimenti preferite durante la guerra, è rientrata, con il 44%, quella delle azioni, intese come singoli titoli e non indici; questi, infatti, si sono posizionati sempre sul podio ma hanno occupato il secondo posto con il 17%.
Infine, tra le classi di investimenti finanziari che possono essere distinte in base a delle proprietà peculiari, ci sono le materie prime. Investire nell’acquisto di queste asset class può essere conveniente. L’importante è avere alle spalle un’ottima strategia da seguire. Però, è degna di nota la precisazione del cambio di rotta riguardo alle materie prime. Rispetto alle crisi precedenti, ricordiamo quella finanziaria risalente al 2008, oro e argento hanno sempre rappresentato i cosiddetti beni rifugio per proteggersi dall’inflazione, ad oggi la loro preferenza è, però, in forte calo. Gli investitori hanno puntato gli occhi su altro.
Probabilmente, la decrescita sul mercato per tutte le materie prime, non solo oro e argento, è dovuta al forte impatto subito a causa della guerra, si pensi al petrolio e al gas. Era inaspettata la decisione della Russia di fare dietrofront sul fronte energetico, riducendo la fornitura a livello europeo e causando non pochi problemi a tutte quelle Nazioni che si sono sempre appoggiate al grande colosso russo, tra queste c’è anche l’Italia.
Soprattutto in periodi come questi di forte volatilità e incertezza su tutti i fronti decidere di collocare il proprio denaro in fondicomuni di investimento anche attraverso Piani di Accumulo del capitale rappresenta una scelta molto saggia.
Equity home bias puzzle
Il nostro Paese, nella capitalizzazione della Borsa mondiale, pesa meno dell’1%, quindi detiene solo modeste quantità di azioni estere, per questo motivo gli italiani hanno spostato l’attenzione e hanno preferito le azioni delle società della propria nazione. Gli investitori, infatti, sono stati interessati dal fenomeno del home bias, le loro scelte si sono concentrate su tutto ciò che riguarda il Made in Italy.
Questo stesso fenomeno, in realtà, può anche essere esteso alle abitudini di consumo quotidiane di un italiano che, ad esempio, qualora si dovesse trovare in un paese estero e dovesse fare un acquisto di generi alimentari, propenderà maggiormente per prodotti italiani, quindi, acquisterà Made in Italy. Infatti, secondo Investing.com, 4 connazionali su 5 investono in prodotti completamente progettati, fabbricati e confezionati in Italia.
Un problema che, invece, ha leggermente stravolto e complicato l’orientamento finanziario è l’avvento dei social con il libero accesso all’informazione. Questo ha causato alcune difficoltà soprattutto per i nuovi investitori che si fidano di persone poco esperte presenti sul web in particolare su piattaforme come TikTok. Per investire al meglio, bisogna affidarsi a realtà qualificate nel settore perché ogni portafoglio richiede e pretende specifiche attenzioni per rispondere ad ogni esigenza ed obiettivo.