Taccuino letterario del 13 maggio 2022

13 maggio 2022 | 12:48
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Taccuino letterario del 13 maggio 2022

Parolario&Co. è una rubrica settimanale di consigli di lettura realizzata in collaborazione tra Associazione Culturale Parolario, giornale La Provincia di Como e Ciaocomo radio con il patrocinio del Consiglio di Regione Lombardia. Si ringrazia Confindustria Como, Fondazione Volta e BCC Cantù

Dedichiamo l’inizio di questa puntata di Parolario & Co. con qualcosa di assolutamente radiofonico, e quindi in sintonia con la nostra rubrica, un modo per “leggere” anche ad occhi chiusi. Oggi, miei cari e mie care, ci addentriamo nel favoloso mondo degli audiolibri.

Ma quando sono nati e come si sono diffusi?

Al contrario di quanto si possa pensare, gli audiolibri non sono così recenti. La loro origine risale addirittura agli anni ’30, prima su dischi in vinile e successivamente su cassette analogiche. C’è da dire però che già con l’invenzione del Fonografo, Thomas Edison nel 1877 immaginò di creare dei libri fonografici per i non vedenti.

I primi audiolibri furono, quindi, a scopo prettamente educativo, ma l’avvento di internet ha poi permesso l’introduzione degli audiolibri nella nostra quotidianità, registrando, negli ultimi 4 anni, una crescita esponenziale del loro utilizzo, perché, da ottimi strumenti multitasking, ci permettono di ascoltarli mentre si è intenti a fare qualsiasi cosa che non richieda molta attenzione, tenendo libere le mani.

A fare la differenza, però, è, ovviamente, il narratore, che ha un’enorme responsabilità: da lui, o lei, dipende l’esperienza di ascolto.

Per questo motivo, la maggior parte dei narratori e delle narratrici nasce come attore o attrice di teatro e serie tv, come Francesco Pannofino, voce della saga completa di Harry Potter su Audible, Pino Insegno, interprete del Libro della Giungla, Paola Cortellesi, lettrice di Orgoglio e Pregiudizio e Mary Poppins, o ancora Anna Bonaiuto, Jasmine Trinca, Claudio Bisio, Lella Costa, Cristiana Capotondi, Alessandro Benvenuti e molti altri.

Audiolibri, dunque, che stimolano immaginazione e fantasia, come quelli che qui vi suggeriamo, tutti pubblicati da Emons Edizioni:

I ragazzi e le ragazze di ogni età potranno intrufolarsi nel suggestivo universo del quinto capitolo della serie I misteri di Mercurio, intitolato La luce delle muse. Artemisia Gentileschi, una storia ambientata nel periodo barocco scritta da Giada Pavesi e letta da Riccardo Ricobello ed Elena Ferrantini, mentre gli adulti avranno la possibilità di addentrarsi nei teneri, spiazzanti e divertenti nove racconti di Ballo di famiglia, scritto da David Leavitt e letto da Gianmarco Saurino oppure nelle atmosfere noir di Serenata senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi scritto da Maurizio de Giovanni e letto da Paolo Cresta.

Restiamo nelle atmosfere cupe del thriller, tornando però alla carta stampata, con Rancore, ultimo romanzo di Gianrico Carofiglio, edito da Einaudi, che prende il via dalla morte improvvisa per cause naturali, almeno secondo il certificato medico, di un barone universitario ricco e potente. La figlia, però, non ci crede e si rivolge a Penelope Spada, ex Pm con un mistero alle spalle e un presente di quieta disperazione. L’indagine, che sulle prime appare senza prospettive, diventa una drammatica resa dei conti con il passato, un appuntamento col destino e con l’inattesa possibilità di cambiarlo. Nelle pieghe di una narrazione tesa fino all’ultima pagina, Gianrico Carofiglio ci consegna un’avventura umana che va ben oltre gli stilemi del genere; e un personaggio epico, dolente, magnifico.

