Wu Ming 1 e il fascino del complotto. Incontro a Chiasso con l’autore di “La Q di Qomplotto”

Domenica 7 novembre alle ore 16.30, a La Filanda di Mendrisio (Via Industria 5), Wu Ming 1, autore del libro La Q di Qomplotto, dialogherà con Ivan Cenzi, ideatore e curatore di Bizzarro Bazar. L’appuntamento sarà dedicato all’ultimo libro di Wu Ming 1, che affronta il tema delle fantasie di complotto a partire dal fenomeno QAnon. L’evento, parte della dodicesima edizione della Biennale dell’immagine di Chiasso dedicata al tema FAKE/Visual Distortion, è in collaborazione con ChiassoLetteraria e il Cineclub del Mendrisiotto.

La Q di Qomplotto. QAnon e dintorni – Come le fantasie di complotto difendono il sistema, è l’opera “solista” di Wu Ming 1, alias Roberto Bui, che fa parte di Wu Ming, collettivo di scrittori provenienti dalla sezione bolognese del Luther Blissett Project (1994-1999), divenuto celebre con il romanzo “Q”. A differenza dello pseudonimo aperto “Luther Blissett”, “Wu Ming” indica un preciso nucleo di persone, attivo e presente sulle scene culturali dal gennaio del 2000. Tenendo insieme reportage e dialogo filosofico, analisi critica, racconto onirico e autobiografia, Wu Ming 1 racconta la parabola di QAnon, sgombra il campo da concetti inutili o dannosi e riflette sul ruolo delle fantasie di complotto nelle nostre società.
Nella sua famosa lectio magistralis sul complottismo, tenuta nel 2015 all’Università di Torino, Umberto Eco iniziava dalla distinzione tra i complotti reali, che storicamente sono esistiti ed esistono, e la «sindrome del complotto», cioè i «favoleggiamenti di complotti talora cosmici di cui è popolato internet». Proprio su questo tipo di fantasie verterà la conversazione con Wu Ming 1 analizzando le dinamiche e la portata sociale di queste mitopoiesi “impazzite”.
L’approccio più comune di fronte a simili narrative collettive è il cosiddetto debunking, ovvero il dimostrare, dati alla mano, le falsità e gli errori interpretativi alla base dell’idea di complotto. Ma il problema del debunking è che convince solo chi è già convinto, mentre non sposta le credenze degli adepti di quell’idea.
Per contrastare efficacemente le fantasie di complotto, è dunque essenziale comprendere appieno che tipo di dispositivi narrativi siano, come si formino, quali siano i topos che si rincorrono e si reincarnano dall’una all’altra, e soprattutto a quali bisogni psicologici rispondano. Desiderio di reincanto del quotidiano? Rabbia per le ingiustizie sociali, benché indirizzata nella direzione sbagliata? E infine: si può smontare una fantasia di complotto lasciando intatto il sentimento di mistero e di meraviglia che essa suggerisce?
A dialogare con Wu Ming 1 sarà Ivan Cenzi, autore e curatore del blog Bizzarro Bazar, che si definisce “esploratore del perturbante e collezionista di curiosità”.

Sempre domenica 7 novembre, alle ore 19.00 al Cinema Multisala Teatro (Via Vincenzo Vela 21) a Mendrisio ci sarà ultimo appuntamento della rassegna Cinema-Falsità, curata per la Biennale dell’immagine di Chiasso dal regista Francesco Rizzi e dal Cineclub del Mendrisiotto.
Il film “Lessons of Darkness, di Werner Herzog” (1992, 54’), concluderà la serie di film documentari dedicata al rapporto tra vero e falso nel cinema che ha accompagnato questa edizione della Biennale dell’immagine.
Le straordinarie immagini dei pozzi petroliferi incendiati dalle truppe di Saddam Hussein in ritirata dopo la sconfitta nella Guerra del Golfo nel 1991 disegnano uno scenario apocalittico che Herzog utilizza per trasfigurare la realtà in un solenne requiem per un pianeta distrutto. Una visione straniante e indimenticabile.
Entrata: Fr. 10.- / 8.- / 6.- / studenti gratuito.
Seguirà un aperitivo-buffet offerto dall’associazione ChiassoLetteraria con il sostegno del Municipio di Mendrisio.
RICORDIAMO A TUTTI I PARTECIPANTI CHE L’ACCESSO ALLA FILANDA E AL CINEMA MULTISALA TEATRO È POSSIBILE SOLO CON CERTIFICATO COVID.
La Biennale dell’immagine di Chiasso continua anche negli altri spazi espositivi e con le mostre dedicate al tema FAKE /VISUAL DISTORTION fino al 14 novembre. Per maggiori informazioni su orari, luoghi di incontro, proiezioni e visite guidate al seguente link: www.biennaleimmagine.ch.
Wu Ming 1, pseudonimo di Roberto Bui (Ostellato, 1970), è uno scrittore e traduttore italiano, membro del collettivo Luther Blissett (vedi il romanzo Q) e successivamente del collettivo Wu Ming, per il quale è coautore dei romanzi 54, Manituana, Altai, L’armata dei sonnambuli. È autore dei romanzi New Thing, Point Lenana (assieme a Roberto Santachiara) e Un viaggio che non promettiamo breve, oltreché del reportage narrativo Cent’anni a Nordest. Viaggio tra i fantasmi della «guera granda». Ha tradotto in italiano opere di Elmore Leonard, Walter Mosley e Stephen King. Dal 2014 dirige la collana Quinto Tipo edita dalle Edizioni Alegre. Scrive per il periodico Internazionale.