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LOCKDOWN COUNTDOWN – 6 Simona la giallista

di Sabrina Sigon

In vigore dal 6 novembre fino al 3 dicembre, il nuovo Dpcm impone una serie di restrizioni necessarie a contenere la pandemia ormai ben nota a tutti. Nella speranza, che è anche una convinzione visti i precedenti risultati, che nelle prossime settimane si possa assistere a un miglioramento della situazione, perché non trascorrere questo nuovo “tempo sospeso” restando in contatto con chi, in diversi settori e professionalità, ha animato o si apprestava a farlo, il tempo della quotidianità fino a ieri condivisa? Nel nostro “conto alla rovescia” vogliamo incontrarci – anche se virtualmente – raccontarci, condividere e occupare questo spazio per viverlo, nonostante le difficoltà, in modi diversi e interessanti, ascoltando insieme opinioni, consigli e curiosità.

Il numero 6 esprime equilibrio e armonia sia dal punto di vista fisico che spirituale. Il 6 delinea il punto di arrivo o, se vogliamo, un traguardo o un obiettivo, una meta comunque, ben definita. Per questo è indicato come simbolo della vita domestica resa stabile da un matrimonio o un legame forte e duraturo: in altre parole il 6 rappresenta l’unità familiare e il senso della vita comunitaria. La potenzialità energetica del numero 6 si esplica al meglio nel perpetuo scambio del dare-ricevere sia in campo affettivo che di vita sociale.

La natura del numero 6 quindi, permette lo sviluppo di idee e concetti che agiscono per il miglioramento della vita sociale e del benessere su scala mondiale. Il luogo ideale del numero 6 è la casa che cura nei minimi particolari sfruttando soprattutto il suo talento artistico. Ma di talento si può palare anche per quanto riguarda la comunicazione e la comprensione, cosa che ai numeri Sei riesce in modo molto naturale.

Ma bando alle chiacchiere, che il tempo passa, e cominciamo quindi con la nostra ospite “meno sei” che, vista la sua professionalità, potrà darci da subito ottimi consigli.

Oggi siamo con Simona Bennardo, psicologa e scrittrice, molto apprezzato il suo ultimo libro autobiografico “La corsia dei veicoli lenti”, ed. Emersioni. Ma oggi approfittiamo della sua presenza per parlare di un altro genere letterario che piace molto, che la vide come autrice nel suo primo libro: il giallo.

 

Ma prima una domanda sul periodo: come sta andando questo secondo lockdown?

 

È un momento molto intenso, la parte lavorativa per noi psicologi è sempre più impegnativa, il lavoro è tanto; forse il primo lockdown ci ha preso in contropiede, ci ha spaventato molto. Questo è un già visto, ma non è meno angosciante e preoccupante. C’è chi ha cominciato un lavoro di introspezione, a marzo siamo stati a casa con i nostri pensieri e, per molti, si è trattato di un periodo di solitudine. Anche le figure sanitarie, che cercano di salvare vite e, a volte non riescono; sia il coronavirus sia il lockdown hanno fatto emergere fragilità, ci hanno messi alla prova, all’angolo. Questo provoca molto disagio e sofferenza. Inoltre ci mancano le stazioni di ricarica”.

 

La lettura: facciamo di necessità virtù e dedichiamoci, per quanto possibile ai libri. Il tuo libro d’esordio, quello che ti ha aperto alla carriera di scrittrice è stato il giallo “La vendetta mi renderà felice”, ed. Il Seme Bianco

“Partiamo dal fatto che i libri gialli mi sono sempre piaciuti, ne ho letti sempre tantissimi; appena posso un giallo è sempre nella mia borsetta. A quei tempi frequentavo un corso di scrittura creativa con Andrea Di Gregorio, che ormai tutti conosciamo, e ci dilettavamo a scrivere racconti. A un certo punto Andrea ci disse: Perché non vi cimentate a scrivere qualcosa di più lungo, magari un romanzo? Io risposi ma no, troppo impegnativo. Al che lui disse che bastava scrivere una pagina al giorno. Ho raccolto la sfida, e così è stato. Poco ma tutti i giorni, e mi sono trovata scritta La vendetta mi renderà felice.

 

Poi il libro è stato edito per la seconda volta da Emersioni

 

Sì, ha cambiato anche il titolo, adesso è Un nome schedato. Fra l’altro sbirciavo su Amazon, dell’edizione del Seme Bianco credo sia rimasta l’ultima copia. Per cui, prima che diventi un introvabile, accaparratevelo!”.

 

Com’è strutturato questo giallo

 

“Susanna Sogni è una psicologa, naturalmente. Un altro dei consigli di scrittura è proprio questo: scrivi solo di ciò che sai. Racconto di lei, agli esordi, per cui in uno studio un po’ arrangiato; in un bel momento, ignara di tutto, Susanna si trova un cadavere nello studio, guarda caso qualcuno con cui aveva appena litigato e con cui era stata vista litigare. Da lì si snoda tutto. Trovarsi accusati e arrestati quando si vive una vita al di sopra di ogni sospetto come Susanna è un imprevisto angosciante. Però mi piaceva raccontare di questo.

 

Stai lavorando a un seguito?

Sì, sto lavorando al seguito, e ti devo dire non senza patimenti. Questa volta ho voglia di raccontare qualcosa di più tosto, magari più complesso e complicato; adesso mi sto arrovellando, scrivo, riscrivo e cancello. Preferisco magari metterci più tempo, ma lavorarci bene e uscire con un prodotto del quale sono soddisfatta. E che possa divertire. Mi rendo anche conto che le aspettative solo alte. Se al primo giallo i lettori ti conoscono, ecco al secondo ti hanno conosciuto, e ti aspettano”.

 

Quali sono i tuoi autori di riferimento

Tutti i libri di Alessia Gazzola, che è una scrittrice di cui ho letto tutto e che apprezzo particolarmente. La mia grande musa ispiratrice però è stata Patricia Cornwell. La sua protagonista, Kay Scarpetta, romanzo dopo romanzo cresce sempre. Davvero ne ha scritti tantissimi, è una bella ispirazione, mi piacerebbe emularla”.

 

Il film giallo che, al cinema, prima del primo lockdown stava spopolando

 

Cena con delitto. Ci sono più modi di strutturare una trama gialla. C’è chi comincia con il colpo di scena subito e, in qualche modo, fa capire chi è l’assassino, salvo poi – si chiama falsa pista – svelare chi è il vero assassino, e ci sono situazioni come questa: c’è l’omicidio, si sa fin da subito cosa è successo, ma la vera parte intrigante e interessante è poi lo svolgimento di tutta la trama. Qui sono riusciti benissimo a fare questa cosa. Ogni scena era qualcosa che non mi aspettavo e abbiamo tutti bisogno di stupirci”.

 

Grazie Simona e forza, adesso ti vogliamo al lavoro di un bel giallo, così vedremo come anche Susanna saprà stupirci”.

 

 

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