Sempre in tema di misteri, Mondadori ha da poco pubblicato Un problema da tre cani. Sua Maestà la regina indaga di S. J. Bennett, libro dal fascino britannico e regale.  A Buckingham Palace, infatti, l’autunno del 2016 si prospetta particolarmente gravoso: la regina Elisabetta deve occuparsi di un referendum che ha diviso la nazione, di una Brexit alle porte e di un imponente piano di ristrutturazione della dimora reale. Eppure l’ordine delle sue preoccupazioni è stravolto quando il cadavere di una governante viene ritrovato a bordo piscina. Si tratta di una tragica fatalità o a Buckingham Palace sta accadendo qualcosa di sinistro? A complicare le cose c’è la sua assistente Rozie, impegnata a far luce sulla misteriosa riapparizione di un quadro scomparso da tempo, e una valanga di lettere anonime che turbano l’atmosfera di casa Windsor e i suoi lavoratori. Gli uomini di palazzo assicurano che la situazione è perfettamente sotto controllo, ma Sua Maestà non ne è affatto convinta. Anche perché, talvolta, solo l’occhio allenato di una sovrana intravede legami invisibili ai più. A differenza del suo illustre predecessore Sherlock Holmes, che riteneva necessario fumare tre pipe per risolvere i casi più difficili, alla regina bastano la fida assistente Rozie e una bella passeggiata con i suoi tre inseparabili cani.

Ambientato tra Milano, Parigi, Londra, Berlino e New York e ispirato a una storia vera, tra La Casa di Carta e Ocean’s Eleven, Black Money di Paolo Roversi, edito da SEM, racconta la rapina del millennio, progettata da un collettivo hacker internazionale che si fa chiamare FaceLess. L’indagine viene affidata alla profiler Gaia Virgili, da poco a capo di una squadra investigativa dell’Europol, con sede a L’Aia. Ad aiutarla ci saranno Dominic Lamarque, commissario di polizia della brigade criminelle di Parigi con un passato nella legione straniera, il catalano Cesar Cabrera, ex Mossos d’Esquadra, e Gil Fontain, ingegnere ed esperto d’informatica, che sarà l’arma in più contro gli hacker di FaceLess. A loro, inoltre, si affiancherà Jack Durrell, ambiguo agente statunitense della National Security Agency, con un passato nella CIA e tanti segreti da nascondere. La squadra dell’agente speciale Virgili si metterà prima sulle tracce dei responsabili degli omicidi e poi dei rapinatori, in quella che ben presto si trasformerà in una sorta di partita a scacchi internazionale con un avversario astuto e “invisibile” soprannominato Defoe. Un’indagine mozzafiato, un thriller ricco di colpi di scena, dal finale sorprendente e inaspettato… Black Money si ispira alla storia della più grande rapina mai avvenuta a livello mondiale, realmente accaduta nel 2013, che ha fruttato ai banditi oltre 45 milioni di dollari dopo che erano riusciti ad hackerare i sistemi di sicurezza delle banche e a rapinare in contemporanea – con un’audacia e un sincronismo impressionanti – migliaia di sportelli bancomat sparsi in ventisette stati del mondo.

Per chi questa mattina, intorno alle 11, dovesse trovarsi dalle parti di Lugano, vale la pena fermarsi al LAC di piazza Bernardino Luini 6 per l’ultimo appuntamento della quarta edizione delle Colazioni Letterarie al LAC, che avrà per protagonista Patrizia Caraveo, Dirigente di Ricerca all’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Per lei, non esistono mestieri da uomini e mestieri da donne. Tutti devono essere messi nelle condizioni di poter realizzare i loro sogni. La nostra società è ancora intrisa di pregiudizi, ma noi dobbiamo cercare di liberarci dai nostri condizionamenti culturali. Metà dei neuroni del genere umano sono nel cervello delle donne e, per arrivare a realizzare gli obiettivi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, occorre usare questo patrimonio incoraggiando le donne a perseguire carriere scientifiche.

L’astronomia è una scienza antichissima ma estremamente attuale, iniziata nel visibile ma ora espansa a comprendere emissioni radio, infrarosse, ultraviolette, X e gamma alle quali i nostri occhi non sono sensibili. Raggi cosmici, neutrini, polveri, meteoriti e onde gravitazionali veicolano informazioni diverse e complementari. Imparando a decifrare questi messaggi, facciamo passi avanti nella comprensione dell’Universo e, grazie alla ricerca, miglioriamo la qualità della vita di tutti noi.

Le donne non hanno potuto camminare sulla Luna e hanno faticato per farsi accettare nel mondo accademico. Nonostante discriminazione e pregiudizi, scienziate eccezionali hanno dato contributi fondamentali per la comprensione dell’Universo.

Patrizia Caraveo dialoga con Ira Rubini. L’ingresso è gratuito, per info e prenotazioni consultare il sito del LAC.

A cura di Alessia Roversi

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