“Le Primavere” continuano nel fine settimana con tre incontri sulla città

Ieri sera il filosofo Silvano Petrosino nell’incontro de “Le Primavere” ci ha fatto riflettere attorno alla frase, che spesso si sente e si dice, “città invivibile”. Abitare, vivere insieme, si trasforma, spesso, in un inferno come lo definisce Italo Calvino nel suo “Le città invisibili” … l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. La città sono, prima di tutto, gli abitanti e un “piano urbanistico sociale” è ben più complesso di quello che regola la trasformazione del territorio.
(Meta) Verso la Città Ideale è il titolo della X edizione de “Le Primavere”, la rassegna di incontri culturali organizzati dal giornale La Provincia di Como. Il fine settimana propone tre appuntamenti: oggi, venerdì 29 aprile con Philipp Bonhoeffer, creatore de “Il poggio – Scienza & Musica” alle ore18.30 e lo psicoterapeuta della gentilezza Salvo Noè alle ore 21. Domani, sabato 30 aprile ore18.30, Lorenzo Fantoni, giornalista e blogger, per un viaggio nella fantascienza. Tutti questi incontri saranno in Sala Bianca del Teatro Sociale, a ingresso gratuito, previa prenotazione sul sito leprimavere.it
Philipp Bonhoeffer racconterà nell’incontro “La città e la loro anima. I luoghi nati da un sogno” “Il poggio – Scienza & Musica”, un sogno diventato realtà in un piccolo borgo della Toscana. Cardiologo infantile, liutaio e musicista, Philipp Bonhoeffer ha già avuto due vite. La prima, cominciata nel ’62 in Germania, a Dubinga, si è svolta tra l’Italia (laurea a Milano, specializzazione a Pavia), l’Africa, Parigi e Londra. La seconda è in Toscana, a Montecastelli Pisano, un borgo medievale a rischio spopolamento, che ha trasformato in un luogo di incontro per musicisti e scienziati.
«Facevo ogni estate un concerto all’aperto. Poi il sindaco mi propose di suonare più spesso, e io decisi di restaurare una vecchia sala da concerti ricavata da una Chiesa sconsacrata. Si pose allora il tema dell’alloggio dei musicisti. E ho fatto una follia: restaurare il grande complesso medioevale adiacente alla sala. È diventato un luogo di accoglienza, di incontro e di scambi per musicisti e scienziati. Credo infatti che gli uni abbiano bisogno degli altri: i musicisti dovrebbero sapere almeno come funzionano orecchio e cervello; gli scienziati dovrebbero essere più fantasiosi».
Incrociando scienza e arte Bonhoeffer ha dato una nuova vita a un suggestivo borgo medievale, dove le due discipline si amalgamano alla perfezione, creando interconnessioni mai pensate prima e nuove possibilità di apertura e crescita. Una sala per conferenze (ricavata da un frantoio), una da concerto, un orto e numerose sale prova, camere e residenze per scienziati e artisti: il progetto “Il poggio – Scienza & Musica” trova nella bellezza dei luoghi, della musica e nel fascino della scienza uno stimolo alla rinascita ed è un luogo di accoglienza per le persone creative.
Alle 21, la Sala Bianca del Teatro Sociale di Como ospiterà lo psicoterapeuta e scrittore Salvo Noè.Linguaggio d’odio, cyberbullismo, parole usate come proiettili: quanti drammi si sono consumati proprio a causa di giudizi distruttivi che hanno poi generato malesseri e violenze? Tempo sprecato; un tempo che potremmo invece utilizzare per migliorare la nostra vita.
Salvo Noè, autore di numerosi testi legati alle buone prassi per costruire relazioni positive, nell’incontro “Il profumo delle relazioni e il potere della gentilezza” spiegherà come le falsità e le maldicenze possono fare soffrire le persone fino a gesti estremi, perché non tutti siamo capaci di gestire i mormorii e la zizzania. I più sensibili soffrono perché le parole possono essere più taglienti di una lama. Quando giudichiamo in modo “tossico” creiamo solo conflitti, divisioni e solitudini. Come possiamo proteggerci e costruire buone relazioni e città gentili?
