Jules e Jim, l’iconico film di Truffaut, restaurato al Gloria




Giovedì 7 marzo allo Spazio Gloria di via Varesina per la rassegna “Il cinema ritorvato” che propone i classici restaurati dalla Cineteca di Bologna, arriva, in versione originale con sottotitoli in italiano, “Jules et Jim”, capolavoro della Nouvelle Vague diretto da François Truffaut
E’ un film d’amore essenzialmente, narra di uno degli amori meno convenzionali della storia del cinema. “Mi hai detto: ti amo. Ti dissi: aspetta. Stavo per dirti: eccomi. Tu mi hai detto: vattene”, questo è l’incipit conciso e spiazzante di “Jules et Jim” tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Henri-Pierre Roché, opera prima dell’autore già ultrasettantenne, che il giovane Truffaut scopre casualmente rovistando tra i libri in offerta in piazza Palais Royale. Roché approva l’idea di trarre un lungometraggio dal suo romanzo, che non ha trovato fortuna editoriale, proponendosi di aiutare il regista nel lavoro di adattamento; purtroppo non riesce nel suo intento: morirà prima dell’inizio delle riprese.

Il contesto è la dolce vita secondo Truffaut. Nella Parigi bohémienne negli anni Dieci, Jules, austriaco, e Jim, francese, entrambi appassionati di arte e di letteratura, si legano in un’amicizia per certi aspetti spirituale, trascorrendo il loro tempo nella lettura di poesie, discutendo di arte e, talvolta, alla ricerca di ragazze. Il loro rapporto verrà sconvolto dall’incontro con la bellissima e libera Catherine, impersonata da una magnifica Jeanne Moreau, che con i suoi travestimenti, le corse, i tuffi improvvisi nella Senna ed il broncio altero, assurge a simbolo del nuovo cinema francese.
Il film racconta vent’anni nella vita dei protagonisti: il loro tentativo di amarsi attraverso il tempo, la guerra, matrimoni e amanti, superando ogni regola e catalogazione. In dialettica contrapposizione tra morale e trasgressione, tra gioioso lirismo e angoscia di morte, Truffaut ci regala uno sguardo fresco e nuovo sull’amore, in tutte le sue forme e declinazioni. Racconta, senza la tipica retorica di rivalità e possessività che caratterizza simili triangoli, da una parte l’amore profondo tra due uomini, tradotto in un’indissolubile amicizia; e dall’altra, quello vorticoso e mutevole che Catherine prova per entrambi i protagonisti nell’arco della loro storia. I due amici sembrano capire che nessuno di loro può “possedere” Catherine, e cercano di accettarla e amarla per come è fatta, per chi è davvero.
https://www.youtube.com/watch?v=kjJqHF0mb_k
La canzone di Georges Delerue, Le Tourbillon, cantata da Catherine in una delle scene più emblematiche del film, per dichiarazione dello stesso Truffaut, chiarisce il senso più profondo della trama e rimanda all’immagine di un carosello in cui i personaggi ruotano vorticosamente tra la vita e la morte, conoscendosi, riconoscendosi, per ritrovarsi e infine perdersi: “On s’est connus, on s’est reconnus, on s’est perdus de vue, on s’est perdu de vue, on s’est retrouvés, on s’est rechauffés, puis on s’est séparés. Chacun pour soi est reparti, dans l’tourbillon de la vie.” “Abbiamo giocato con le sorgenti della vita, e abbiamo perso”. Appunto il film definitivo sul perdere, sul perdersi.
JULES ET JIM (Jules et Jim, Francia, 1961) – nuova versione restaurata!
uno dei grandi successi di François Truffaut
Giovedì 7 marzo, alle ore 21
Spazio Gloria via Varesina Como
Ingresso € 5 – Riservato ai soci ARCI