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Como, torna l’illuminazione pubblica. Ma fioccano le proteste: esposto del Codacons

9 ottobre 2017 | 10:57
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Como, torna l’illuminazione pubblica. Ma fioccano le proteste: esposto del Codacons
Como, torna l’illuminazione pubblica. Ma fioccano le proteste: esposto del Codacons
Como, torna l’illuminazione pubblica. Ma fioccano le proteste: esposto del Codacons

Presentato alla Corte dei Conti per cercare di capire se c’è stato uno spreco di soldi pubblici. In cinque anni oltre due milione di euro per sistemare pali e lampioni.

Riecco la luce in tutta Como. Illuminazione pubblica finalmente riattivata da Enel Sole dopo le proteste di molti cittadini in questo fine settimana. Situazione tornata alla normalità in Napoleona – una delle strade a maggiore scorrimento di Como – ma anche nella zona della passeggiata di Villa Olmo e pure in via Piave dove alcuni cittadini avevano protestato perchè la strada era in larga parte al buio. Ma mentre la luce è tornata, ecco che esplode la polemica. Ad innescarla è il Codacons che in queste ore annuncia un esposto alla Corte dei Conti per verificare come sono stati spesi i soldi per lampioni ed illuminazione negli ultimi anni. Ecco la nota ufficiale.

Negli ultimi cinque anni il Comune ha speso circa 2 milioni e 750mila euro per sistemare e rifare pali e lampioni. I punti luce in città sono circa novemila, il 90% dei quali è di proprietà di Enel Sole, mentre la restante parte è comunale. Da anni, da contratto, i comaschi versano alla società 400mila euro l’anno per la manutenzione a cui si sommano altri 40mila euro per gli impianti comunali. In pratica circa 50 euro a lampione l’anno. In cinque anni si superano i 2 milioni di spesa. Ma non è tutto. Da aggiungere ci sono infatti gli interventi di manutenzione straordinaria e gli impianti rifatti ex novo.

È di domenica scorsa l’inchiesta de “La Provincia di Como”, che spulciando i dati forniti da Palazzo Cernezzi, ha pubblicato gli importi spesi dal Comune per l’illuminazione pubblica. Nel 2012 per il rifacimento dell’illuminazione pubblica nelle vie Al Rocco, Anzani e Sagnino l’amministrazione comunale aveva pagato di tasca propria 52mila euro, per quella in via Per San Fermo (all’epoca completamente al buio), via Negri e Salita Peltrera altri 39mila.

Nello stesso anno, secondo il report dell’ufficio tecnico, 120mila euro erano stati assegnati per la manutenzione straordinaria dei lampioni e dei pali in via Bellinzona e in via Sportivi Comaschi a cui vanno aggiunti i 50mila euro per lavori simili in piazza V Alpini e in via Badone. L’anno successivo, il 2013, nell’elenco degli investimenti per la luce figurano 75mila euro per la nuova illuminazione di viale Tokamachi (i giardini della stazione San Giovanni, da tempo al buio e con gravi problemi di sicurezza) e 120mila euro per un maxi intervento lungo viale Varese. Scorrendo i dati comunali sulle spese per l’illuminazione pubblica non si trovano voci dall’anno 2014 all’anno 2016 compreso. Capitolo a parte il 2015, anno in cui compare la somma di 100mila euro stanziati per il nuovo impianto di illuminazione dei giardini a lago. I soldi ci sono da tempo, ma occorre fare la gara d’appalto. Questo vuol dire che i nuovi lampioni non splenderanno di luce propria a breve.

Il Codacons effettuerà un esposto alla corte dei conti affinché quest’ultima verifichi se i fondi pubblici stanziati possano configurare un danno per l’erario o un inutile spreco di danaro pubblico.