Tacchini e canzoni, Luca Maciacchini presenta il suo nuovo cd. Intervista
Il cantautore varesino Luca Maciacchini, noto al pubblico per il suo impegno nel tenere viva la tradizione del teatro-canzone di Gaber, Jannacci e Svampa, a cinque anni dall’ultimo album “Quando eravamo quasi nemici”, torna con una nuova raccolta di inediti “Imparare dal taschino ” ispirata nel titolo e nella copertina al filosofo Nassim Taleb e al Nobel per la Letteratura Eugenio Montale. L’album contiene 11 brani scritti interamente dall’autore, eseguiti con l’inseparabile chitarra classica e legati da un insolito filo conduttore: la fiducia negli altri, un valore fondante dei rapporti umani messo oggi più che mai a dura prova nella società liquida e iperconnessa 3.0 in cui, confusi dalle fake news e bombardati da un eccesso di informazioni, è difficile trovare punti di riferimento e orientare consapevolmente
Il titolo dell’album prende spunto da una citazione del filosofo-matematico statunitense di origine libanese Nassim Taleb, contenuta nel saggio “Il cigno nero”, in cui l’esperto di matematica finanziaria affronta il tema della sfiducia nelle statistiche e nelle consuetudini. Maciacchini riprende nei suoi brani questa metafora letteraria in modo a volte esplicito, altre sottinteso, ma mai noioso o scontato: ironia, satira e disincanto offrono infatti all’ascoltatore un punto di osservazione originale sulle contraddizioni del mondo contemporaneo.

Humor e satira non risparmiano la copertina di “Imparare dal tacchino” , caratterizzata da un’altra citazione letteraria: Maciacchini, fotografato di profilo, guarda negli occhi un tacchino nella speranza di apprendere utili lezioni di vita dall’inconsapevole volatile, avviato per eccesso di fiducia a un destino tutt’altro che invidiabile. Lo scatto è un richiamo ironico all’immagine del poeta e scrittore Eugenio Montale assorto nella contemplazione di un’upupa, a cui in Ossi di Seppia ha dedicato celebri versi

Cantautore, musicista, attore, scrittore, Luca Maciacchini si è imposto all’attenzione del pubblico non soltanto con i cinque album pubblicati ma anche attraverso gli spettacoli che da anni porta nelle sale e nelle scuole di tutta Italia: dal teatro-canzone che tiene viva la memoria dei grandi autori della tradizione popolare lombarda come Giorgio Gaber, Nanni Svampa, Walter Valdi, all’impegno civile dei monologhi teatrali “Giorgio Ambrosoli” e “Sicuro azzardo”, incentrato sullo scottante tema del gioco d’azzardo.
Nell’album si parla di attualitàpolitica e impegno civile, con l’ironico pezzo “Indipendenti” sulla politica di propaganda, attenta alle esigenze del “popolo” nelle parole ma spesso finalizzata al potere personale nei fatti. Fa da contraltare la canzone “Siamo i cucchiai”, dedicato alla fede autentica negli ideali per i quali i nostri progenitori hanno lottato: i cucchiai di legno scavano nella memoria per riesumare valori come fiducia e speranza che sembrano perduti, anche se, come dice l’ultimo verso, “la resistenza è un vizio che non si perde mai”. Negli altri brani disincanto, umorismo e satira si compenetrano per offrire un ritratto a volte amaro, altre divertente, della società di oggi: con “Cretino a sfera” possiamo sorridere delle manifestazioni eccessive e irrazionali di un particolare tipo di fede, quella calcistica, mentre in “Un amore senza olio di palma” la fiducia cieca e intransigente nelle mode naturiste e vegane porta a risvolti paradossali e in qualche caso grotteschi.
L’album è stato realizzato presso il Dany Studio di Castiraga Vidardo (Lodi) con la collaborazione tecnica e gli arrangiamenti di Danilo Ponti.
Pubblicato dalle Edizioni Canto Libero, è disponibile per acquisto e download sul sito: www.lucamaciacchini.com.