«Giudichiamo perché abbiamo bisogno di vedere attraverso gli altri noi stessi. E spesso vediamo negli altri le cose che non ci piacciono di noi. Ma bisogna pensare prima di giudicare e ricordarsi che il giudizio è ‘tossico’ quando si concentra sulla persona, la denigra».
Dopo anni di ricerche e studi fatti nel settore della comunicazione umana, Noè ha ideato un nuovo metodo di formazione dal nome “Re-Action“. Questo metodo integra in maniera innovativa varie correnti teoriche psicologiche (neuroscienze, psicanalisi, gestalt, pnei, sistemico relazionale, strategica, cognitivo-comportamentale, analisi transazionale, P.N.L.e., bioenergetica e saggistica orientale), dando una veste nuova al concetto di formazione soprattutto dal punto di vista esperienziale.
Sabato 30 aprile nuovo appuntamento con Le Primavere a Como insieme a Lorenzo Fantoni, giornalista e blogger di n3rdcore.it, per un viaggio nella città attraverso la fantascienza.
Con la fantascienza immaginiamo quasi sempre un futuro in cui accentuare fino all’estremo determinati comportamenti dell’essere umano oggi, un modo per tendere a un domani migliore o ammonirci da ciò che potrebbe succedere. Una delle cose più interessanti della fantascienza è senza dubbio il modo in cui viene immaginata la città del futuro, perché immaginare uno spazio urbano vuole anche dire immaginare chi ci abita.
Come racconterà Lorenzo Fantoni nell’incontro “Dalla fantascienza al metaverso, come è cambiata la città”, nei secoli passati il futuro era dominato da una visione positivista, un mondo in cui la guerra non esisteva e le disuguaglianze sociali erano state eliminate. A dominare questa visione era l’auto volante, o il taxi dirigibile. Immaginavamo persino enormi cupole che avrebbero riparato le città dalla pioggia, case su rotaie che potevano essere portate al mare in caso di villeggiatura. Poi arrivò “Metropolis” e le cose cambiarono. Verso la fine degli anni ’90, proprio mentre “Matrix” faceva esplodere la moda dei cappotti lunghi di pelle, allo sporco delle metropoli di “Blade Runner”, i film del periodo contrapponevano una civiltà impersonale, ai limiti del minimalismo.
La mescolanza tra queste due influenze ha dato origine agli scenari che oggi vediamo in “Black Mirror” dove i toni sono quelli semplici di un catalogo Ikea. Sono ambientazioni spesso casalinghe e quasi asettiche che mescolano uomo, virtualità, connessione, identità e tecnologia. Sono gli spazi che viviamo oggi. La domanda però è “riusciremo a immaginare una città del futuro che sia qualcosa che non abbiamo già visto?”. Parliamo forse di Metaverso?”
“Le Primavere” si chiuderenno la prossima settimana con tre incontri non più in Sala Bianca, ma nel Teatro Sociale. Molto atteso lunedì, l’urbanista franco-colombiano Carlos Moreno teorico de “la città dei 15 minuti”, una città in cui avere tutto ciò che ci serve a un quarto d’ora offrendo uno stile di vita “a brevi distanze”, a piedi o in bicicletta, per migliorare la qualità della vita. Una città in cui fornire un facile accesso alle sei funzioni sociali urbane essenziali: vivere, lavorare, rifornire, curare, imparare e godere, per una felice vicinanza. Seguirà “Musica dalla città invisibili”, un progetto originale di musica e parola ideato dal pianista e compositore Claudio Angeleri ed ispirato al noto libro di Italo Calvino per finire mercoledì 4 maggio con “La città delle dame”, Silvia Barbieri e Daniela Taiocchi condurranno le lettrici de La Provincia – che si prenoteranno sul sito de Le Primavere per salire sul palco – in un viaggio che parte dal testo di una donna, Christine de Pizan, che all’inizio 1400 scrive “La città delle dame”. Tratteggiando la visione di una città guidata da Ragione, Rettitudine e Giustizia, accorpa esempi di donne straordinarie che lungo i secoli hanno cambiato la storia del mondo con biografie e visioni contemporanee.
Gli incontri de Le Primavere sono tutti a ingresso gratuito, previa prenotazione sul sito leprimavere.it. Per partecipare è necessario indossare la mascherina e possedere il Green Pass.