Aspiratori per banchi odontotecnici: come utilizzarli al meglio in laboratorio

14 dicembre 2017 | 12:03
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Aspiratori per banchi odontotecnici: come utilizzarli al meglio in laboratorio

Durante le normali attività svolte in uno studio odontotecnico si producono grandi quantità di materiali di scarto sotto forma di polveri potenzialmente pericolose per le vie aeree se inalate o respirate. Per evitare che si diffondano è necessario filtrare i residui e aspirarli immediatamente tramite appositi strumenti forniti da aziende specializzate nella produzione di apparecchiature medico-sanitarie. È fondamentale che un sistema di aspirazione sia potente e a portata di mano mentre si sta lavorando e inoltre dev’essere preferibilmente al minor impatto acustico possibile poiché l’aspiratore va collocato vicino all’operatore che lo utilizzerà. Qualsiasi siano le esigenze del vostro studio dentistico, è bene scegliere un nuovo aspiratore tenendo conto dello spazio che andrà ad occupare e della strumentazione di cui si è già in possesso dal momento che, per garantire la massima resa, esso interagisce con le apparecchiature preesistenti senza però comprometterne il funzionamento o la potenza.

Modalità di utilizzo ed impieghi.
Le aziende che si occupano della produzione  aspiratori odontotecnici solitamente forniscono apparecchiature anche per i laboratori orafi. La differenza tra i due tipi di macchinari risiede nella gestione del prodotto di scarto: la priorità per uno studio odontotecnico è eliminare velocemente il sottilissimo particolato di scarto salvaguardando la salute dell’operatore mentre nei laboratori orafi è essenziale recuperare anche i più piccoli frammenti di materiale polverizzato senza che questo venga sprecato in aria. Un aspiratore efficiente permette di rimuovere i minuscoli residui di gesso o di altri materiali dal banco di lavoro e dalle superfici delle unità di lavorazione.

I modelli.
Non tutti gli aspiratori per laboratori odontotecnici sono uguali e per capirne bene l’utilizzo e come inserirli in uno studio completo o parzialmente tale è necessario analizzare le diverse tipologie reperibili in commercio. Esiste la possibilità di scegliere tra un modello amovibile, cioè fisso, o mobile, a seconda delle esigenze logistiche dell’operatore.
Alcuni prodotti sono adatti all’aspirazione di polveri microscopicamente sottili ed altri sono specifici per particelle di granulato di medie dimensioni. Vi sono poi diverse potenze regolabili in base alle proprie esigenze. Un aspiratore ottimale dovrebbe essere potente ma allo stesso tempo preciso in modo da svolgere la propria funzione senza però alterare la superficie di lavoro.
Un modello centralizzato può aspirare in diverse modalità grazie a sistemi di filtri disponibili in varie potenze e combinazioni. La sua caratteristica principale è sfruttata al massimo quando viene attivata l’aspirazione unica e centralizzata di tutte le apparecchiature e le postazioni del laboratorio. Un sistema di feedback controlla continuamente la forza aspirante in base al numero di prese aperte. Gli aspiratori da tavolo sono una soluzione più compatta, possiedono un sistema di aspirazione monoposto e sono disponibili in versione mobile o fissa: hanno la caratteristica importantissima di poter aspirare anche i gas combusti prodotti, ad esempio, a seguito dell’uso del laser grazie ad un impianto a doppia porta con due sacchetti filtranti in successione.