Marcia provinciale della Pace, domenica in corteo per dire NO a tutte le guerre

30 marzo 2022 | 12:08
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Marcia provinciale della Pace, domenica in corteo per dire NO a tutte le guerre

Domenica 3 aprile, per la Marcia provinciale della Pace, sfileranno due cortei diversi, uno in partenza da Cantù e uno da Como

Dopo l’annullamento dello scorso 23 gennaio a causa del peggioramento della situazione sanitaria, domenica 3 aprile si terrà l’annuale Marcia provinciale della Pace, organizzata da Coordinamento comasco per la Pace, Como senza frontiere, Arci, Ecoinformazioni e tutte le organizzazioni pacifiste del territorio nell’ambito del Mese della Pace di Cantù, Como e Mariano Comense. Due i percorsi previsti per i cortei, entrambi in partenza alle ore 14, che convergeranno in Piazza delle Fornaci a Navedano, dove avranno luogo gli interventi di Alfonso Navarra (Disarmisti esigenti), Cecilia Strada (ResQ – People saving people) e Luigi Lusenti (Life after – Carovana per la Pace).

Percorso 1: CANTÙ – CUCCIAGO – NAVEDANO
Piazza Marconi (la piazza del mercato) a Cantù
via Alessandro ManzoniAttraversamento del cavalcavia di corso Europa
Via Papa Giovanni XXIII
Via Cantù
Tappa intermedia la parco giochi di via Cantù a Cucciago
Via Navedano
Via Cucciago
Piazza delle Fornaci a Navedano

Percorso 2: COMO – SENNA – NAVEDANO
Nota bene: Piazza d’armi è occupata dal Luna Park: il concentramento sarà nel parcheggio delle piscine.

Parcheggio piscine Muggiò/Piazza d’armi a Como
via Sportivi comaschi
via Muggiò
via Monticelli
via Sant’Antonino
via Mascherpa
via Cantoniga
via Ninguarda
via Albate
parcheggio cimitero → tappa intermedia a Senna Comasco
via Rovelli
via della Repubblica
Piazza delle Fornaci a Navedano

Al termine della Marcia provinciale della Pace, un autoarticolato da 140 posti, gentilmente messo a disposizione da Asf, farà da navetta per chi avrà partecipato alla manifestazione. Un primo viaggio raggiungerà Cantù, un secondo viaggio il quartiere Camerlata a Como.

marcia provinciale della pace 2022

La guerra è tornata nel cuore dell’Europa – si legge sull’evento FB legato alla Marcia provinciale della Pace – e non certo per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale, come affermano commentatori disattenti o volutamente strabici.
Per questo riteniamo nostro dovere affermare il nostro essere pacifisti in questa tragica fase storica che sta provocando nuovi lutti, dolori e devastazioni, nella speranza di sensibilizzare il maggior numero di cittadini, affinché siano disponibili a partecipare alla costruzione di un futuro di Pace per tutti. Siamo contro l’aggressione russa ai danni del popolo ucraino. Ci opponiamo ad ogni pacificazione esito di una sconfitta militare e ottenuta con la forza delle armi. Riconosciamo come unici strumenti per dirimere le controversie tra gli stati la diplomazia e il diritto internazionale. 
Ricordando il progetto di Pace che portò alla costruzione dell’Unione europea, e l’articolo 11 della Costituzione repubblicana, chiediamo che l’Italia non intervenga militarmente nel conflitto in corso in Ucraina. Siamo contro la politica interventista della maggioranza di governo italiana, contro l’aumento della spesa militare e contrari all’invio di armi italiane all’Ucraina. 
La possibilità di combattere una guerra nucleare è un’assoluta follia e rende necessario rimettere all’ordine del giorno il disarmo nucleare mondiale. In sintonia con il Pontefice, con la società civile organizzata, con le vittime dei bombardamenti e dei test nucleari e con diverse Amministrazioni comunali del territorio, chiediamo la messa al bando delle armi atomiche. Siamo totalmente contrari alla presenza e al mantenimento di armi nucleari nel nostro Paese e in Europa, nonché all’acquisto, alla produzione e alla commercializzazione dei vettori di tali ordigni, come ad esempio i costosissimi cacciabombardieri F-35. Ancora una volta chiediamo al Governo italiano di rivedere le proprie posizioni e di sottoscrivere il Trattato per la proibizione delle armi nucleari, che è entrato in vigore a livello internazionale nel gennaio 2021, ma senza l’adesione delle potenze nucleari.
Siamo per l’accoglienza dei profughi ucraini e di tutti i profughi che scappano da qualsiasi altra guerra. Ci consola vedere come la cittadinanza europea e italiana, nelle sue varie articolazioni, si sia prontamente attivata per sostenere le popolazioni in fuga, anche sotto lo stimolo del sistema mediatico. Denunciamo come si stiano venendo a creare profondi squilibri nel sistema di protezione internazionale, con profughi giustamente riconosciuti e profughi totalmente ignorati. Prestare soccorso a una famiglia ucraina è atto meritorio, degno delle prime pagine dei giornali. Fare lo stesso con una famiglia afgana o siriana può portare invece ad un’incriminazione per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, o addirittura ad un’indagine per terrorismo internazionale. Chi fugge da guerre e violenze dovrebbe essere aiutato sempre: ora sappiamo con certezza che le risorse materiali ed umane non mancherebbero.
Auspichiamo che la crisi dei profughi ucraini porti ad una radicale trasformazione del sistema di accoglienza europeo e che le politiche migratorie mettano finalmente al centro la dignità della persona umana e i Diritti fondamentali di ogni individuo“.

Per info e adesioni alla Marcia provinciale della Pace scrivere a mesedellapacecomo@gmail.com