C’è un insetto nel piatto

14 giugno 2018 | 11:14
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C’è un insetto nel piatto
C’è un insetto nel piatto
C’è un insetto nel piatto

Se vi dico insetti? E se vi dico insetti a tavola?
C’è chi davanti a questo tema inorridisce e chi, come me, è entusiasta e curioso…
Sapete che le specie di insetti edibili per la FAO sono circa 1.681 (secondo dei dati del 2010) e che rappresentano, da molto tempo, una fonte alimentare in molte aree geografiche?
Un consumo che interessa almeno 2 miliardi di persone nel mondo.

Nel libro “Un insetto nel piatto”, scritto da Giulia Maffei e Giulia Tacchini, fondatrici dell’associazione milanese Entonote, in ben 113 paesi del mondo si consumano ogni giorno insetti! A consumarne di più sono il Messico, l’Africa e il Sud-Est Asiatico e tra gli insetti più apprezzati ci sono i coleotteri, i bruchi di farfalle, api, vespe, formiche, cavallette, locuste e grilli. Insetti che si mangiano perché buoni e nutrienti!

travelchef insetti

“Un insetto nel piatto”, edito da Red Edizioni, pubblicato a Novembre 2016, è quindi una piccola guida al cibo del futuro. Un volumetto che porta in tavola gli insetti.  Un progetto di Entonote che, attraverso la sua attività legata all’entomofagia (dottrina che parla di cultura, scienza, sostenibilità , cucina e nutrizione) cerca  di abbattere le barriere culturali che ci impediscono di apprezzare l’insetto nel piatto.
Entonote nasce nel 2015 da un’idea di Giulia Maffei, biologa e comunicatrice scientifica e Giulia Tacchini, food designer, le quali si appassionano al tema dell’entomofagia durante il loro percorso accademico e decidono di  creare la prima realtà italiana con l’obiettivo di divulgare il tema dell’insetto nel piatto da diversi punti di vista.
Nel Gennaio 2017 creano il format #Entoexperience, un percorso di avvicinamento alla scoperta dell’insetto a tavola attraverso un’esperienza gastronomica e interattiva unica nel suo genere!

travelchef insetti

I risultati scientifici fino ad oggi ottenuti sugli insetti edibili sono decisamente promettenti! Sono completi da un punto di vista nutrizionale e hanno un basso impatto ambientale. Inoltre sono gustosi e sono una risorsa alimentare per l’uomo da più di 10.000 anni. Oggi l’entomofagia è poco diffusa nei paesi occidentali ma è una pratica comune in molti altri paesi come Sud America, Africa, Australia e Asia. La domanda da porsi dovrebbe essere perché no.”   Entonote

Sara Biondi