Taccuino letterario dell’1 luglio 2022

1 luglio 2022 | 13:51
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Taccuino letterario dell’1 luglio 2022

Parolario&Co. è una rubrica settimanale di consigli di lettura realizzata in collaborazione tra Associazione Culturale Parolario, giornale La Provincia di Como e Ciaocomo radio con il patrocinio del Consiglio di Regione Lombardia. Si ringrazia Confindustria Como, Fondazione Volta e BCC Cantù

In questa, che è l’ultima puntata di questo ciclo di Parolario & Co, vogliamo lasciarvi con alcuni consigli di lettura per questa estate, per grandi e piccini, da portarvi al mare, in montagna, ai laghi, in mezzo al verde della natura o nelle piazze assolate della città che preferite, perché un libro è buono sempre, a qualunque temperatura e con qualunque paesaggio.

Partiamo da casa nostra con l’ultimo romanzo dello scrittore comasco e maestro di giornalismo Gianni Clerici, 2048. La dittatura delle donne, edito da Baldini+Castoldi. Nel 2084 l’umanità, o ciò che ne resta dopo un disastro ambientale e una nuova guerra mondiale, è regredita a una sorta di medioevo bucolico, dove il controllo dell’ordine è affidato a robot e supercomputer, che hanno il compito di assicurare la sopravvivenza della cosiddetta Dittatura Democratica. Nel nuovo regime tutto deve essere funzionale e regolamentato: non si può decidere il proprio destino, il desiderio, la creatività, l’eros sono visti con sospetto. Inoltre esso prevede che gli uomini, i Vires, siano destinati alle mansioni più umili, in attesa che i nuovi robot che vanno perfezionandosi possano prendere il loro posto e soppiantarli una volta per tutte. Sì, perché il sesso maschile è regredito nella scala gerarchica e ora a comandare sono le donne, moderne Amazzoni. Soprattutto, i rapporti fra i sessi sono banditi e ogni forma di riproduzione è rigidamente controllata. In questo scenario distopico, la curiosa e impertinente Evonne, figlia di Livia, artista quieta e remissiva, rimane incinta. Di un uomo. E l’uomo è Vijay, un ragazzo della casta degli Assimilati, una sorta di schiavo con capacità artistiche dirompenti. È così che il sistema entra in crisi, mostrando i suoi limiti e le sue falle. Evonne e Livia si sforzano di nascondere il frutto di quella unione divenuta, ora, nel mondo nuovo, assurda e impensabile, ma quel frutto – la piccola, geniale Irma – incarna il cambiamento che non può essere fermato.

Restando in tema di donne e cambiamenti, vale la pena recuperare, se non lo avete già letto, Una giuria di sole donne, della scrittrice, giornalista e attivista dei diritti civili Susan Glaspell, a cura di Alicia Giménez-Bartlett e Gianfranca Balestra, edito da Sellerio Editore Palermo, un racconto uscito nel 1917, epoca in cui le giurie americane erano composte di soli uomini. Per questo motivo, le due contrapposizioni che propone questo poliziesco diventano allegorie di una ingiustizia: un delitto viene commesso e, parallela all’indagine stoltamente guidata dallo sceriffo con un testimone, si svolge quella condotta dalle due mogli, che svelano il colpevole grazie alla loro capacità di leggere particolari solitamente invisibili ai maschi, ma non lo denunciano, assumendosi anche il compito di giudici, di una giustizia dell’empatia e dell’attenzione, opposta a quella maschile del diritto formalistico.

Per gli amanti dei gialli e dei polizieschi, ci sono ben due libri da segnalare, capaci sicuramente di regalare brivido e suspence. Senza dirci addio di Giampaolo Simi, edito da Sellerio, segna il ritorno del giornalista Dario Corbo con un’indagine cupa e tesa che coinvolge i suoi affetti. Un personaggio malinconico ma abile a fiutare il crimine, una trama ben congegnata, una suspense costante stemperata da una sottile vena ironica, ricca di situazioni articolate, svolte inattese e personaggi sfaccettati. Con questi ingredienti Giampaolo Simi si conferma maestro del genere e firma un terzo tassello della serie che si legge di gusto anche da solo, in cui svela il contrasto stridente tra la patina raffinata e alla moda di certi personaggi e le ombre oscure che proiettano. In Lontani parenti di Veit Heinichen, tradotto da Monica Pesetti ed edito da E/O, il ritorno auspicato, dopo averlo amato nel romanzo Borderless, è quello di Proteo Laurenti, ora vicequestore aggiunto, più in forma che mai. E con lui tornano i tradizionali compagni di squadra, ai quali se ne aggiungono altri, e l’esuberante famiglia Laurenti a netta maggioranza femminile. E naturalmente torna Trieste, seconda casa di tutti i lettori di Heinichen, con le sue strade, il Gran Malabar, Umberto Saba, il Carso, le trattorie, il giusto pizzico di follia dei suoi abitanti e i tratti tipici della terra di frontiera.

