Giro, niente maglia rosa sulle strade comasche: i ciclisti protestano e prendono il pullman
Clamorosa protesta stamane a Morbegno: Tragitto troppo lungo e pioggia battente: salta il percorso lariano.
Anche i ciclisti protestano. È successo questa mattina, durante la 19esima tappa del Giro d’Italia 2020 in partenza da Morbegno, che prevedeva un percorso di 258 chilometri fino ad Asti, la frazione più lunga della Corsa Rosa, quasi tutta sotto la pioggia.
Dopo una partenza fittizia da Morbegno, una delegazione di corridori, rappresentati da Adam Hansen, hanno messo in atto una sorta di protesta proprio per l’eccessiva lunghezza del tragitto e le difficili condizioni meteo e, dopo lunghe trattative con gli organizzatori e il direttore del Giro, Mauro Vegni, hanno ottenuto un accorciamento di circa 100 chilometri della tappa, raggiungendo, a bordo dei pullman delle squadre, la cittadina di Abbiategrasso, dove é stata allestita una nuova partenza, prevista per le 13.30, per affrontare gli ultimi 158 chilometri del percorso originale.
La carovana, invece che in bicicletta, é passata in pullman da Tavernola, dirigendosi verso l’ingresso dell’autostrada, mentre la polizia locale era impegnata a rallentare e far defluire il traffico. La Regina é rimasta quindi aperta per tutta la mattinata, anche se si sono rilevati comunque alcuni problemi alla circolazione. Delusione per i pochi irriducibili che, nonostante la pioggia battente, si sono recati a piedi (e in bicicletta!) nella speranza di veder passare i ciclisti e la maglia rosa.

Un giro anomalo e una protesta decisamente clamorosa ed inaspettata, che la direzione della corsa pare non abbia digerito con leggerezza. In un’intervista rilasciata alla Rai, infatti, il direttore di corsa Stefano Allocchio ha dichiarato: «In questo momento è difficile capire le motivazioni, ovviamente da parte nostra è difficile da digerire una situazione del genere. Ci sono tante circostanze, da partenza, all’arrivo ai servizi a terra. Chi fa servizi a terra magari è fermo da ore sulla strada. Riorganizzare tutto diventa molto difficile. Abbiamo accontentato i corridori perché o facevamo così o ci sarebbero state altre polemiche, noi volevamo chiuderle e dare questa opportunità. Speriamo ci sia spettacolo da qui all’arrivo».