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LOCKDOWN COUNTDOWN – 13 Marco il critico cinematografico

di Sabrina Sigon

In vigore dal 6 novembre fino al 3 dicembre, il nuovo Dpcm impone una serie di restrizioni necessarie a contenere la pandemia ormai ben nota a tutti. Nella speranza, che è anche una convinzione visti i precedenti risultati, che nelle prossime settimane si possa assistere a un miglioramento della situazione, perché non trascorrere questo nuovo “tempo sospeso” restando in contatto con chi, in diversi settori e professionalità, ha animato o si apprestava a farlo, il tempo della quotidianità fino a ieri condivisa? Nel nostro “conto alla rovescia” vogliamo incontrarci – anche se virtualmente – raccontarci, condividere e occupare questo spazio per viverlo, nonostante le difficoltà, in modi diversi e interessanti, ascoltando insieme opinioni, consigli e curiosità.

Il numero 13 rappresenta l’energia combinata dei numeri 1 e 3. È un numero con un simbolismo molto forte e ha un grande potere. Il numero 1 ha una vibrazione di nuove idee, nuovi inizi, progresso e individualità, mentre il numero 3 simboleggia passione, motivazione, ottimismo, autoespressione, ispirazione. Il numero 3 è anche il numero dei Maestri Ascesi. Contenere le energie di questi due numeri, il numero 13 può indicare la nostra rinnovata passione e motivazione. Simboleggia anche tradizione, organizzazione, giudizio e duro lavoro.

Ma bando alle chiacchiere, che il tempo passa, e cominciamo quindi con la nostra settima ospite che, vista la sua professionalità, potrà darci da subito ottimi consigli.

Oggi siamo con Marco Albanese, avvocato e critico cinematografico (SNCCI – Gruppo Lombardia, Online Film Critics Society, FEDORA, International Press Academy) che, per CiaoComo radio, insieme a Daniele Valsecchi ha fondato la pagina “Stanze di Cinema”. Oggi approfittiamo della sua presenza per farci dare qualche consiglio.

Marco, quali le piattaforme televisive gratuite dove possiamo trovare, in questo periodo in cui i cinema sono chiusi, programmi e film interessanti?

Tante sono le piattaforme a pagamento, le conosciamo tutti, Netflix, Amazon Prime, canali che, in questo periodo di pandemia, sono diventati centrali. Ce n’è uno, però, che volevo segnalare, perché sebbene a volte viene sottovalutato, è pieno di proposte: Raiplay. Si tratta di un canale gratuito ma che, in fondo, paghiamo perché, pagando il canone, paghiamo anche la parte online. In particolare, in questo periodo, c’è una rassegna di film di Truffaut veramente molto pregevole, che è interessante e forse vale la pena recuperare. Ci sono quasi tutti i suoi film più importanti, a partire dal primo I 400 colpi fino agli ultimi, L’ultimo metrò, La signora della porta accanto, Finalmente domenica. Ma non sono i soli: c’è una rassegna su Delon, ci sono alcuni dei film italiani più importanti dello scorso secolo, da Per un pugno di dollari – il primo film che vide insieme Sergio Leone, Clint Eastwood, Ennio Morricone Rocco e i suoi fratelli di Visconti, I vitelloni di Fellini, insomma tantissimi. Forse noi lo sottovalutiamo, ma è davvero un patrimonio ricchissimo. La cosa più importante è che ha un campo di ricerca che funziona molto bene: i risultati non sono solo i film di un certo attore e un certo regista, ma troviamo pezzi di interviste televisive, speciali, documentari, insomma è davvero una parte enorme dell’archivio RAI che è disponibile per tutti. Questo aiuta ad aprire orizzonti interpretativi che, spesso, non siamo riusciti a cogliere ad una prima visione che, certe volte, magari è anche un po’ distratta. Questi sono strumenti che aiutano”.

