Imprese: sempre più PMI puntano sull’internazionalizzazione

È sempre più importante, per le piccole e medie imprese, puntare sull’internazionalizzazione: come fare e quali vantaggi porta
Oggi anche per le piccole e medie imprese, operare su mercati internazionali, è diventato un must. Diffondere all’estero il valore del Made in Italy, anche per prodotti di manifattura tecnica, permette alle piccole e medie imprese, di sviluppare importanti processi di apprendimento e miglioramento.
Certo, addentrarsi in un contesto in continuo movimento e cambiamento non è semplice, anzi, si tratta di una scelta complicata da affrontare, che richiede capacità di analisi di mercato, sviluppo di strategie mirate che tengano conto del comportamento commerciale della concorrenza e che permettano di definire piani d’azione che portino al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Una soluzione è affidarsi ad aziende specializzate nell’affiancamento di imprenditori e manager durante questo complesso processo di crescita. Ne costituisce un esempio Dlike, startup innovativa di Bergamo che si propone come partner ideale per accelerare il processo di evoluzione commerciale all’estero di un’impresa che guarda al Mondo e al contesto internazionale in chiave moderna.
Grazie a Dlike, anche le micro imprese possono trovare la soluzione migliore per incrementare le vendite a livello internazionale combinando modelli di sviluppo commerciale tradizionali con strumenti e azioni digital.
La possibilità è quella di usufruire di un programma personalizzato fatto di strategie, vendite, formazione on the job e aggiornamenti costanti in un’ottica di aumento di fatturato e raggiungimento per l’azienda di una completa autonomia gestionale e operativa nello sviluppo commerciale in Italia e all’estero.
Internazionalizzazione: perché è fondamentale per le piccole e medie imprese
Aprirsi ai mercati internazionali, è fondamentale per le piccole e medie aziende per tutta una serie di ragioni. Prima di tutto, allargando i propri orizzonti oltre confine si hanno maggiori possibilità di incrementare fatturato e di sviluppare relazioni commerciali e partnership proficue e durature e poi, è più facile individuare target di clientela che garantisca marginalità interessanti.
Per il proprio processo di internazionalizzazione un’azienda produttiva può prendere in considerazione diverse soluzioni: aprire un piccolo ufficio commerciale o produttivo all’estero, operare con canali di intermediazione commerciale oppure aprirsi a un rapporto con clientela diretta. Tuttavia evolversi verso un mercato internazionale significa prima di tutto dare risalto alla propria identità e al proprio brand e incrementare quella che è la reputazione della propria azienda in una visione molto vasta e policroma.
La possibilità attuali di sfruttare le potenzialità degli strumenti digitali abbinati a modelli tradizionali di commercializzazione all’estero, permettono anche alle piccole medie imprese manifatturiere di qualsiasi settore merceologico, di acquisire importanti quote di mercato sui mercati internazionali.
È questa la ragione per cui poter contare su un partner affidabile e competente significa pianificare al meglio i propri obiettivi e raggiungerli con maggiore rapidità e facilità.
Adeguarsi agli standard del mercato estero
Prima di iniziare un processo di sviluppo commerciale all’estero, è opportuno effettuare un’analisi ben precisa su quelli che sono i propri obiettivi, al fine di mettere in atto le strategie più efficaci e di modificare, se necessario, il proprio modus operandi.
Spesso, per proporre il proprio prodotto su un mercato di un paese estero, è necessario apportare modifiche e implementazioni a quelli che sono gli standard produttivi e/o commerciali. Un piano di sviluppo commerciale rivolto ai mercati esteri può richiedere modifiche dei propri standard qualitativi, variazioni di prezzi e condizioni di vendita, ecc… e queste importantissime informazioni si reperiscono direttamente sul mercato con metodo e strumenti innovativi.