Isabella, il suo “volo da solo pilota” a diciassette anni

Lo scorso venerdì Isabella Cotta, giovane allieva dell’Aero Club Como, classe 2003, ha effettuato il suo volo da solista e ottenuto il suo primo Attestato
La Scuola di Volo dell’Aero Club Como, la più antica al mondo per gli idrovolanti, è attiva dal 1930 e si trova nel pieno delle celebrazioni per i 90 anni dalla sua fondazione. Qui, ogni giorno, si compie il rito del “battesimo” di allievi che arrivano al primo grande traguardo del loro curriculum: il volo da solista o il “volo da solo pilota”.
Si tratta di una meta attesa, sospirata, ambita, che ha come segno tangibile l’Attestato, quel primo certificato che arriva a segnare un risultato nel percorso di studi degli allievi piloti. La Scuola di Volo dell’Aero Club Como rivela quest’anno un buon numero di iscritti, 25, che si aggiungono a una dozzina ereditati dal corso precedente, a testimoniare il posizionamento internazionale dell’istituzione e l’autorevolezza acquisita in quasi un secolo di attività. Ogni mese allievi di tutti le età superano prove, test, abilitazioni.
Com’è accaduto lo scorso venerdì 26 marzo, quando una giovane allieva, Isabella Cotta, classe 2003, che diventerà maggiorenne il prossimo ottobre e frequenta l’Istituto Tecnico Aeronautico Bongiovanni Casnati di Como, ha effettuato il suo volo da solista.

È davvero bello constatare che sempre più ragazze decidono di conseguire il titolo di pilota, una presenza femminile costantemente incoraggiata dall’Aero Club Como. Basti pensare, infatti, ad una celebre foto degli anni ’50, nella quale erano immortalate quattro socie, nonché esperte aviatrici: Gisella Belgeri, Selene Maltini, Piera Taroni e Cecilia Riva.
«È una grandissima soddisfazione e una grandissima gioia – ha affermato Isabella – e desidero che tutti conoscano l’Aero Club Como, per la specificità del luogo e dell’istituzione. Sono grata a tutti gli istruttori e al Direttore della Scuola Renato Carnabuci, che mi hanno seguito come non mai in questo periodo, non solo a livello didattico, ma anche a livello emotivo, per farmi affrontare questo passo enorme. Il mio auspicio è che vi siano sempre più donne ad intraprendere questo percorso e che si arrivi almeno al 50 % di presenze femminili».