Alessandro Sallusti lascia Il Giornale dopo 12 anni. Sarà il direttore di Libero

14 maggio 2021 | 16:34
Share0
Alessandro Sallusti lascia Il Giornale dopo 12 anni. Sarà il direttore di Libero

“La Società Europea di Edizioni, editrice de ilGiornale, e il suo direttore Alessandro Sallusti hanno risolto oggi, dopo dodici anni di proficua collaborazione, il rapporto di lavoro. L’editore Paolo Berlusconi e il presidente Alessia Berlusconi ringraziano il direttore Sallusti per l’impegno profuso in tutti questi anni”. Con una laconica nota della società editrice del quotidiano si chiude il rapporto tra il giornalista comasco e il quotidiano della famiglia Berlusconi.

Sallusti sarà il nuovo diretto del quotidiano Libero, sempre di area di centrodestra, del gruppo Angelucci. La conferma arriva dall’attuale direttore responsabile del quotidiano, Pietro Senaldi, che affiancherà il neo direttore con la qualifica di condirettore. Secondo l’agenzia di stampa Adnkronos, Sallusti ha firmato ufficialmente giovedì sera l’incarico per la sola direzione di Libero, in un primo tempo sembrava che il giornalista potesse assumere la direzione anche de Il Tempo, l’altro quotidiano del gruppo.  Ieri, addirittura, era circolata la voce che Alessandro Sallusti fosse interessato alla candidatura a sindaco di Milano per il centrodestra

Sallusti è già stato direttore di Libero per un solo anno nel 2007. Partito da Radio Como negli annni 70 dove si occupava principalmente di sport, l’avventura nel mondo del giornalismo per Alessandro ha avuto la svolta nel 1987 grazie alla collaborazione con Indro Montanelli proprio a Il Giornale. Dopo questa esperienza ha continuato la sua professione in altri quotidiani come Il Messaggero, Avvenire e Il Corriere della Sera. Negli anni ’90 è diventato prima vicedirettore de Il Gazzettino di Venezia e poi direttore de La Provincia di Como. Più recentemente Sallusti era tornato in città rilevando L’Ordine di Como, un’esperienza da editore durata poco. Nel 2009 il suo ritorno a Il Giornale come condirettore al fianco di Vittorio e, successivamente, direttore unico