Maigret reastaurato torna al cinema




Martedì 21 maggio i casi dell’ispettore Maigret tornano allo Spazio Gloria. Dopo Panique anche la versione in lingua originale sottotitolata in italiano di Maigret e il caso Saint-Fiacre del regista Jean Delannoy, grande classico del 1959 restaurato dalla Cineteca di Bologna, entra nella rassegna “Il Cinema Ritrovato” proposta dal Circolo Arci Xanadù.
Tratto dall’opera del prolifico scrittore belga Georges Simenon, in questo episodio Maigret viene chiamato dalla contessa de Saint-Fiacre, sua amica d’infanzia, l’ispettore si trova di fronte a un caso particolarmente complicato: un biglietto anonimo annuncia la morte, per l’indomani, della donna, che nonostante la vigile sorveglianza del protagonista, il giorno successivo, muore nel giorno indicato sotto gli occhi di Maigret, mentre si trova in Chiesa. Il medico dichiara che la morte è avvenuta per paralisi cardiaca: dovrebbe quindi trattarsi di morte naturale e nulla sembra autorizzare il sospetto che l’azione criminosa di qualcuno abbia potuto determinarla. Malgrado le apparenze, Maigret però è convinto che ci sia sotto qualche cosa di losco. Atmosfere tra il lugubre e nostalgico con un Jean Gabin ancora una volta perfetto in questo ruolo: la faccia perbene anteguerra, di ruvida estrazione contadina, viene ormai scolpita nella memoria collettiva come Il Maigret cinematografico.
A novant’anni dall’ideazione del personaggio del famoso commissario, la scelta di riproporre in versione restaurata proprio la trasposizione cinematografica del romanzo ambientato a Saint Fiacre risulta legittima: dovendo individuare solo due titoli nel mare infinito della produzione tratta dalla serie di Simenon si è deciso di prediligere questo che narra il ritorno di Maigret ai luoghi aviti, vicino a Moulins, presso il castello dove il padre faceva il fattore. Gli anni felici della giovinezza hanno lasciato un legame profondo tra il protagonista, il contesto e i personaggi, rendendo il romanzo uno dei più significativi e apprezzati.
L’aneddotica intorno a Georges Simenon è vastissima. Lo scrittore ha parlato molto di sé nelle interviste e che ha lasciato, dando adito a molte storie sula sua arte e sul suo metodo; tra queste, la rapidità famelica della scrittura: le 102 avventure del commissario, organizzate, tra romanzi e novelle, in tre cicli, richiedevano una media di sette giorni per la stesura.
Maigret e il caso Saint-Fiacre è un film “alimentare”, nel senso in cui Simenon diceva orgoglioso di scrivere i suoi gialli in modo frenetico e “semi-alimentare”. Con i generi, al cinema e in letteratura, si mangia. Con il giallo si mangia bene. E se si costruisce un grande personaggio, e un grande ambiente narrativo, il resto viene da sé, con centinaia di minime varianti. Ecco perché quello di Delannoy è un grande esempio di cinema dell’abbondanza, popolare, dignitoso, appassionante e impeccabile, dove gli anni che ci separano da esso non fanno altro che esaltare l’artigianato da cui proviene.

Spazio Gloria via Varesina COMO
Inizio film ore 21
Ingresso riservato ai soci Arci 5€