Ma no dai......

C’è l’emergenza virus da due mesi:”Pagate la bolletta oppure stacchiamo il contatore…”

Nessuna deroga, lo racconta una famiglia di Tavernerio, Nella lettera di sollecito non un riferimento all'attuale situazione di crisi

Un briciolo di comprensione ? Macchè. Un pò di tolleranza ? Neppure a parlarne. O almeno, nessun riferimento nella lettera di sollecito di pagamento. Non una riga o un riferimento all’emergenza sanitaria in atto. Amarezza, delusione, anche difficoltà palese a fare quadrare i conti. Ma poi arriva la lettera di sollecito – e conseguente minaccia di messa in mora – dell’azienda che eroga il servizio del gas (Metano Nord) che ti fa cadere ancora di più in depressione. E’ quello che è successo ad una famiglia di Tavernerio nelle ultime settimane, proprio nel clou dell’emergenza Covid-19. Sono stati loro stessi a raccontarlo alla redazione, quasi con pudore, ma anche con senso di smarrimento.

 

La bolletta in questione – 284,62 euro da pagare – scadeva a fine marzo, nel pieno della bufera sanitaria. “Noi abbiamo una piccola attività – racconta il capo-famiglia – e come tutti sanno siamo fermi dai primi di marzo. Non un euro di introito per la disposizione di restare fermi. Cosa che abbiamo subito fatto. Ovvio che quando ricevi un sollecito simile ci resti male….“. Come uno schiaffo, diciamola tutta. Perchè sulla lettera di sollecito a pagare la bolletta in scadenza – cosa del tutto normale e lecita dal punto di vista formale, sia chiaro – non compare alcun riferimento all’attuale situazione ed un possibile spostamento in avanti dello stesso. Cosa che, per la cronaca, ha fatto ad esempio Enerxenia del gruppo Acsm-Agam Como con tutti i suoi clienti.

 

No, per Metano Nord evidentemente tutto funziona bene e chi non ha lo stipendio da due mesi – come la famiglia di Tavernerio – non può avere alcuna deroga per pagare. Nella lettera i termini sono perentori, quasi minacciosi. Si indica la data della scadenza, si sollecita a provvedere al pagamento – e ripetiamo, cosa legittima anche se molto burocratica e senza alcun tipo di rispetto per chi è in crisi – e si indica la data oltre la quale non si può andare: 17 maggio. “Decorsi poi quattro giorni di lavoro – si legge ancora nella lettera spedita a Tavernerio – si provvederà alla sospensione della vostra fornitura di gas per morosità”. Tutto nero su bianco, dell’emergenza Coronavirus non una riga, un riferimento ad una possibile oggettiva difficoltà a pagare. Macchè, come nulla fosse successo.

 

E la cosa ancora più sconcertante – per la cronaca – è che la Metano Nord – che eroga il servizio in tutta la zona dell’hinterland di Como e dell’erbese – ha sede proprio a Bergamo, uno degli epicentri del focolaio di questo virus. Alla fine la bolletta è stata pagata dalla famiglia di Tavernerio, otto giorni dopo la scadenza. Non senza difficoltà per i mancati introiti di cui si faceva riferimento, ma che a loro non sembrano interessare nulla. “Vista l’attuale situazione di emergenza che stiamo vivendo, trovo scandaloso il vostro atteggiamento“, questo è quello che con comprensibile rabbia il commerciante senza lavoro da due mesi ha aggiunto nella mail allegata alla copia delle fattura regolarmente pagata.

 

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