18 marzo, l’omaggio di Como e Cantù alle tante vittime del Covid: dolore e silenzio
Presa diretta delle commemorazioni di Como e Cantù in occasione della prima “Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid”
Si è tenuta questa mattina, in occasione della prima “Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid”, alla presenza delle autorità cittadine e del Vescovo di Como Monsignor Oscar Cantoni, la cerimonia di posa, in fondo a viale Geno, nell’area adiacente alla Villa, della stele, intitolata “Ascesa 2020”.

L’opera, ispirata dalla pandemia, è stata realizzata dallo scultore Vito Valentino Cimarosti e donata alla città da Fondazione Alessandro Volta grazie alla generosa offerta dell’azienda Pusterla Marmi.

La posa della stele è stata accompagnata dalla benedizione del Vescovo, che ha voluto lanciare anche un messaggio di fede e speranza per tutti coloro «che sono nel pianto» e una benedizione speciale per «medici, infermieri operatori santiari e per tutti coloro che ancora oggi sono impegnati negli ospedali e nelle case di cura per soccorrere e sostenere i malati».

«Oggi siamo qui ad onorare tutti quelli che hanno perso la vita – ha aggiunto il sindaco Mario Landriscina – quelli che ne conservano la memoria e tutti coloro che si sono spesi e continuano a spendersi per gli altri».
Anche Cantù ha voluto commemorare le vittime di Covid, osservando un minuto di silenzio ed esponendo le bandiere a mezz’asta fuori dalla sede del Comune.

«È importante aver istituito questa giornata – ha ricordato il sindaco di Cantù Alice Galbiati – affinché la memoria di ciò che è stato e delle vittime non si perda. È passato un anno e siamo ancora nel pieno di una situazione difficile. Siamo tutti molto stanchi e provati, ma dobbiamo tenere duro, non abbassare la guardia e continuare a sacrificare parte della nostra libertà e socialità a tutela della salute di tutti. Il vaccino è la nostra unica via d’uscita».