Architetti e scultori a Como ai tempi di Leonardo

“Dimore, luoghi e cronache al tempo di Leonardo in Lombardia” è il ciclo di conferenze e laboratori proposti da Auser Lombardia e una serie di partner, per onorare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci che vogliono allargare lo sguardo intorno al genio scoprendo personaggi e fatti lombardi coevi al grande genio. Partito da Milano già a settembre, il viaggio leonardesco è arrivato a Como e Lecco dove sono tutt’ora in corso gli appuntamenti, il prossimo a Como, venerdì 31 ottobre alle ore 15.30 inPinacoteca Civica, via Diaz.
Architetti e scultori ai tempi di Leonardo è il tema della conferenza settimana nell’ambito della rassegna su come si viveva nella società del Quattrocento ai tempi di Leonardo da Vinci, a cura di Mirko Moizi.
Giunto a Milano nel 1482, Leonardo ebbe un impatto molto profondo sulla cultura milanese degli anni a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento.
Tuttavia, come è normale, non tutti gli artisti e non tutti gli ambienti reagirono a queste sollecitazioni allo stesso modo e con i medesimi tempi, anche a causa di quel particolare rapporto tra centro, periferia e trans periferia che portava le zone più esterne ad aggiornarsi sulle novità (culturali, stilistiche, ecc.) con un certo ritardo.
Si tratta di una situazione ben visibile nel contesto lariano, in quanto nella città di Como, centro della diocesi, la cultura figurativa di riferimento rimase quella tardogotica fino alla metà degli anni Ottanta del Quattrocento.
Il linguaggio del Rinascimento lombardo non si affermò prima dell’arrivo, nel cantiere per la costruzione della cattedrale locale, di Tommaso Rodari da Maroggia, uno scultore e architetto che introdusse nel capoluogo lariano quello stile fortemente espressivo che contraddistingueva la produzione scultorea del Ducato di Milano da circa un decennio e che avrebbe poi contraddistinto il linguaggio figurativo lariano fino ai primi decenni del Cinquecento.
Mirko Moizi
Laureato in Storia e critica dell’arte all’Università degli Studi di Milano, ha conseguito il Dottorato di ricerca all’Accademia di architettura di Mendrisio, dove è attualmente ricercatore post-doc, con una tesi sugli scultori Rodari da Maroggia e sul Duomo di Como durante il Rinascimento. Le sue ricerche si concentrano sull’arte della Lombardia e del Canton Ticino, in particolare sulla scultura del Quattrocento e del Cinquecento e sulle problematiche relative alla gestione delle botteghe e dei cantieri. Ha curato, con Andrea Spiriti, il convegno internazionale Scultori dello Stato di Milano (1395-1535), svoltosi a Mendrisio e Como nel 2018. Tra le sue pubblicazioni si ricordano Maestranze e legami familiari dai documenti della Fabbrica del Duomo di Como. Matteo da Annone e il San Sebastiano della cattedrale (2014); Lo scultore Alessandro Della Scala tra Genova, le terre ticinesi e la Valtellina. Ipotesi per la sua attività a Lugano e a Ponte in Valtellina tra il 1520 e il 1540 circa (2018); Tommaso Rodari e il Rinascimento comasco (cds).