Conversazioni sull’arte a Chiasso con Flavio Cairoli

Il Cinema Teatro Chiasso presenta, giovedì 23 gennaio alle ore 20.30, il primo degli Incontri Culturali tra Arte Scienza e Storia 2020, protagonista Flavio Cairoli con “Elogio della Modernità”
Caroli, storico dell’arte moderna e contemporanea e autore di molte pubblicazioni, esamina il panorama artistico del tardo ‘800 e della prima metà del ‘900, sulle tracce dei movimenti e dei singoli eroici artisti che decisero di obbedire a una pulsione creativa in contrasto con la tradizione e con il pensiero del corpaccio borghese dal quale proveniva.
Per la prima volta, un artista desiderava essere non il cantore della propria società, ma il profeta solitario che avrebbe forse guidato le anime della società del futuro». E infatti lo spirito della modernità permea la loro arte, sondando i misteri della vita sotto la lente delle grandi scoperte dell’epoca, tra relatività einsteiniana e inconscio, coscienza di classe, piccole e grandi rivoluzioni.
L’incontro-conferenza viene presentato congiuntamente dal Cinema Teatro di Chiasso, dal Circolo “Cultura, insieme” e dall’associazione Amici del Cinema Teatro, e si inserisce nel programma della stagione 2019/2020 del Centro Culturale Chiasso che ruota attorno al tema “confine”. La collaborazione fra le tre realtà ha già portato a Chiasso vari appuntamenti di rilievo e proseguirà nell’ambito del ciclo “Incontri culturali tra arte, scienza e storia” con l’evento del 25 marzo, “Sul cammello e all’ombra del bastone ovvero la matematica dei greci da Pitagora ad Archimede”, di e con Piergiorgio Odifreddi.
Gli appuntamenti sono a entrata libera per i soci del Circolo “Cultura, insieme”, dell’associazione Amici del Cinema Teatro, gli abbonati alla stagione teatrale 2019/2020 del Cinema Teatro e i residenti a Chiasso, per tutti gli altri i biglietti sono disponibili al prezzo di CHF/Euro 10.-, posti non numerati.
ELOGIO DELLA MODERNITÀ. DA TURNER A PICASSO

Il celebre critico John Ruskin raccontava spesso che la sua amica Lady Simon, di ritorno dal Devonshire durante un temporale, aveva visto in treno un passeggero alzarsi di punto in bianco, aprire il finestrino e sporgere la testa nella pioggia e nel vento. Finalmente rientrato, il volto fradicio e grondante, l’uomo aveva detto soltanto: «Volevo osservare lo spettacolo». Nel 1844, alla Royal Academy, Lady Simon avrebbe visto gli effetti di quel viaggio in un dipinto: Pioggia, vapore e velocità di William Turner. Era lui, lo strambo passeggero. È questa, secondo Flavio Caroli, una delle primissime esplosioni della modernità dentro un’opera d’arte.
Prima delle precipitazioni futuriste, delle scomposizioni cubiste, delle deformazioni espressioniste e delle fantasmagorie surrealiste, prima delle acque palpitanti di Monet e dei cieli vorticosi di Van Gogh, prima che insomma la multiforme orda delle avanguardie inondasse il campo dell’arte spazzando via ogni regola codificata, c’era la velocità di questo treno lanciato nella brughiera in un turbinio di pioggia e vapore, sempre sul punto di travolgere la piccola lepre che lo precede annaspando sui binari, immagine della natura e forse del mondo finora conosciuto.
E da qui Caroli parte, attraversando a grandi falcate l’arte del tardo Ottocento e della prima metà del Novecento, sulle tracce dei movimenti e dei singoli eroici artisti che «decisero di obbedire a una pulsione creativa in contrasto con la tradizione e con il pensiero del corpaccio borghese dal quale proveniva. Per la prima volta, un artista desiderava essere non il cantore della propria società, ma il profeta solitario che avrebbe forse guidato le anime della società del futuro».
E infatti lo spirito della modernità permea la loro arte, sondando i misteri della vita sotto la lente delle grandi scoperte dell’epoca, tra relatività einsteiniana e inconscio, coscienza di classe, piccole e grandi rivoluzioni. Elogio della modernità è un libero e personalissimo antimanuale di storia dell’arte moderna, che toglie la patina oleografica e la polvere museale alle opere di Renoir e Picasso, di Matisse, di Klimt, Kandinskij, Morandi, Mirò e tanti altri, mettendoli in rapporto tra loro, confrontandoli con la produzione accademica coeva e seguendone l’eredità fino agli artisti contemporanei. Caroli restituisce così a questo momento altissimo dell’arte mondiale la scarica folgorante di elettricità che aveva agli occhi dei suoi primi fortunati spettatori.

Nato a Ravenna nel 1945, Flavio Caroli è laureato in Lettere all’Università di Bologna, dove si è specializzato in Storia dell’Arte. L’inizio della sua carriera accademica lo porta a Milano in qualità di professore associato al Politecnico, dopodiché opera all’Università di Salerno e in quella di Firenze. Più recentemente è stato ordinario di Storia dell’Arte Moderna presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e per la stessa materia ha condotto un corso presso lo IULM. Fra i vari importanti incarichi che ha ricoperto si ricorda la sua partecipazione alla Commissione per la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna, la cura del ciclo di mostre Milano ’80 e Besana ’80, la partecipazione alla Commissione Internazionale della Biennale di Venezia e la Commissione Internazionale della Biennale di Sydney. Negli anni ’80 ha teorizzato e coordinato il movimento artistico “Magico Primario”, omonimo della mostra di inizio decennio a Ferrara. Oltre ad aver organizzato numerose mostre, dal 1997 al 2004 è stato responsabile scientifico per le attività espositive di Palazzo Reale di Milano, curando eventi artistici e culturali tra cui L’Anima e il Volto, Scapigliatura e Futurismo, Il Cinquecento Lombardo, Natura Morta Lombarda, Il Gran Teatro del Mondo, l’Anima e il Volto del Settecento. È stato insignito di numerosi premi, tra cui il Premio Europeo “Lorenzo il Magnifico” nel 1999 e il Premio Sulmona nel 2007. Ha collaborato per le pagine culturali di diverse testate (tra cui il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore) e riviste del settore, ha partecipato a programmi tv, ma soprattutto ha firmato numerosi saggi e volumi: l’ultimo, Elogio della modernità. Da Turner a Picasso, uscito nel 2019 per la casa editrice UTET.