Qualche notizia di come è stato il Festival di Venezia

È stato un tentativo per ricominciare; nell’idea di tutti c’era il fatto che fosse il primo festival in presenza dal mese di febbraio. Un tentativo di ritorno alla normalità, anche se il festival ha comunque subito le conseguenze di tutto quanto era successo. L’accesso regolamentato, i numeri ovviamente molto inferiori rispetto agli anni scorsi, le misure di sicurezza assolutamente eccezionali. Però, in quella fase, è stato una boccata d’aria fresca. Per tutti noi che lavoriamo nel mondo del cinema e amiamo quel mondo”.

Venezia, penalizzata sotto l’aspetto del turismo, viene aiutata, nel possibile, dal cinema

Non solo attraverso la mostra. Come si può ben immaginare, Venezia è una città che ha fatto del turismo la sua risorsa più importante, negli ultimi decenni e, in questo momento, si trova in grave difficoltà. La sta aiutando proprio il cinema. Alcune produzioni importanti, come ad esempio quella di Mission Impossible 7, che ha girato parecchie scene a Venezia, affittando spazi comunali, ville private, quindi dando un po’ di fiato all’economia cittadina. Proprio ieri sera è stata girata la pubblicità della nuova Palystation in Piazza San Marco, con i costi che potete immaginare. C’è un film spagnolo che si sta girando lì, e un altro film italiano; la notizia di ieri è che ci sarà un nuovo adattamento ispirato al romanzo di HemingwayDi là dal fiume e tra gli alberi”, che verrà girato proprio a Venezia. Quindi diciamo che questa città svuotata dal caos turistico ha fatto sì che tanti ritornassero a valutarla come un set possibile, uno spazio fotografico nuovo, inedito, da poter guardare con occhi diversi dal solito.

Le vostre interviste al Festival, gli articoli e le recensioni

Tutto sulla nostra pagina Stanze di Cinema, poi ci trovate anche su Spotify, Google Podcast, Apple Podcast. La nostra trasmissione – il venerdì sera ore 21.00 e, in replica, al sabato alle sette – è radiofonica e va in diretta sulle frequenze di CiaoComo e un’altra decina di emittenti in tutta Italia. La rassegna di interviste che abbiamo realizzato hanno riguardato quello che noi abbiamo chiamato “il cinema che ripartiva”, anche se poi, purtroppo, è stato richiuso ancora. Abbiamo intervistato uno dei selezionatori di Venezia, una programmatrice di un piccolo cinema di Milano molto carino e importante che si chiama “Il Cinemino”, ci siamo confrontati con un giornalista che si occupa di box office, sui risultati che stavano avendo le riaperture delle sale, e una produttrice comasca, Ottavia Fragnito, che lavora per Maremosso film a Milano che ci ha raccontato come si è cercato di riaprire i set lavorando in sicurezza”.   

Dal cinema alle serie televisive: qual è la serie che sta andando per la maggiore?

Su Netflix c’è La regina degli scacchi, una serie molto interessante, con elementi che riescono a intercettare pubblici diversi, certamente una storia di riscatto personale e sociale, che ci dà delle informazioni su pratiche che, negli anni ’50, avvenivano negli Stati Uniti e magari non conoscevamo. E poi gli scacchi. Per tanti una passione, per tanti una scoperta, il gioco viene rappresentato in modo agonistico, forte e veloce, forse più di quanto effettivamente non sia, anche se c’è stata la consulenza di Garry Kasporov. Per cui tutte le mosse, le aperture e i giochi sono assolutamente reali e realistici. La protagonista è una donna giovane, che combatte contro avversari che la sottovalutano, in un mondo tutto maschile. Il confronto, importante per quegli anni, fra gli Stati Uniti e la Russia. Tanti gli elementi interessanti di questa serie”.

E molti sono stati gli aspetti importanti che, nell’intervista, abbiamo ascoltato da Marco Albanese. Alla riapertura sarà importante anche il nostro sostegno al mondo del cinema e delle sale cinematografiche, un mondo che abbiamo sempre dato per scontato ma, forse, così scontato non è.

 

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