Per chi vuole approfittare delle vacanze per tuffarsi nel primo romanzo di una saga nuova di zecca, è uscito, per Iperborea, Gli Invisibili. Saga dei Barrøy, scritto da Ray Jacobsen, ambientato a Barrøy, una delle tante isolette a sud delle Lofoten, in Norvegia. Nei primi decenni del Novecento, questa isoletta è il piccolo regno di una sola famiglia, che dell’isola porta il nome e in cui convivono tre generazioni. È in questo luogo fatto di periodici silenzi e di onnipresenti orizzonti, «la cosa più importante che hanno quassù», che cresce Ingrid Barrøy, ultima nata di una stirpe abituata a una vita poco più che di sussistenza. Scarsa terra da coltivare, qualche pascolo per le pecore, la torba da cavare, la pesca: queste sono le risorse messe a frutto con caparbietà da suo padre Hans e dal vecchio nonno Martin, tra ondate di neve e uragani, mentre la divisione dei ruoli impone che la madre, forte e «dallo sguardo obliquo, perché viene da un’altra isola», e la zia Barbro si occupino di rammendare le reti, pulire le piume e raccogliere le uova di edredone. Intanto Ingrid coltiva la sua accesa sensibilità di bambina, si lascia scivolare su pavimenti di ghiaccio affascinata dalle profondità marine sotto i suoi piedi e impara dal padre il coraggio: mai avere paura del mare in tempesta, perché un’isola non affonda mai, «è salda ed eterna». E se il mare è la strada che tutti loro ogni tanto prendono, qualcuno addirittura per scappare, «un’isola trattiene quello che ha, con tutte le sue forze», e a Barrøy si torna sempre. In una prosa calibrata, dove le emozioni trapelano come i tanti segreti che ha un’isola, Roy Jacobsen narra la saga di una famiglia che, ai margini della Storia e immersa nella grandiosa semplicità della natura, resiste alla modernità finché un equilibrio si spezza. E il nuovo molo voluto da Hans, sottraendo i Barrøy all’isolamento, diventa il simbolo concreto di un’era sul punto di scomparire.

Gli appassionati di cucina gourmet e di programmi televisivi a tema culinario non potranno farsi scappare In the weeds. In giro per il mondo e dietro le quinte con Anthony Bourdain, pubblicato da Giunti Editore, Il libro che più di ogni altro rappresenta un tributo a uno dei maggiori protagonisti del mondo enogastronomico contemporaneo, celebre chef, gastronomo, scrittore e conduttore televisivo newyorkese. Magistralmente scritto da Tom Vitale, amico, collega, co-protagonista dei tour culinari (e non solo) di Bourdain per sedici anni, è un vero e proprio “dietro le quinte” dei vari episodi girati dai due per i loro programmi televisivi, anche se questo non è che un escamotage e un artificio letterario per descrivere rapporti umani, sentimenti e situazioni contingenti che appassionano e catturano il lettore, portandolo in giro per le cucine di tutto il mondo. Il tragico epilogo, ormai noto, apre il libro come un fortissimo in un concerto classico: «L’8 giugno 2018 mi svegliai alle cinque. Il cellulare e il telefono fisso stavano squillando nello stesso istante. Era Chris, il proprietario della casa di produzione, che con voce tremante mi disse: “Tom, mi dispiace tanto… ieri sera Tony si è suicidato…”». Di qui la narrazione prosegue come in un flashback nel ricordo vivo di una persona descritta come un “super-uomo”. Un volume appassionante, tragico, ironico, grottesco e surreale.

Immancabili, soprattutto in questo periodo di vacanze estive, i nostri suggerimenti di lettura dedicati ai bambini e alle bambine.

Cominciamo da Carolina Capria e Mariella Martucci, che hanno pubblicato il secondo capitolo del loro libro, presentato lo scorso anno a Parolario, Femmina non è una parolaccia – il mio corpo è ok, illustrato da Carlotta Scalabrini ed edito da Marietti Junior e Storia delle Donne. Per uno sguardo nuovo e inclusivo sul mondo di oggi, edito da Salani, con le illustrazioni di Maria Toro.

Si può anche partire per una divertente avventura con il topolino Tullio, protagonista di Tutta colpa della coda di Maria Luisa Di Gravio ed edito da Feltrinelli Kids, scoprire le stagioni con Grande Panda e Piccolo Drago di James Norbury, edito da Rizzoli, oppure dare una mano a Fiatella, il cane che alitava troppo, scritto da Dav Pilkey e pubblicato da PIEMME edizioni, prima di volare attraverso mari, montagne, deserti e foreste pluviali fino all’estremità meridionale del continente africano, per poi ritornare in Europa con l’arrivo di una nuova primavera grazie a Diario di una rondine. Viaggio intorno al mondo di Pavel Kvartalnov, edito da Caissa Italia.

A me non resta che augurarvi una buonissima estate, piena di sole, amore e cose belle, darvi appuntamento a settembre e salutarvi con questa frase tratta da Come un romanzo di Daniel Pennac: “Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”.

A cura di Alessia Roversi

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