Lo Schiaccianoci al Teatro Sociale di Como

C’è davvero tutta la volontà di riscoprire il repertorio classico italiano del balletto tradizionale, nella scelta del Teatro Sociale di Como di portare in scena, sabato 18 novembre alle 20.30, Lo Schiaccianoci di Amodio, con le immaginifiche ed evocative scenografie di Emanuele Luzzati, che come quasi sempre accadeva, per questa realizzazione disegnò anche i costumi.
Uno spettacolo che nella passata stagione teatrale ha vinto l’Oscar della danza come Best Italian Dance Box Office, cioè lo spettacolo di maggior successo durante la stagione 2016/2017. Secondo la visione dei critici, è la migliore rappresentazione italiana di questa opera, coreografata sulle note di Piotr Ilych Čajkovskij.
Fra i temi di originalità di questa messa in scena, c’è senz’altro quello di aver dato vita ai due atti del balletto, traendo ispirazione dalla favola dello Schiaccianoci è il re dei topi di Hoffmann e non, come nelle versioni più comuni, dalla favola di Alexandre Dumas. Il che ha investito la pièce con tinte decisamente più forti, grazie alla poetica intrisa di romanticismo dello scrittore tedesco.

È impossibile poi non rendersi conto di quale, fondamentale, ruolo rivesta l’intervento di Luzzati, che oltre a dipingere questo mondo immaginifico, in cui lo spettatore si immerge completamente, come in un acquario di colori che ci accerchia a 360°, veste 35 ballerini, 2 artisti del teatro d’ombre e un trampoliere. Lo spettacolo, non a caso, coincide con il decimo anniversario della scomparsa dello scenografo genovese, a cui tante manifestazioni sono dedicate, tra mostre e pièce in tutta Italia.
Pregio di questa messa in scena dello Schiaccianoci, è anche quello arduo di rendere assolutamente originale un balletto fra i più rappresentati nella storia della danza europea, che sembrava essere stato già mostrato in tutte le sue sfaccettature. Amodio, quando nel 1989 pensa realizzazione per Elisabetta Terabust e Vladimir Derevianko, rivede in chiave psicologica tutta la trama, traducendo il sortilegio con la fantasia infantile, facendo vivere nel mondo dell’immaginazione tutto ciò che nell’originale era puro surreale: “Ho voluto – spiega il regista e coreografo – rimanere il più possibile fedele al racconto originale di Hoffmann: la realtà vista con gli occhi di una bambina, Clara, che conserva il senso della realtà magica il fantastico presente nella realtà quotidiana dove i confini tra il mondo dell’immaginario e la realtà di tutti i giorni sono così attenuati che, a volte, non sappiamo quale sia più vero e più concreto.

Il padrino Drosselmeier è artefice: inventa le ombre, muove i giocattoli dando vita ai sogni, alle paure, ai desideri di Clara. Ma è anche il difensore del mondo dell’immaginario che troppo spesso gli adulti cercano di annientare. Clara osserva gli adulti con occhio divertito, fissando i particolari come una curiosa cinepresa; gli invitati assumono aspetti grotteschi, si muovono con gesti esagerati, a volte come giocattoli arrugginiti. Mentre un semplice schiaccianoci prende vita e l’accompagna in un viaggio fantastico che l’allontana dal mondo quotidiano”.
“E così – ebbe a dire Luzzati – con Hoffmann e con Čajkovskij ci siamo buttati in questo giuoco meraviglioso della fantasia e speriamo che ogni persona che veda questo spettacolo, bambino o adulto, semplice o sofisticato, ci ritrovi un po’ del suo mondo onirico, sia questo gioioso, o pauroso, o come piace a noi contemporaneamente allegro e conturbante, felice e triste, e torni a casa, almeno per una sera, un po’ più ricco”.

I primi ballerini sono Ambeta Toromani, ormai tornata stabilmente al teatro dopo i tanti successi tv, e il pluripremiato danzatore napoletano Alessandro Macario, del corpo di ballo Daniele Cipriani Entertainment.

Biglietti disponibili in prevendita direttamente in teatro o online su www.teatrosocialecomo.it con prezzi dalle 16 alle 33 euro.