
Un tempo, quando internet circolava solo tra una ristretta cerchia di addetti ai lavori, i siti avevano dei nomi univoci numerici, perché la quantità era minima e non era possibile “confondersi”. Nel corso del tempo nacquero i domini, dei suffissi da mettere alla fine del nome di un sito, in modo da renderlo più facilmente riconoscibile. Uno dei primi suffissi nati con lo scopo di identificare un certo tipo di siti fu .com; in seguito ogni nazione del mondo creò il proprio suffisso, che per l’Italia è .it. Proprio questo suffisso in questi giorni ha compiuto 30 anni, una bella cifra se si pensa a quando effettivamente internet si è diffuso tra gli abitanti della penisola.
La mappa dei siti italiani
I siti con il suffisso .it sono gestiti da Registro.it, cui fa capo l’Istituto di Informatica e Telematica del CNR. Dai dati di questo ente possiamo notare come in Italia solo un sito ogni 3 utilizzi il suffisso.it, mentre circa il 44% preferisce il suffisso .com. La città che vanta più registrazioni rispetto agli abitanti residenti è Milano, seguita da Roma, anche se nel nostro Pase sono ancora molte le piccole e medie imprese che non possiedono un sito internet, circa il 33%. Tra le aziende che invece un sito lo hanno, circa il 73% ha scelto proprio il suffisso che compie 30 anni. I dati dei siti registrati in Italia ci collocano al decimo posto nella classifica dei Paesi con un maggiore numero di siti internet per abitante. Questa realtà è però da noi ancora in costante sviluppo, anche perché solo da pochi anni internet sta avendo effettivamente un’ampia diffusione tra le famiglie di italiani.
Quanto si utilizza la rete in Italia
I dati che riguardano questa informazione mostrano come nel corso degli ultimi 5 anni in Italia le cose stiano cambiando in modo abbastanza rapido. Da un Paese arretrato dal punto di vista della penetrazione di internet, stiamo facendo importanti passi avanti, tanto che nel 2017 risulta come circa il 70% della popolazione abbia accesso alla rete e la utilizzi con regolarità, anche ogni giorno. Chiaramente i dati cambiano molto se si considerano diverse fasce di età, con i millenials che usano internet con regolarità, mentre le persone con età superiore ai 60 anni che ne fanno un utilizzo sporadico. Questi dati sono in regolare aumento anche grazie alla disponibilità di internet a banda larga, o tramite le reti mobile, praticamente lungo tutta la penisola, dato assai diverso rispetto a pochi anni fa, quando il digital divide era ancora un fenomeno molto diffuso. Gli italiani che si connettono a internet amano fare acquisti, giocare ai casino online, dedicarsi ai social media, condividere immagini e messaggi con amici e parenti. Tutte queste attività stanno sempre di più entrando nelle abitudini quotidiane dell’italiano medio. Quasi la metà delle connessioni a internet nel nostro Paese avviene tramite lo smartphone, fenomeno che probabilmente ha contribuito ad una così ampia diffusione della rete in tutte le fasce di età.