Serie D: il Como vuole dimenticare sul campo i fallimenti finanziari e la violenza di pochi ultrà

In casa Como nelle ultime settimane si alternano le buone e le cattive notizie; dal campo e da fuori campo.
Si parte dagli scontri avvenuti durante il derby a metà gennaio tra tifoserie comasche e varesotte, con la partecipazione dei supporter interisti a fianco dei biancorossi. Il grave episodio ha coinvolto per lo più i tifosi azzurri, che hanno organizzato, stando alle parole di questura e prefettura, un vero e proprio “agguato alle forze dell’ordine”.
E così sono scattati i Daspo per ben 25 tifosi, prevalentemente provenienti dalla città e dalla provincia di Como, oltre a qualche milanese e ad uno svizzero. Le persone identificate e colpite dal provvedimento hanno tra i 18 e i 57 anni: in 12 (tutti con la fedina penale pulita al momento degli scontri) dovranno rimanere lontano dagli stadi italiani e europei per i prossimi 3 anni; in 13 invece, (tifosi con precedenti di diverso tipo: spaccio, adescamento, discriminazione razziale e violenza allo stadio), non potranno assistere dal vivo a nessun match di calcio per i prossimi 5 anni.
Ma se alcuni “tifosi” non hanno comportamenti propriamente meritori, così non si può dire dei giocatori, i quali riescono comunque a mantenere una buona posizione in classifica: il Como infatti, nonostante la sconfitta con il Seregno (che, dopo la vittoria all’andata, si conferma un tabu per la squadra guidata da Antonio Andreucci) consolida sempre più il secondo posto, mantenendo una distanza di sicurezza rispetto alle inseguitrici; allo stesso tempo il Gozzano non sembra però cedere e rimane saldo al primo posto, nonostante il recente pareggio sul terreno dell’Inveruno e la sconfitta in casa contro il Chieri.
Andreucci poi può contare sul recupero di alcuni elementi essenziali alla squadra, in particolare nella costruzione delle strategie di gioco a centrocampo: Molino sembra guarito dall’influenza; Bradaschia rientra dopo essere stato assente per motivi familiari; Buono, sostituito dopo pochi minuti con il Seregno, ha recuperato la forma fisica. A questi si aggiungono le disponibilità dopo il turno di squalifica del portiere Kucich (a Seregno sostituto da Gozzi) e di Bovolon. Questi rientri faranno da contraltare alle prossime assenze per squalifica di Loreto (due giornate) e Anelli (una giornata). Informazioni fondamentali, queste, per gli appassionati discommesse calcio che punteranno sul Como.
I giocatori in campo e i tifosi lariani sugli spalti puntano a dimenticare quanto successo negli ultimi mesi e a levarsi di dosso una volta per tutte fallimenti e retrocessioni coatte. Ricordiamo infatti, gli arresti domiciliari cui sono stati costretti ad inizio 2018 l’ex Presidente Pietro Porro e il suo ex vice Flavio Foti, a seguito della bancarotta fraudolenta. L’accusa di bancarotta per distrazione e dissipazione e bancarotta preferenziale arriva a seguito dell’indagine per il fallimento del Como Calcio nel 2016: Porro e Foti sono accusati di non aver versato 1.135.000€ di Iva e contributi Inps, oltre alla simulazione di perdita totale del patrimonio.
Come è noto, il Como, a seguito della dichiarazione di fallimento, era stato autorizzato a continuare il campionato con la società in regime di esercizio provvisorio; a marzo scorso, l’azienda sportiva è stata rilevata dalla neonata società FC Como srl, ma a causa di imprecisioni e errori amministrativi, perde ogni diritto di attribuzione del titolo sportivo. Il Como 1907 srl viene infine ammesso alla Serie D.
Dopo la chiusura del terzo fallimento della squadra lariana in 13 anni (da Preziosi, ora patron del Genoa, a Lady Essien, moglie dell’ex-Chelsea) ora la speranza per i tifosi azzurri è che le cose si aggiustino per il meglio, in modo da non inficiare fuori dal campo i risultati e i successi ottenuti dalla squadra.
Il tutto nell’ottica di agguantare il primo posto e passare così direttamente alla seconda fase della finale di girone dei playoff. E tornare finalmente in Lega Pro.