Il tuo conto corrente può costarti 200 € l’anno. Ecco come puoi azzerarlo con i conti corrente online

Ti sei mai chiesto quanto costa avere un conto corrente?
Nel 2017 la Banca d’Italia ha pubblicato un report relativo al costo dei conti correnti rivolti ai privati e alle famiglie.
Quest’indagine, effettuata a campione su oltre 700 sportelli bancari e postali, rileva di fatto tutti gli oneri e le commissioni applicate da banche e istituti di credito sui conti dei propri clienti.
Uno dei dati più preoccupanti che emerge da questo studio è che, rispetto solo all’anno precedente, la spesa media di gestione dei conti correnti è aumentata dell’1,1%, attestandosi a circa 77,6 euro (ma in alcuni casi può arrivare perfino a 200); tale aumento deriva principalmente dall’incremento dei canoni applicato per le carte di credito e di debito e delle commissioni pagate per le operazioni effettuate.
Riepiloghiamo allora di seguito quali sono i vari oneri cui un qualunque correntista deve sottostare per mantenere il proprio conto corrente.
Costi fissi conto corrente
Cominciamo col dire che ogni conto corrente comporta dei costi fissi che si differenziano dai costi variabili per il fatto di avere un importo fisso, non legato cioè al numero di operazioni effettuate.
Pur con alcune differenze, la maggior parte dei conti correnti prevede i seguenti costi fissi:
- Canone mensile od annuale: corrisponde al costo di mantenimento del conto che può essere pagato su base mensile od annuale; il suo valore varia da banca a banca;
- Imposta di bollo: ha un valore di 34,20 € e viene applicata annualmente a tutti i correntisti che hanno un saldo medio annuale che supera i 5.000 € (quelli che hanno saldo inferiore sono invece esentati dal pagamento);
- Attivazione carte bancomat o di credito: a volte gli istituti di credito prevedono dei costi fissi anche per la fornitura di carte bancomat o carte di credito;
- Spese di liquidazione o di chiusura periodica: vengono addebitate al cliente a termine dell’anno solare o periodo intermedio (ad esempio, un trimestre) e di solito sono di un valore fisso;
- Invio di estratto conto o altre comunicazioni: anche al recapito dell’estratto conto a casa in versione cartacea, che può avvenire ogni mese oppure ogni 3 o 6 mesi, la banca può applicare un costo che varia ovviamente a seconda dell’istituto.
Costi variabili conto corrente
Oltre ai costi fissi, ai conti correnti possono anche essere applicati dei costi variabili che dipendono dal numero di operazioni effettuate. I più comuni costi variabili applicati ai conti correnti delle banche sono i seguenti:
- Spese per massimo scoperto trimestrale: equivale all’interesse che la banca applica al correntista in caso di scoperto ed è di solito piuttosto elevato;
- Eventuali commissioni per operazioni effettuate: si tratta di spese applicate dalla banca ogni volta che il correntista effettua una determinata azione, come ad esempio un prelievo bancomat o un bonifico.
Non tutte le banche hanno gli stessi costi fissi ed alcuni istituti possono ad esempio prevedere la gratuità di alcune azioni (in toto o entro un certo limite) per agevolare i propri clienti.;
Come scegliere un conto
Prima di scegliere quale conto corrente aprire è importante conoscere tutti i costi fissi e variabili previsti.
Un’opportunità per risparmiare oggi offerta a tutti coloro che hanno intenzione di aprire un conto è data dai conti online: la stessa indagine effettuata da Banca Italia ha infatti rilevato che il loro costo è molto meno oneroso rispetto ai conti tradizionali, in quanto è pari in media a 14,7 €.
Considerate tutte le voci di spesa, un conto corrente di una banca con sportello fisico può costarti anche 150 € l’anno: un po’ troppo non trovi? Il sito di finanza personale Supercoin tiene una lista aggiornata delle banche che offrono conti corrente con molte funzionalità evolute e completamente gratuiti: corri subito a dargli un’occhiata per trovare il conto zero spese adatto a te.